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La temperatura del corpo umano tende a essere costante intorno ai 37°C. Affinché ciò avvenga il bilancio termico di ogni singola persona deve essere nullo. Gli elementi del bilancio considerano da una parte la somma del calore metabolico con il calore ricevuto dall’ambiente. da un’altra parte bisogna considerare il calore che il corpo è in grado di cedere all’ambiente. Quando il bilancio termico modifica il suo risultato e quindi non è più nullo bensì positivo o negativo il corpo umano attiva le difese del proprio sistema di termoregolazione. Il benessere termico è la condizione in cui una persona possiede un equilibrio termico senza utilizzare i propri meccanismi di difesa del sistema di termoregolazione. Al contrario, in caso di entrata in funzione del sistema di termoregolazione non si parla più di benessere ma di stress termico. Tra i danni in cui lo stress termico è provocato da alte temperature figura il colpo di calore (veloce innalzamento della temperatura corporea) che può produrre confusione mentale, irascibilità, convulsioni, perdita di conoscenza. Altri effetti sono la sincope, il collasso, i crampi e la fatica da calore.