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FATA TURCHINA: Pinocchio...Pinocchio...Pinocchio...sono io, la tua fatina dai capelli turchini. Eccoci finalmente al capitolo 36, pagina 395. Bravo Pinocchio! In grazia del tuo buon cuore, io ti perdono tutte le monellerie che hai fatto fino a oggi. I ragazzi che assistono amorosamente i propri genitori nelle loro miserie e nelle loro infermità, meritano sempre gran lode e grande affetto, anche se non possono esser citati come modelli di ubbidienza e di buona condotta. Metti giudizio per l’avvenire, e sarai felice. PINOCCHIO: ronf...che cosa vuol dire metti giudizio? FT: voglio dire, che quando ti sveglierai da questo sogno sarai finalmente un ragazzino perbene. P: ...ragazzino perbene... FT: Pinochio, Pinocchio! P: gli è che io mi trovo bene come burattino e non voglio diventare né un ragazzino perbene né permale. FT: e invece quando ti sveglierai sarai proprio un ragazzino perbene e sarai felice di esserlo! P: e io allora non mi sveglio! (Ronf) FT: Pinocchio...Pinocchio...Pinocchio! Svegliati caro! Ma pensa...avrai i capelli castani e gli occhi celesti! P: celesti... FT: avrai un viso vispo e intelligente, un’aria festosa come una pasqua di rose! P: rose... FT: avrai una bella camerina ammobiliata e agghindata tutta per te! P: tetetetete FT: avrai un bel vestitino nuovo e un paio di stivaletti di pelle! P: pelle... FT: avrai in regalo un portamonete d’avorio con quaranta zecchini d’oro tutti nuovi di zecca! P: zecca! zeccazeccazeccazecca... FT: Pinocchio...Pinocchio...sei incontentabile! Pinocchio, Pinocchio! Ma cosa fai adesso, dove vai? Signor Collodi! Signor Collodi! COLLODI: Che succede costì? Che novità la mi racconta la mi’fatina, eh? FT: Signor Collodi, Pinocchio è scappato! C: Oh Gesù! Gli è scappato quel manigoldo! Proprio dall’ultimo capitolo quando stavo per portare a compimento il mio libro...e che dirò adesso a’miei lettori? Che dirò all’editore? Mi vuol rovinare l’opera, quel manigoldo...guardalo laggiù, come corre a gambe levate fuori dal mio libro, eh...chi lo riacchiappa più! P: un ragazzino perbene, io! Ma che cosa gli è frullato in testa a quelli? Sono nato burattino e resterò burattino! Sono uscito dal libro appena in tempo: ancora una pagina e zac! Mi sarei trovato nei panni di un ragazzino perbene! Andare a scuola tutte le mattine, fare i compitini, non dire bugiine, fare l’inchinini alle maestrine...uffa (5v)!100.000 volte uffa! Un burattino invece può fare i versacci, può cantare, ballare, tirare calci, soffiarsi il naso strombettando (pernacchia, risata), un burattino ha davanti a sé tutto il mondo...beh, diciamo tutto il mondo delle favole, quello dove succedono le cose fantastiche e divertenti, dove troverò una parte anch’io! Proviamo a ficcare il naso in questo libro...(ride) *** CAPPUCCETTO: La la la... LUPO: Dove vai bella bambina? CR: Dalla mia nonna P: ehi...ps ps, signor lupo... L: Chi c’è? P: qua, dietro all’albero L: ah, sei tu? Che cosa vuoi? P: Sono entrato nel libro per caso così ho pensato di venirti a salutare. Possiamo giocare a qualcosa? L: Io ho da fare non vedi? P: Posso esserti d’aiuto? L: No. È meglio che te ne vai, non vedi ho un appuntamento. CR: la la la... P: ahahah. Con chi? Con quella? Con Cappuccetto Rosso? L: sì, sì, ecco. E se lo sai perché me lo domandi? P: Perché, se vuoi, con Cappuccetto Rosso posso parlarci io. L: ahahahah P: dai, dai L: vorresti fare il lupo con quella faccia? P: aaaah L: con quel naso? P: aaah...ti sei mai visto allo specchio tu? L: io? Io sono un tipo che piace alle bambine. Se vuoi un consiglio per la tua salute, è meglio che ritorni da dove sei venuto. P: ahahahah L: insomma! Te ne vuoi andare o devo arrabbiarmi? P: aspetta...ho pensato...ho pensato una cosa: tu ti tieni la tua parte, e a me mi fai entrare in quella