Read Aloud the Text Content
This audio was created by Woord's Text to Speech service by content creators from all around the world.
Text Content or SSML code:
La trascrizione tradizionale del nome di questa creatura immaginaria è Cthulhu, ma sono accettate anche altre trascrizioni quali: Tulu, Clulu, Clooloo, Cighulu, Cathulu, Q'thulu, Ktulu, Kthulhut, Kulhu, Thu Lhu e altre ancora. Spesso il suo nome è preceduto dall'epiteto Grande o Terrificante. Lovecraft trascrisse la pronuncia di Cthulhu in "Khlûl'hloo" (approssimativamente [xlʊl.hluː] o [(k)ʟ̝̊ʊlʔɬuː]), ma S. T. Joshi fa notare come lo scrittore nel tempo abbia offerto altre interpretazioni della corretta pronuncia del nome. Tempo dopo la morte di Lovecraft, la pronuncia [kəˈθuːluː] divenne comune ed è tuttora la più diffusa. La descrizione più dettagliata del mostro compare nel racconto Il Richiamo di Cthulhu, dove il protagonista della vicenda descrive un bassorilievo di Cthulhu plasmato da un artista che lo ha realizzato dopo averlo visto in una serie di strani sogni notturni. Quando la creatura finalmente appare, Lovecraft afferma che «la cosa non può essere descritta» e che è chiamata «il viscido e verde uovo cosmico» con «tenaglie molli» e una «orribile testa di calamaro con antenne che si contorcono». La frase «una montagna che camminava e incespicava» rende l'idea delle dimensioni della creatura. In questo racconto compare un seguace di Cthulhu conosciuto come "vecchio Castro", il quale offre molte informazioni sulla mostruosa divinità: scopriamo così che i Grandi Antichi arrivarono milioni di anni or sono da lontane stelle per dominare la Terra. Non erano fatti di carne e sangue. Avevano una forma... ma quella forma non era fatta di materia. Quando le stelle si allinearono, poterono spostarsi da un mondo all'altro attraverso lo spazio cosmico; ma quando le stelle non furono più allineate, non poterono sopravvivere. Ma anche se non vissero più, non poterono nemmeno realmente morire. Ora giacciono tutti nelle loro case di pietra nella città di R'lyeh, difesa dagli incantesimi del Grande Cthulhu, in attesa di una gloriosa resurrezione quando le stelle e la Terra saranno di nuovo pronti. Castro spiega il ruolo del culto di Cthulhu: Quando le stelle si saranno allineate alcune forze ignote libereranno i corpi dei Grandi Antichi. [...] I sacerdoti segreti faranno risorgere il Grande Cthulhu dalla tomba per ripristinare il suo dominio sulla Terra... L'umanità diverrà come i Grandi Antichi: libera e selvaggia, al di sopra del bene e del male, senza leggi né morale. [...] Gli Antichi liberati insegneranno all'umanità nuovi modi di urlare e uccidere, e tutta la Terra brucerà in un olocausto di estasi e libertà. Castro rivela che i Grandi Antichi hanno poteri telepatici e: sanno sempre tutto ciò che accade nell'universo. [...] Sono capaci di comunicare con gli umani comparendogli in sogno. Gli Cthulhi (noti anche come Guardiani di R'Lyeh, Genia del Dormiente o Maestri) sono versioni in miniatura di Cthulhu. Essi non sembrano avere scopi precisi, ma fanno forse parte di un esercito d'invasione creato dai Grandi Antichi per riaffermare il loro dominio sull'Universo. Se ciò fosse vero, visti i loro poteri e avendo l'onore di essere tanto rassomiglianti ad una divinità, ragionevolmente sarebbero una specie di truppa d'élite. La qual cosa, se vera, potrebbe confermare Cthulhu come divinità più potente del Pantheon lovecraftiano, dato che i (probabili) soldati più potenti dell'esercito divino portano le sue sembianze. Fisicamente hanno colori più spenti di quelli di Cthulhu, e sono anche più piccoli. Di certo sono più nerboruti del dio, che invece ha braccia molto sottili con dita flessuose, quantunque colossali. I loro corpi sembrano mancare di alcuni degli ornamenti presenti invece nella loro divina controparte: per l'esattezza, i loro tentacoli mancano di bocche, le ali, i ventri e le articolazioni sono sprovvisti di speroni e gli occhi hanno un aspetto differente. Sul nostro pianeta, questi esseri costruirono la città di R'lyeh, che poi affondò nell'oceano e in cui la letteratura vuole che dimorino ancora con Cthulhu. Pare che alcune di queste creature siano scampate all'affondamento della città e si nascondano in luoghi remoti della Terra stessa. Cthulhu è menzionato anche altrove nelle opere di Lovecraft, e alle volte è descritto in un modo che potrebbe fuorviare. Per esempio, nel racconto L'orrore di Dunwich, in un passo del Necronomicon che sussurra di minacciose creature (che «pazienti e potenti» attenderebbero «fra gli Spazi»), si afferma