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Dalla prima guerra mondiale ed anni seguenti, con il progredire dell’industria aeronautica e l’imporsi dell’Aeronautica sempre più come Arma di fondamentale importanza, cresce parallelamente il bisogno della difesa aerea. Nasce pertanto la necessità di sistemi di intercettazione capaci di anticipare il più possibile il tempo di avvistamento di un attacco aereo e conseguentemente disporre di maggior tempo per contrastare l’offesa. Gli aerofoni cercano di rispondere, per primi, a questi fondamentali requisiti essendo in grado di captare in anticipo il rumore degli aerei nemici in avvicinamento, ed aiutare a localizzarne la direzione di provenienza. Definiti come “apparecchiature di rilevamento sonoro direzionale”, sono degli strumenti passivi, a differenza del radar che rientra invece tra i “rilevatori attivi”, perché rileva l’eco di un impulso (onde elettromagnetiche) emesso. Per l’utilizzo dei questi aerofoni furono impiegati con successo i non vedenti per la loro spiccata sensibilità uditiva rispetto ad individui normodotati. All’inizio della seconda guerra mondiale gli aerofoni caddero rapidamente in disuso poiché l'avvento del radar li aveva resi anacronistici.