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L’Arte Carolingia. L’arte carolingia nasce nell’800 dopo Cristo in Europa, culturalmente e artisticamente. Carlo Magno forma il Sacro Romano Impero e fu nominato Imperatore nel 7° secolo dopo Cristo facendo rinascere l’arte classica. Le opere dell’arte Carolingia sono: la Cappella Palatina Aquisgrana, Santa Maria Foris Portas e l’Altare di Sant’Ambrogio. Carlo Magno, è stato re dei Franchi, dei Longobardi, e nell’800 fu nominato Imperatore del Sacro Romano Impero. Si chiamava sacro perché fece convertire i popoli dell’Impero Romano al cristianesimo, di fatti prima credevano in divinità diverse. Ed è detto Romano perché tutti i re che si sono succeduti si ispiravano al modello dell’Impero Romano Antico, facendo così tornare l’arte classica. Il Sacro Romano Impero si estende dalla Francia all’attuale Ungheria, riconquistando anche l’Italia Longobarda, di cui Carlo Magno ne fu re. Venne inventato un nuovo carattere di scrittura, ovvero la “Minuscola carolina”, che permise di unificare la grafia, che, ai tempi, era diversi a seconda della località. Questo comportò un risparmio di spazio sui fogli di papiro. Santa Maria Foris Portas. È una chiesa nata nel 6° secolo dopo Cristo e si trova in provincia di Varese. Si chiama così perché si trova “fuori città” (si trova ai confini) e sta quindi ad indicare una “gita fuori porta” (metaforica). In questa chiesa ci sono affreschi dell’epoca carolingia e, tra i quali è possibile notare il ritorno di alcuni classici, come il chiaro-scuro, il realismo, la rappresentazione di colonne dell’epoca classica e c’è prospettiva. La Cappella Palatina (Aquisgrana, Germania). Palatina significa che la chiesa non appartiene alla chiesa cattolica, ma ben sì al palazzo, al regnante. Fu fatta costruire da Carlo Magno nel suo palazzo nel settimo secolo. Al suo interno sono presenti sfondi aurei, ripresi dai micenei, archi a tutto sesto, decorazioni bi-crome ed è composta a una struttura centrale che non si espande in lunghezza, ma è di forma circolare, inoltre all’interno, il vano a copertura a cupola, che prende una forma ottagonale. I marmi al suo interno provengono da Roma e Ravenna e ci sono volte a crociera. L’Altare di Sant’Ambrogio. Un elemento importante è l’Altare di Sant’Ambrogio, fatto costruire dall’arcivescovo Vuolvino da parte del vescovo di Milano Angilberto II. All’interno ci sono i resti di Sant’Ambrosio. È fatto con la tecnica a sbalzo, nata dai micenei. Le 4 facce sono decorate, da pannelli a loro volta suddivisi e decorati, ognuno rappresenta le storie di Gesù. La facciata anteriore è costituita da oro e pietre preziose, mentre quella posteriore da oro e argento. Le figure sulle facciate sono tagliate su sfondo neutro, figure in oro e sfondo in oro, hanno corpi plastici e dal panneggio fasciante, o stretto. All’interno di ogni formella, manufatto solitamente metallico di forma quadrata decorato con bassorilievi, compare una scritta in latino. Su una di queste troviamo la firma di Vuolvino che rappresenta Sant’Ambrogio che incorona Vuolvino, e in un’altra dove incorona Angilberto, vescovo di Milano che aveva incaricato questo lavoro a Vuolvino.