che «Il Grande Cthulhu è Loro cugino». Ciò può trarre in inganno, ma si comprendono le parole di H.P.L. leggendo la sua precedente e successiva opera: i Grandi Antichi sono forme di "vita" completamente differenti dal comune senso di vita terrestre, ma pur sempre esseri materiali, come pure gli Antichi dell'Antartide e i Mi-go; gli Dei Esterni (Azathoth, Yog-Sothoth, Nyarlathotep, Shub-Niggurath e altri) invece sono delle vere e proprie terribili (e indifferenti) entità malvagie che "esistono" all'"esterno" del nostro universo. Alcuni Grandi Antichi (Cthulhu, Ghatanothoa, Tsathoggua, Yig e altri) vennero esiliati (o, più probabilmente, scelsero di farlo) nel nostro continuum spazio-temporale, ma in luoghi inaccessibili (sotto il mare, sottoterra, e non solamente sul nostro pianeta); altri invece si esiliarono "al di fuori" del nostro spazio-tempo («fra gli Spazi»). È a questi ultimi che Lovecraft si riferisce affermando che Cthulhu ne è «cugino». Nel romanzo breve Le montagne della follia appaiono invece delle creature, denominate semplicemente "Antichi" nelle traduzioni italiane (originalmente elder things o elder ones), extraterrestri che giunsero quando la Terra era molto giovane, in guerra contro Cthulhu e i suoi alleati, da cui subirono un'invasione decine di milioni di anni dopo il loro avvento sulla Terra. Non è dato sapere se gli Antichi antartidei scoprirono il modo per uccidere gli appartenenti alla stirpe di Cthulhu. Nel racconto Colui che sussurrava nelle tenebre si afferma che gli alieni Mi-go arrivarono sulla Terra prima che finisse il dominio di Cthulhu, mentre ne La maschera di Innsmouth è chiaramente detto che Cthulhu è adorato anche da creature non-umane conosciute come "Abitatori del profondo", il cui signore è Dagon. August Derleth, fondatore della casa editrice che per prima pubblicò le opere di Lovecraft, scrisse numerosi racconti inerenti Cthulhu, sia prima che dopo la morte di Lovecraft. Nel racconto "Il Ritorno di Hastur", scritto nel 1937, Derleth presentò due gruppi di entità cosmiche: da una parte gli Dei Antichi, incarnazione del bene, dall'altra coloro che rappresentano il male (Grandi Antichi), suddivisi a loro volta in diversi gruppi a seconda dell'elemento a cui sono associati: ci sono quindi le Entità Marine, nascoste nelle profondità degli oceani; le Entità dell'Aria, le più antiche; infine ci sono le Entità della Terra, orribili creature sopravvissute agli eoni. Secondo lo schema di Derleth, Cthulhu è una delle Entità Marine. Derleth sottolinea come le Entità Marine siano da sempre in lotta con quelle legate all'elemento dell'aria, raccontando di come Cthulhu abbia ingaggiato una secolare lotta con Hastur l'Innominabile, elementale dell'aria nonché fratellastro dello stesso Cthulhu. Partendo da questi elementi, Derleth scrisse una serie di storie raccolte nell'opera The Trail of Cthulhu, che racconta della lotta del Dr. Laban Shrewsbury contro Cthulhu e i suoi adoratori; la vicenda termina nel racconto "L'Isola Nera" (1952), con il bombardamento atomico dell'antica città di R'lyeh, che Derleth fa sorgere nelle vicinanze di Ponape. Derleth descrive così Cthulhu in questo racconto: «una massa protoplasmatica da cui spuntavano centinaia di tentacoli di diversa grandezza, con una testa che mutava continuamente forma passando da una protuberanza amorfa a un simulacro di testa umana, e da cui spuntava un singolo e malevolo occhio.» Le interpretazioni di Derleth non sono universalmente accettate dagli estimatori dei lavori di Lovecraft, che lo accusano di dare una rappresentazione stereotipata della mitologia lovecraftiana, manichea, impregnata di simbolismi cristiani e fondamentalmente diversa dal cosmo terrificante e amorale immaginato dallo scrittore di Providence. Per quanto riguarda la possibilità di uccidere Cthulhu con un'arma nucleare è interessante citare la chiosa presente nel manuale Cthulhu Now, edito nei tardi anni ottanta dalla Chaosium e contenente le regole per "aggiornare" il gioco di ruolo Il richiamo di Cthulhu ai tempi "moderni". Notando come Cthulhu, temporaneamente risvegliato dagli eventi del racconto originale di Lovecraft, sia stato sventrato da un piroscafo lanciatogli contro a tutto vapore solo per trasformarsi in gas e ricomporsi dopo pochi minuti il manuale fa notare la futilità di sottoporre una simile creatura (fatta di non-materia) a un bombardamento atomico, concludendo che a prescindere da quanto danno possa ricevere da una fonte fisica il Grande Antico si riformerà comunque dopo pochi istanti, e in più sarà diventato radioattivo