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Sound Mirrors Nel giugno del 1915, il professor Mather della City and Guilds Institute (Engineering) of London iniziò gli esperimenti sulla rilevazione del suono degli aerei in avvicinamento. La fonte della ricerca scientifica di Mather non è chiara, ma egli potrebbe aver basato le sue idee sulla tecnologia francese che era stata sviluppata per rilevare il suono dietro le trincee tedesche. I dispositivi francesi erano stati soprannominati "specchi sonori" (Sound Mirrors) dallo scienziato britannico perché sembravano ingrandire e focalizzare le onde sonore in un modo analogo allo specchio di un telescopio per la luce. Invece della superficie perfettamente lucidata per riflettere e focalizzare la luce in un telescopio, gli specchi acustici si basavano sulla superficie liscia di un materiale molto denso come il cemento o il gesso per fornire la migliore riflessione delle onde sonore. Come un telescopio riflettore, il “Sound Mirror” aveva un punto focale situato davanti allo specchio. Per produrre rapidamente un prototipo la squadra del prof. Mather, nell’estate del 1915 a Bimbury Manor nel Kent, vicino a Maidstone, scolpì uno specchio di 3 metri di diametro da una scogliera di gesso con una piccola piattaforma in legno costruita davanti allo specchio per l'ascolto nel punto focale. Furono intrapresi dei voli di prova sulla parte anteriore dello specchio, ma solo tre aerei vennero individuati all'interno del cono d'ascolto dello specchio fisso. Un aereo azionato da un motore Renault da 70 cavalli che volava a 1500 metri d'altezza era stato rilevato a circa 16 chilometri di distanza, almeno quattro volte la distanza possibile col solo ascolto umano. Il 12 agosto 1915 dei Sound Mirrors furono in grado di rilevare degli Zeppelin, che durante la prima guerra mondiale minacciavano le città costiere, a 20 chilometri di distanza. Questi sistemi furono installati fino all’inizio degli anni trenta. Quelli che non sono stati distrutti sono oggi un’attrazione turistica. Normalmente non sono aperti al pubblico. Nell'ambito dell'Heritage Open Weekend, il sito di Greatstone è aperto ogni 14 settembre con prenotazione obbligatoria della visita guidata. A parte gli open day, non è possibile accedere al pubblico agli Sound Mirrors di Dungeness, che si trovano nel mezzo di una cava di ghiaia in disuso. Al fine di evitare atti di vandalismo è stato creato un profondo lago derivato dall'estrazione della ghiaia che circonda completamente gli Sound Mirrors, generando un isolotto artificiale. L'unico possibilità di accesso al sito è garantita da un ponte girevole che viene aperto solo in occasione di visite guidate. Dal novembre del 1917, il Capitano William Tucker, ingegnere reale, presentò la proposta al Dipartimento delle Invenzioni Militari riguardante lo sviluppo di un apparato elettronico di rilevamento aereo a lungo raggio. All'inizio del 1918, Tucker aveva esaminato tutti i dispositivi testati o proposti per il rilevamento degli aerei. Di particolare interesse per lui era lo specchio sonoro del prof. Mather. Già l'11 gennaio 1918, in uno dei suoi primi rapporti, Tucker descrisse come lo specchio potesse essere combinato con il microfono al posto dell'osservatore umano che usava uno stetoscopio nel punto focale dello specchio per ascoltarne l'intensità del suono. Tucker nel 1918 divenne membro del gruppo che gestiva l’impianto acustico di sorveglianza sulle scogliere del Kent. In quell’area, alla fine degli anni Venti gli sperimentatori avevano eretto cinque Sound Mirrors circolari di cemento armato con diversi diametri (da 6 a 9 m) e diverse curvature, cioè diverse lunghezze focali. Fu presto chiaro che una ragionevole efficienza si raggiungeva solo per suoni di lunghezza d’onda minore o eguale a circa un decimo del diametro del riflettore (e quindi frequenze superiori a 300 - 500 Hz) mentre il rombo dei motori conteneva frequenze