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Il riferimento legislativo per le misure di prevenzione incendi è l’articolo 46 del Capo terzo del Titolo primo del Decreto legislativo 81 del 2008. La prima conseguenza per la salute quando si parla di incendi è l’ustione da contatto con la fiamma. L’esposizione al calore invece provoca stress da calore, disidratazione, edemi. Essere vittima di un incendio comporta non riuscire a respirare ossigeno con effetti come la confusione mentale o l’asfissia. La combustione genera anche gas tossici e fumo, con interessamento dell’apparato respiratorio e di quello visivo. Il sistema di prevenzione da incendi e esplosioni è complesso in quanto individua vari elementi per la riduzione dei rischi. In primo luogo la salvaguardia dell’incolumità delle persone che non devono trovarsi in luoghi di lavoro: in cui non sia stata realizzata la progettazione corretta e la manutenzione degli impianti e delle attrezzature; senza uscite a norme e ostacolate da intralci; con la presenza di materiali infiammabili. Nelle situazioni a rischio di incendio i luoghi di lavoro devono prevedere l’isolamento dei locali a rischio e strutture che non alimentino il focolaio. Sempre in questi casi bisogna aver implementato un sistema in grado di limitare i danni e di facilitare adeguati interventi di primo intervento. Fondamentale inoltre la costante possibilità di segnalare i rischi, anche tramite l’attivazione di allarmi sonori (obbligatori in strutture con più di 50 persone o con utilizzo di materiali infiammabili).