di Cappuccetto Rosso. L: eeeeh guardala...ahahah ma non lo sai? Io Cappuccetto Rosso me la mangio. Questo dovresti saperlo! P: eh va bene. Ci sto a lasciarmi mangiare. Figurarsi, mi sono lasciato mangiare anche da un pescecane! L: lasciati assaggiare. Mmmma sai di legno! E io dovrei mangiare un burattino di legno, eh? Già ho un po’ di acidità di stomaco, non voglio mica farmi venire l’ulcera! P: io sono venuto con l’idea di entrare nella favola di Cappuccetto Rosso e nient’altro. Forse ho sbagliato a rivolgermi a te, ecco tutto. La favola dove tu fai il lupo è intitolata Cappuccetto Rosso, perché è lei la protagonista, è lei che comanda. Mi...allora io mi rivolgerò a Cappuccetto Rosso. L: Senti, la favola sarà intitolata alla piccina, d’accordo, ma qui comando io, fino a prova contaria. Il protagonista sono io! P: e va bene, va bene ma... L: Ma visto che sei qui ci sarebbe un’altra parte. Senti un po’, ti andrebbe di far la parte della nonna? La nonna in fondo al bosco nella sua casetta...è sempre così stanca e recita così di malavoglia che forse sarà contenta di riposarsi un po’. P: eeeh? O per chi mi hai preso? O che ti credi? Lo sai pure che io sono sempre stato il protagonista assoluto nella mia favola, dalla prima pagina all’ultima. Come puoi pretendere che mi accontenti adesso di una particina secondaria, e anche noiosa come quella della nonna? Allora, quasi quasi, in fondo in fondo, è meglio che rimanga Pinocchio. L: ognuno al suo posto... P: ...ma ti giuro... L: dovresti saper che nelle favole ogni personaggio ha una sua funzione... P: ...ma ti giuro... L: che quindi non si posson cambiare né i personaggi né le loro funzioni... P: ma ti giuro... L: ma che cosa mi giuri? P: ti giuro che non cambio nemmeno una virgola. L: ahahah. Mi fai ridere con i tuoi giuramenti. Come se non sapessi che tipo sei. P: io sono nato per fare l’attore, fidati di me. una volta ho fatto anche l’asino, vuoi che non sappia fare il lupo? L: che cosa c’entra l’asino col lupo? P: sono due bestie. L: E allora? P: e allora non c’è niente di male, sei una bestia, sì, sei una bestia, sei una bestia, sei una bestia, o acchiappami se ti riesce, sei una bestia! (ripetuto) (ride) Ecco, così l’ho seminato. CR: la la la... P: eheh...dove vai bella bambina? CR: vado a portare la merendina alla nonna. Ma tu chi sei? P: sono Pinocchio! Eheh, non mi riconosci? CR: no P: ma come, sono un burattino famoso. So fare tanti giochi per divertire i bambini CR: che sei un burattino si vede, ma io non ho tempo perché il lupo mi aspetta, sono già in ritardo. Lupo lupone...dove sei? P: smettila con questo lupo! La favola è tua e si intitola per l’appunto “Cappuccetto Rosso”, e quindi puoi fare quello che vuoi. Per esempio potresti darmi un pezzettino di quella caciottina che tieni nel cestino... CR: no, no, io devo andare dal lupo e devo portare la merendina alla nonna. P: Ma perché devi? Chi ti obbliga? Il Lupo è cattivo, perché vuoi andare da lui? CR: ahahahah...oh...lui è peloso, se tu sapessi...ecco, devo andare da lui perché nella favola sta scritto così. P: eeeh, ma anche Collodi voleva che io... CR: chi è Collodi? P: è quello che ha scritto “Pinocchio”, la mia favola. CR: no, io Collodi non lo conosco. Conosco solo Grimm, i fratelli Grimm P: uffa, uffa uffa! 100.000 volte uffa! CR: Lupo lupone! P: uffa uffa uffa aaaah. Scappiamo, scappiamo da questo libro insopportabile. Mi infilerò in quest’altro. Speriamo che vada meglio. P: qui senz’altro mi lasceranno entrare. SENTINELLA: altolà, P: sono qua S: chi va la? P: non si sa S: via di qua! *** P: cosa c’è che non va? Signorina Sentinella, scommettiamo che lei non mi sa dire di chi è questo bel castello tarutino e tarutello. S: sì che lo so! È del principe azzurro! P: ecco, appunto, ho un appuntamento! S: con chi? P: col principe azzurro!