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La Città di Catanzaro sorge su tre colli, San Tritone o San Rocco, del Vescovado, del Castello o di San Giovanni, inclusi nello stemma cittadino, posti sull’Aquila imperiale. Il colle più altro è quello di San Giovanni sul quale, sotto la dominazione di Roberto il Guiscardo, venne edificato un castello nel millesettanta, munito di cinta muraria, torri merlate ed una corte interna dalla quale si accedeva agli alloggi della guarnigione ed al palazzo comitale. Simbolo del potere feudale, il castello venne parzialmente distrutto nel quindicesimo secolo, ed i suoi materiali vennero utilizzati dal vescovo Tornefranza per abbellire la Cattedrale e per costruire la chiesa di San Giovanni nel mille cinquecento trendadue con il concorso dell'omonima Confraternita. Alcuni elementi vennero utilizzati per abbellire la chiesa dell'Osservanza. Nel maggio del mille cinquecento ottantanove, la Congregazione dei Bianchi di Santa Croce, che già si occupava di assistere gli infermi, chiese all'Università locale di poter realizzare un padiglione da adibire ad ospedale (richiesta poi accolta nel mille cinquecento novantasei dal viceré don Enrico Gusmann). Il corpo centrale dell'attuale complesso coincide con l'Ospizio dei Bianchi. Nel mille seicento sessanta tre, i Padri Teresiani vi costruirono il loro convento. L'area ospitò, successivamente, l'ospedale, le carceri dell'Udienza, gli uffici del Genio militare. In tempi più recenti ha ospitato le Carceri (fino al crollo del muraglione di via Carlo quinto, nel gennaio del millenovecento settanta). Del complesso fanno parte la fontana del Cavatore, scultura bronzea realizzata tra il mille novecento cinquantuno e il mille novecento cinquantaquattro dall’artista calabrese Giuseppe Rito, il grande piazzale panoramico, la Torre di Carlo quinto e le restanti mura del castello. Dopo il crollo di un muro di cinta (millenovecentosettanta) e la conseguente demolizione –per ragioni di sicurezza- di costruzioni preesistenti ormai pericolanti, si cercarono idee e proposte per ripristinare gli spazi del San Giovanni. Solo nel millenovecentottantasei si avviarono i lavori per il recupero strutturale del complesso. Con la mostra dedicata al pittore calabrese Andrea Cefaly (mille novecento ottantotto), il Colle di S. Giovanni si è avviato ad un nuovo ciclo di vita e storia. Questa volta al servizio esclusivo di divulgazione culturale. Nel luglio del millenovecento novantanove, le grandiose e suggestive Tele di Mattia Preti conferiscono il “crisma” di internazionalità e inseriscono il Centro Espostivo di Catanzaro tra le sedi prestigiose di eventi e manifestazioni culturali. Il San Giovanni vanta una grande area espositiva, disposta su due piani. Vi si accede da una bella scalinata che porta al cortile interno e quindi alle venti sale. Nella palazzina, sono ospitati anche gli uffici dell'assessorato comunale alla cultura ed i locali dell’Archivio Storico di Catanzaro