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Passaporto per vaccinati: siete d’accordo? Il momento è arrivato: a breve si dovrà decidere definitivamente se debba esistere un documento che certifichi l’immunizzazione di un soggetto, in quanto per alcuni Paesi la mancata certificazione potrebbe precludere ogni tipo di viaggio, sia esso di affari o di semplice intenzione turistica. Per ora solo l’Islanda! Sebbene non sia una nazione facente parte dell’UE, permane tuttavia nel contesto Schengen e la scelta del governo è stata quella di introdurli da qualche settimana con la possibilità di evitare il test Covid a chi arriva e lo esibisce, svincolandosi così da spese e tempo necessario all’espletamento degli esami e dell’attesa. Estonia ed Ungheria favorevoli! Anche l’Ungheria seguirà la scelta islandese ed ha confermato di erogare le documentazioni in merito nei prossimi giorni, mentre l’Estonia esonererà dalla quarantena tutti i cittadini non autoctoni che esibiranno un certificato di avvenuta vaccinazione o in alternativa un test sierologico. Danimarca e Svezia più introspettive! Come per gli altri Paesi, la scelta di Danimarca e Svezia è la medesima, ma con l’aggiunta di riservare anche l’accesso con il medesimo documento ad eventi e locali siano essi pubblici come musei e consimili o commerciali come ristoranti e bar. Francia, Belgio e Germania fanno le difficili! Stanno alla finestra le tre nazioni, ognuna con il proprio punto di vista. Per la Francia, considerando che in realtà non ci siano le evidenze scientifiche che dimostrino il non contagio da chi è vaccinato, il giudizio per un passaporto vaccinale è per ora negativo ma non incontrovertibile: per la Francia è semplicemente troppo presto per una decisione definitiva, ma che comunque la porta resta a aperta alla discussione in parlamento europeo. Più perentorio il Belgio, che parla di discriminazione in quanto attualmente non esistano i requisiti di un accesso fondamentalmente generale ai vaccini e chi per diversi motivi ne risulti temporaneamente escluso rientrerebbe suo malgrado in un limbo burocratico. Forse la scelta migliore è proprio quella tedesca, incline a delegare al settore privato la decisione in maniera autonoma ma al contempo evita restrizioni o accessi liberi per i propri contesti statali. Spagna, Grecia, Italia favorevoli! Spagna e Italia sono pronte a discutere come creare il documento in questione mentre la Grecia ha stipulato un accordo con Israele, dove sono garantiti i viaggi fra le due nazioni per tutti coloro siano già vaccinati. Polonia: la più originale! La Polonia sceglie la via digitale promuovendo l’iscrizione alla propria app nella quale riversare i propri documenti di vaccinazione effettuata, garantendosi così l’accesso al Paese. In conclusione! Fra tendenze burocratiche variegate e correnti di pensiero sociale, l’Europa dimostra ancora una volta la pressoché inesistente lega fra i Paesi, che si riuniscono nel parlamento come se fosse un consiglio comunale dove tutti i consiglieri hanno i propri interessi e la necessità di tornare a casa dimostrando di essere i soli vincitori in uno scontro. Del resto, un qualcosa nato solo per correre in tondo ad una banca, benché ci faccia sognare un bello ma improbabile stati uniti d’Europa con un’unica legge e bandiera, l’evento pandemico occorso continua a metterci davanti agli occhi che nessuna nazione intende perseguire un’obiettivo comune. Perché fondamentalmente, a parte i soldi, un obiettivo comune non è mai esistito.