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Figlio di Andrea Malinconico e di Antonia De Popoli figlia del pittore Giacinto Popoli, le prime lezioni le ebbe nella bottega paterna, insieme a suo fratello maggiore Oronzo, con il quale lavorò per la realizzazione di alcune opere.Successivamente divenne discepolo di Massimo Stanzione, poi di Andrea Belvedere e viene infine descritto come seguace di Luca Giordano, tanto da essere chiamato a sostituirlo - quando questi andrà in Spagna - per realizzare la pala Martirio di santìAlessandro, nel Duomo di Bergamo, nel 1693. [3] Prima di terminare questìopera, il 21 gennaio 1694 gli vennero commissionate dieci tele, per la chiesa di Santa Maria Maggiore di Bergamo, tra cui una Madonna Immacolata e un Sogno di San Giuseppe. [4][5] Per la Parrocchiale di Stezzano (Bg) ha dipinto la pala per il vecchio Altare Maggiore Madonna con Bambino tra i santi Giovanni Battista e Pietro ora nella Cappella di San Giovanni. Molte furono le sue opere su tela di carattere religioso; il suo stile risente sia del cromatismo del Giordano, sia della maniera di solimeliana, appresa in un viaggio in Spagna. Ha dipinto lìabside della Chiesa di San Michele Arcangelo ad Anacapri, oltre ad opere che richiamavano i lavori di Pietro Paolo Bonzi e di Paolo Porpora. Nel 1700 sposò Rosa Teresa De Magistris, dalla quale ebbe numerosi figli, tra i quali Carlo che proseguì il lavoro del padre. Intorno al 1700 il vescovo Oronzo Filomarini gli commissionò la decorazione della Cattedrale di Gallipoli. Completò grandi tele, aventi come soggetto: Cristo scaccia i mendicanti dal tempio nella contro-facciata; Entrata in Gerusalemme, Il miracolo dello zoppo, La sepoltura di SantìAgata. Sul soffitto dipinse SantìAgata ferma lìeruzione dellìEtna; SantìAgata visita ì Pietro in cella; la Gloria di SantìAgata, Processo e condanna di SantìAgata (1715) e Martirio di San Sebastiano. Autore della tela della Madonna delle Grazie tra SantìIgnazio di Loyola e SantìAnna (1707), nellìAbbazia di Santa Maria Maddalena in Armillis, in SantìEgidio del Monte Albino. A Napoli, nella chiesa di Santa Maria Donnalbina, realizzò intorno al 1701 un vasto ciclo di dipinti: lìaffresco della controfacciata con Cristo che entra in Gerusalemme e le tele del soffitto con Assunzione (firmata) e SantìAgnello che scaccia i Saraceni da Napoli, nonché otto figure affrescate di Santi, tra le finestre. Un secondo ciclo di pitture fu completato con lìaiuto del figlio Carlo. [8] Queste opere di Nicola Malinconico decorano gli altari laterali della Chiesa di Santa Maria della Mercede e SantìAlfonso Maria deì Liguori, a Napoli: San Francesco dìAssisi, II a destra; San Nicola di Bari, III a destra; San Carlo Borromeo, I a sinistra; San Francesco di Paola, II a sinistra. La Galleria dellìAccademia di belle arti di Napoli possiede una Sacra famiglia, olio su tela, 195x288 cm.A Malinconico sono attribuiti due dipinti nel Santuario dellìImmacolata Concezione a Frattamaggiore; questa paternità sarebbe documentata da una partita di 20 ducati, saldata e registrata da atti bancari nel 1708.