Download Free Audio of Seguiamo nei passi di Cristo, di Timoteo, e di Epa... - Woord

Read Aloud the Text Content

This audio was created by Woord's Text to Speech service by content creators from all around the world.


Text Content or SSML code:

Seguiamo nei passi di Cristo, di Timoteo, e di Epafordito. Diventiamo dei servi che fanno tante opere buone. (E fratelli, voglio sentire in sei mesi da Franco chi sta vicendo la mia sfida.) Possiamo cantare nei momenti buii quando abbiamo la mentalita’ e la volonta di essere dei servi. Ora notiamo le parole di Paolo al capitolo 3:13-14: “Fratelli, non ritengo di avere gia’ ottenuto il premio, ma faccio una cosa: dimenticando le cose che stanno dietro e protendendomi verso le cose che stanno davanti, proseguo il corso verso la meta, verso il premio della suprema vocazione di Dio in Cristo Gesu’.” Il grande apostolo Paolo confesso’: “Non sono arrivato ancora al mio premio. Faccio una cosa con due azioni. Sto dimenticando le cose passate e in piu’ sto correndo con tutta la mia energia verso le cose future. Fisso i miei occhi sul Signore (la nostra mEta) e il premio offerto da Lui cioe’ la vita eterna, dopo che ho portato alla fine la mia suprema vocazione come predicatore ai gentili.” Possiamo cantare nei momenti buii quando guardiamo avanti al nostro premio della vita eterna. Prima che Paolo scrisse ai membri a Filippi, Paolo disse queste parole ad alcuni anziani di Efeso a Atti 20:24: “Ma io non ne tengo alcun conto e la mia propria vita non mi e’ cara, pur di terminare con gioia il mio corso e il ministero che ho ricevuto dal Signore Gesu’, che e’ di testimoniare pienamente l’evangelo della grazia di Dio.” E poi verso la fine della sua vita Paolo affermo’: “Ho combattuto il buon combattimento, ho finito la corsa,ho serbato la fede. Per il resto, mi e’ riservata la corona di giustizia che il Signore, il giusto Giudice, mi assegnera’ in quell giorno, e non solo a me, ma anche a tutti quelli che hanno amato la Sua apparizione” (2 Tim. 4:7-8). Fratelli, dobbiamo ricordare sempre la nostra meta cioe’ il giorno in cui vediamo insieme il Suo ritorno per dare a tutti i Suoi vincitori le corone trionfali (come date agli atleti vittoriosi nei antichi giochi olimpici). In quel momento, la nostra giustizia sara’ completa perche’ “sappiamo pero’ che quando egli sara’ manifestato, saremo simili a Lui, perche’ vedremo come Egli e’” (1 Giov. 3:2). Viviamo in un mondo con tre dimensioni, ma quanti dimensioni avra’ il cielo? Nel cielo avremo dei corpi trasformati (che non possono invecchiare), dei rapporti assessuali, dei tempi senza misure con tutti i santi e nella presenza di Gesu’ e del nostro Padre Celeste! Non viviamo nel passato, corriamo verso il nostro futuro glorioso! Possiamo cantare nei momenti buii quando guardiamo avanti al nostro premio della vita eterna. Ora notiamo le parole di Paolo nel capitolo 4 dove egli ringrazio’ i membri a Filippi per il loro dono mandato dalla mano di Epafrodito. Cominciamo con versetto 17: “Non gia’ che io ricerchi i doni, ricerco invece il frutto che abbondi a vostro favore. Adesso ho ricevuto tutto ed abbondo; sono ricolmo, avendo ricevuto da Epafrodito cio’ che mi e’ stato mandato da voi, che e’ un profumo di odor soave, un sacrificio accettevole, piacevole a Dio. Ora il mio Dio supplira’ ad ogni vostro bisogno secondo le Sue ricchezze in gloria, in Cristo Gesu’.” I membri a Filippi amarono Paolo, e piu’ di una volta mandarono