Read Aloud the Text Content
This audio was created by Woord's Text to Speech service by content creators from all around the world.
Text Content or SSML code:
Ciao a tutti! Io sono qui oggi per raccontarvi la storia dei sistemi tributari, dal 1861 ad oggi! Una delle prime esigenze del nuovo Regno d'Italia fu quella di unificare gli ordinamenti tributari. Lo Statuto Albertino, che divenne nel 1861 lo Statuto del Regno, all'art. 25 recitava infatti che tutti i regnicoli devono contribuire indistintamente, nella proporzione dei loro averi, ai carichi dello Stato". ..... Dal 1864 al 1875 furono adottati dal ministro delle finanze Quintinosella una serie di provvedimenti che portarono nel 1876 l'Italia ad ottenere il pareggio di bilancio: tra questi c'era anche la prima imposta sul reddito, entrata in vigore nel 1864. Il Governo incentivò inoltre una politica di inasprimento, soprattutto nelle imposte indirette. Vennero istituite la “tassa sugli affari” e la "tassa sul macinato", un’imposta sulla macinazione del grano e dei cereali che causò un forte aumento del prezzo del pane e dei derivati del grano, diffondendo il malcontento nelle classi più povere. Veniva infatti soprannominata la tassa della fame. A partire dal 1877, i governi della sinistra storica abolirono l’insopportabile tassa sul macinato che aveva ridotto alla fame la popolazione italiana. Allo stesso tempo però furono costretti a inasprire le imposte sui consumi. Nel periodo fascista, il sistema tributario fu riformato. Furono introdotte imposte molto simili a quelle in vigore oggi, come: l'imposta complementare progressiva sul reddito che era un'imposta personale e progressiva sul reddito complessivo delle persone fisiche. Venne introdotta l’IGE, imposta generale sull’entrata che tassava i servizi e gli scambi commerciali. Infine, per sopperire alle perdite della Prima Guerra mondiale, introdussero la tassa sul celibato per incentivare la natalità, che colpiva i celibi di età compresa tra i 25 e i 65 anni e offriva un sistema di agevolazioni fiscali e premi in favore delle famiglie numerose. Nel 1951 ci fu la riforma Vanoni che revisionò l’ordinamento del sistema tributario. Venne imposto l'obbligo di dichiarazione annuale dei redditi, (già esistente ma sempre disatteso), estendendolo a tutti i contribuenti, sia lavoratori dipendenti che autonomi. Vennero anche diminuite le aliquote sulle quali calcolare le imposte. Nel 1974 viene attuata una riforma del sistema tributario, che vede l’introduzione di nuove e numerose imposte, tra cui le più importanti sono: L’Irpef, imposta sul reddito delle persone fisiche; L’Irpeg, imposta sul reddito delle persone giuridiche; L’Ilor, imposta locale sui redditi; L’Invim, imposta sull’incremento del valore degli immobili; E infine ’Iva, l'imposta sul valore aggiunto, in sostituzione dell’Ige. Nel 1998 venne effettuata la riforma Visco, sulla tassazione dei redditi. Introdusse la dit e l’IRAP con lo scopo di ridurre la pressione fiscale sulle imprese. Nel 2004, con la riforma Tremonti, venne eliminata la DIT e venne sostituita l’irpeg con l’ires. Introdusse anche un regime di trasparenza, in cui vengono tassati i soci di una società e non la società. Con le campagne elettorali dal 2008 in poi, si pose l’attenzione sulla tassazione degli immobili. Con i governi che si sono susseguiti, si è arrivati alla conclusione che imu e tasi sono destinate ad abitazioni secondarie.