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*Approfondimento CISTI OVARICHE Una cisti ovarica è una sacca piena di materiale liquido o solido, che prende forma all'esterno o all'interno delle ovaie. Nella maggior parte dei casi, le cisti ovariche sono qualcosa di fisiologico, che dipende dal ciclo mestruale (cisti ovariche funzionali); più raramente, sono la conseguenza di tumori benigni o maligni oppure di condizioni patologiche come l'endometriosi o l'ovaio policistico (cisti ovariche patologiche o non funzionali). Esistono diversi tipi di cisti ovariche funzionali e diversi tipi di cisti ovariche patologiche. Tra i tipi di cisti ovariche funzionali, rientrano le cisti follicolari, le cisti luteali e le cisti tecali; tra i tipi di cisti ovariche patologiche, invece, rientrano le cisti dermoidi, i cistoadenomi, le cisti dovute a endometriosi e le cisti dovute alla sindrome dell'ovaio policistico. In genere, le cisti ovariche sono asintomatiche; se però assumono dimensioni elevate, si rompono o bloccano il flusso di sangue diretto alle ovaie, possono essere responsabili di svariati sintomi, tra cui dolore pelvico, necessità di urinare spesso, variazioni del normale ciclo mestruale ecc. ISTOLOGIA Nelle ovaie, gli esperti di istologia riconoscono almeno 4 regioni diverse, ognuna con funzioni differenti: L'epitelio germinale dell'ovaio. Liscio e di consistenza morbida, rappresenta la regione più esterna. Gli elementi cellulari che lo costituiscono sono detti, molto semplicemente, cellule dell'epitelio germinale dell'ovaio. La tunica albuginea (o tonaca albuginea). È la regione localizzata appena al di sotto dell'epitelio germinale. È tessuto connettivo fibroso dalla consistenza molto dura. Le sue funzioni sono supportare e proteggere i delicati tessuti sottostanti. La corteccia ovarica (o cortex ovarico). È la regione che risiede sotto la tunica albuginea. Contiene le cosiddette cellule germinali dell'ovaio (o follicoli ovarici) e le cellule stromali dell'ovaio. Le cellule germinali dell'ovaio sono gli elementi cellulari, che danno origine ai gameti femminili; le cellule stromali dell'ovaio, invece, sono le cellule adibite al sostegno delle cellule germinali e alla secrezione degli ormoni sessuali femminili. La medulla ovarica (o midollare ovarica). È la regione più profonda dell'ovaio. Contiene vasi sanguigni, vasi linfatici e strutture nervose, che servono a nutrire, innervare e mantenere in salute tutte le cellule costituenti le ovaie (da quelle della corteccia ovarica a quelle dell'epitelio germinale dell'ovaio). PRODUZIONE DELLE CELLULE UOVO: L'OVOGENESI Alla nascita sono già presenti nell’ovaio tutti i follicoli che, dalla pubertà in avanti, iniziano il loro ciclo maturativo (ciclo ovarico), della durata di circa 28 giorni suddivisi in due fasi. La fase follicolare (dal 1° al 14° giorno circa), sotto il controllo dell’ormone adenoipofisario FSH, è definita anche fase estrogenica poiché le cellule connettivali della teca interna del follicolo in via di maturazione sintetizzano gli ormoni estrogeni. La fase luteinica (dal 14° al 28° giorno, di durata fissa) inizia con l’ovulazione, promossa dall’ormone LH adenoipofisario, il quale provvede anche alla riorganizzazione dei tessuti follicolari nel corpo luteo una volta che la cellula uovo è stata espulsa. Questa seconda fase viene definita anche progestinica in quanto le cellule del corpo luteo producono il progesterone. Se non avviene la fecondazione, il corpo luteo degenera dopo 14 giorni, si verificano le mestruazioni. Il calo di estrogeni e di progesterone richiama allora la secrezione del releasing factor ipotalamico ad azione stimolante sulle gonadotropine adenoipofisarie, e avrà così inizio un nuovo ciclo. ORMONI SESSUALI FEMMINILI: ESTROGENI E PROGESTERONE Nelle donne, i più importanti ormoni sessuali prodotti dalle ovaie sono gli estrogeni e il progesterone. Rispetto a quest'ultimi, il testosterone è una presenza marginale. Il compito degli estrogeni è controllare lo sviluppo dei caratteri sessuali secondari, ossia regolare: • La crescita del seno e dei peli pubici; • La maturazione dell'utero e della vagina; • L'allargamento del bacino; • La distribuzione tipicamente femminile del tessuto adiposo, in fianchi, gambe e seno; • L'inizio delle mestruazioni e tutti i cambiamenti a carico dell'utero, durante il ciclo mestruale. La funzione del progesterone, invece, è preparare l'utero a un'eventuale gravidanza, preparare le ghiandole mammarie a un'eventuale lattazione e, infine, in caso di mancata fecondazione, promuovere le mestruazioni. Tube uterine Le tube uterine sono due condotti lunghi circa 12-15 cm che, dalla loro origine posta ai lati del fondo dell’utero, assumono un decorso via via più tortuoso e mostrano un progressivo aumento di diametro. Ogni tuba può essere divisa in varie porzioni: intramurale (in continuità con la cavità