un dono a Paolo per aiutarlo in un modo economico. Questa volta Epafrodito viaggio’ piu’ di 1600 kilomentri per consegnare questo dono. Paolo fu grato in un modo profondo alla generosita’ di questa comunita’. E allora ecco un’altra risposta: Possiamo cantare nei momenti buii quando aiutiamo qualcuno tramite la nostra generosita’. Notate tre benedizioni in questi versetti. Per prima, la nostra generosita’ dimostra che saremo beati da Dio perche’ l’espressione “il frutto che abbondi a vostro favore” e’ un modo per dire “Dio benedira’ questo gesto del vostro amore.” Per secondo un dono dato con generosita’ e’ come un sacrificio fatto sotto il vecchio patto, e’ un’azione accetteovole a Dio. Per terzo abbiamo la parola di Paolo che Dio supplira’ ogni nostro bisogno. Non conosco le condizioni economiche nelle vostre comunita’, ma so che quest’anno ci sara’ qualcuno che potrebbe usare un dono dato nel nome di Gesu’: un evangelista, un fratello amalato, un orfano, una vedova, un parente. Preghiamo che possiamo trovare questa persona, e possiamo dare qualche dono utile. Non e’ il nostro Signore stesso che ci ha insegnato: “C’e’ maggior felicita’ nel dare che nel rievere!” (Atti 20:35). Saremo generosi in qualche maniera quest’anno? Cosi’ possiamo cantare nei momenti buii quando aiutiamo qualcuno tramite la nostra generosita’. Quanto amore abbiamo visto fra Paolo e la comunita’ di Filippi! Paolo ci ha rivelato che possiamo cantare nei momenti buii, nei tempi difficili: quando conosciamo che Dio sta lavorando fra noi per la nostra crescita’ spirituale, quando ci concentriamo sullo scopo principale della chiesa, quando abbiamo la mentalita’ e la volonta di essere dei servi, quando guardiamo avanti al nostro premio della vita eterna, quando aiutiamo qualcuno tramite la nostra generosita’. Torniamo al testo in Atti 16 di nuovo: “Improvvisamene si fece un gran terremoto, tanto che le fondamenta della prigione furono scosse: e in quell’istante tutte le porte si aprirono e le catene di tutti di sciolsero. Il carceriere, destatosi e viste le porte della prigione spalancate, trasse fuori la spada e stave per uccidersi, pensando che i prigioneri fossero fugiti. Ma Paolo grido’ ad alta voce: ‘Non farti alcun male, perche’ noi siamo tutti qui.’ E, chiesto un lume, egli corso e dentro, e tutto tremante si getto’ ai piedi di Paolo e Sila; poi li condusse fuori e disse; ‘Signori, cosa devo fare per essere salvato?’ Ed essi dissereo: ‘Credi nel Signore Gesu’ Cristo, e sarai slavato tu e la casa tua.’ Poi essi annunziarono la parola del Signore a lui e a tutti coloro che erano in casa sua. Ed egli li prese in quella stessa ora della notte e lavo’ loro le piaghe. E lui e tutti i suoi furono subito battezzati. Condottili quindi in casa sua, apparecchio’ loro la tavola e si rallegrava con tutta la sua famiglia di aver creduto in Dio” (Atti 16:26-34). Avete visto la grande trasformazione in questo carceriere? Il testo dice che fu un uomo pieno di paura quando incontro’ Paolo, ma dopo la sua conversione fu pieno di gioia. Come mai? Ci sono tre motivi. Il primo: “credette nel vero Dio e non nei dei pagani. Il secondo: accetto’ Cristo come il suo Signore. Il terzo: Ci furono due fratelli corragiosi, nonostante le difficolta’, i quali pregarono e cantarono durante la mezzanotte—un momento con molto buio! E’ quando invocchiamo il nostro Dio e il nostro Salvatore nei tempi difficili, chi puo’ predire i risultati positivi che veranno?