ben più basse; Tucker, per utilizzare le onde sui 60-70 Hz, fece realizzare un sesto Sound Mirror con una superficie a sezione orizzontale parabolica larga ben 60 metri ed alta oltre 8 metri. Il programma di Tucker fu cancellato dallo sviluppo del radar, che risultò essere una tecnologia di gran lunga superiore. Uno degli specchi sonori in uso presso Abbot’s Cliff, vicino a Dover's White Cliffs, fotografato nel1915. L’imponente costruzione era alta 6 metri e scolpita in gesso, quindi rivestita in calcestruzzo per le sue buone proprietà riflettenti. Quando le onde sonore raggiungevano la sfera concava al centro della struttura, il microfono posto di fronte ad essa le trasmettevano alle cuffie di un operatore posizionato in prossimità della struttura che aveva il compito di lanciare l’allarme. Questi dispositivi erano in grado di captare il rumore degli aerei fino a 40 chilometri di distanza, concedendo all’artiglieria inglese circa 15 minuti per prepararsi all’imminente attacco. Due Sound Mirrors sulle White Cliffs di Dover a Fan Hole, costruiti nella roccia. I due “specchi”, alti circa 5 metri, furono sepolti alla fine degli anni ‘60 a seguito di operazioni di bonifica della zona. Il terreno fu poi acquistato dal National Trust nel 2012 (per ripristinare la zona, venne raggiunta la quota di circa 1 milione di sterline da una raccolta di fondi pubblici). Il sito è una parte importante dell'archeologia militare inglese ed è reso ancora più unico perché i due Sound Mirrors sono situati lungo gli ingressi di tre tunnel di un rifugio scavato nella roccia. Secondo il National Trust, il primo “specchio” risale all'incirca al 1917, il secondo intorno ai primi anni ’20. Conosciuto localmente come "il Widna", che in maltese significa "l'orecchio", questo Sound Mirror fu installato a Malta, nell'autunno del 1934, il progetto era una copia del Sound Mirror di Dungeness nel Kent. Conserva ancora il motivo mimetico, che si fonde con i colori del paesaggio in modo abbastanza efficace. Il sito è ora di proprietà di una società di telecomunicazioni, quindi non è possibile accedere al sito, sebbene i visitatori possano avvicinarsi abbastanza e sbirciare attraverso il recinto di filo spinato. Il muro d’ascolto di Monte Patella, isola di Leros (Grecia), costruito dalla DICAT-FAM (DIfesa ContrAerea Territoriale e Fronte A Mare). Posto ad un’altezza di 238 metri sul livello del mare, è diviso in 3 settori di 120° gradi che a loro volta sono orientati in tre direzioni Quadrante Nord, Quadrante Sud Est, Quadrante Sud Ovest realizzando una copertura di 360°. Ha un diametro di circa 18 metri con una circonferenza di circa 57 metri ed un’altezza da terra di 2 metri e 30. Costruito da un alzato in pietra locale cementata, il muro presenta la superficie esterna parabolica riflettente perfettamente levigata. Un fosso semicircolare per ogni settore di 120° ospitava un militare “ascoltatore” specializzato che determinava la direzione, ovvero l’Azimuth, dei velivoli nemici e la comunicava leggendo una scala angolare graduata al bordo della fossa. Il Muro d’Ascolto di S. Placido Calonerò (Messina) sempre costruito dalla DICAT-FAM è l’unico esistente in Italia. L’Aerofono, realizzato presso le Officine Galilei, era posizionato in cima alla struttura cilindrica posta all’interno dei tre paraboloidi del Muro d’Ascolto. Questo “Sound Mirror”, consistente in 3 settori di 120 gradi ciascuno, con profilo esterno a forma di parabola, garantiva, grazie ad una particolare lisciatura della superficie parabolica, la massima riflessione delle onde sonore verso il punto focale localizzato in una fossa profonda circa 1, metro e 60 dove si posizionava l’operatore di turno. Il muro d’ascolto misurava circa 20 metri di diametro e 62 di circonferenza con altezza di circa 2 metri e mezzo ed era assolutamente identico, come dimensioni e struttura, all’altro muro parabolico esistente nell’isola di Leros, in Grecia.