uterina), istmica, ampollare, infundibolare. Quest’ultima termina con una serie di fimbrie, ed è l’unica non rivestita dal peritoneo del legamento largo, che negli altri tratti riveste interamente la tuba. L’epitelio di rivestimento tubarico è cilindrico semplice, con cellule ciliate, ma si ritiene che per il trasporto dell’uovo e degli spermatozoi nelle due opposte direzioni risulti di fondamentale importanza la contrazione della tonaca muscolare della tuba, a contatto con la mucosa senza interposizione della tonaca sottomucosa. La fecondazione avviene nel terzo esterno della tuba. Utero L’utero si trova nella piccola pelvi, posteriormente alla vescica e anteriormente al retto. Ha la forma di una pera nella quale si individuano diverse porzioni: fondo, corpo, istmo, collo, orifizio uterino esterno (muso di tinca). Quest’ultimo stabilisce la continuità tra la cavità uterina e la cavità vaginale. In condizioni normali l’utero è antiflesso (piegato in avanti sulla vescica) e antiverso (l’asse del collo forma con l’asse della vagina un angolo retto aperto anteriormente). Le facce anteriore e posteriore del corpo sono rivestite dal peritoneo parietale che dalla vescica si riflette sul retto, e che sui lati forma i legamenti larghi, ma il vero mezzo di fissità è rappresentato dal legamento cardinale (di Mackenrodt) o parametrio, che tiene ancorato il collo dell’utero alle pareti della pelvi. Nella parete uterina si riconoscono tre tonache: mucosa (endometrio), muscolare (miometrio) e avventizia (perimetrio). L’endometrio è formato da epitelio cilindrico semplice, ad eccezione del muso di tinca, dove diviene pavimentoso composto in analogia con la mucosa vaginale. L’epitelio del corpo subisce modificazioni cicliche dovute all’influenza degli ormoni che regolano il ciclo ovarico. Nel ciclo mestruale si distinguono tre fasi: la fase mestruale, della durata di circa 5 giorni (il primo coincide con il primo giorno del ciclo ovarico), durante la quale si ha vasocostrizione delle arteriole spirali e desquamazione dell’endometrio. La fase proliferativa, che sotto il controllo degli estrogeni provvede alla rigenerazione dell’epitelio, grazie al persistente trofismo dello strato basale assicurato dalle brevi arteriole rette. La fase secretiva, durante la quale sotto l’effetto del progesterone la mucosa uterina prolifera e aumenta notevolmente il suo spessore, preparandosi a un eventuale impianto della blastocisti. Nel caso non avvenga la fecondazione, con la degenerazione del corpo luteo viene meno l’effetto trofico del progesterone, l’epitelio degenera e ha inizio un nuovo ciclo mestruale. L’utero viene vascolarizzato dalle arterie uterine, rami dell’arteria ipogastrica, che attraverso il parametrio raggiungono le pareti laterali dell’utero, lungo le quali assumono un decorso particolarmente tortuoso, per distribuirsi poi alle pareti e contrarre numerose anastomosi. La vascolarizzazione meno abbondante della parete anteriore rende ragione del perché durante il taglio cesareo l’incisione venga praticata al centro di questa, al fine di evitare possibili emorragie. Vagina La vagina è un condotto muscolo-mucoso elastico, che si estende tra l’utero e i genitali esterni. La tonaca mucosa vaginale è formata da epitelio pavimentoso composto che in stato di riposo si solleva a formare le rughe vaginali. Il muco vaginale, la cui consistenza varia sotto l’influsso ormonale, è secreto dalle ghiandole del collo dell’utero, in quanto la mucosa vaginale non è provvista di ghiandole. Vulva Il termine vulva rappresenta i genitali esterni femminili, ovvero: vestibolo, piccole labbra, clitoride e grandi labbra. Il Monte di Venere segna il limite superiore della vulva. L’area che delimita il vestibolo è umettata dalle secrezioni delle ghiandole vestibolari minori e maggiori. Apparato genitale maschile Panoramica sull’apparato genitale maschile. L’apparato genitale maschile è costituito da: • i testicoli, ovvero le gonadi maschili, i quali hanno funzioni di produrre le cellule germinali (gli spermatozoi) e gli ormoni sessuali maschili (ormoni androgeni) • le vie spermatiche, una serie di condotti che ha inizio all’interno del testicolo per giungere all’esterno del corpo (rete testis, condottini efferenti, epididimo, condotto deferente, condotti eiaculatori, uretra). Le vie spermatiche hanno il compito di: permettere il passaggio degli spermatozoi dai testicoli all’esterno; determinare la maturazione degli spermatozoi rendendoli atti alla fecondazione; modificare la composizione del contenuto luminale con meccanismi di secrezione e di assorbimento • le ghiandole annesse (vescichette seminali, prostata, ghiandole bulbouretrali), che producono il liquido seminale, veicolo e nutrimento degli spermatozoi • gli organi genitali esterni, rappresentati dal pene, al cui apice sbocca l’uretra, e dallo scroto, al cui interno sono contenuti i testicoli dopo la nascita.