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I risultati delle ricerche sul bor naut. Dalla letteratura, è emersa una significativa correlazione tra specificità del contesto lavorativo come ad esempio tra reparto per malati cronici (medicina)e malati acuti (pronto soccorso). In particolare, uno studio tutto italiano ha messo in evidenza che il 12 % degli infermieri che lavorano in reparto hanno la sindrome di bor naut, rispetto a chi lavora in area critica (0%). Tuttavia, chi lavora in area critica ha mostrato una percentuale maggiore di esaurimento emotivo rispetto a chi lavora nei reparti. Alcuni studi, sostengono che le differenti tipologie di trattamenti erogati, e le differenti caratteristiche delle persone prese in carico, determinano specifiche condizioni di lavoro, e influenzano il livello di benessere nel contesto lavorativo. Gli infermieri che lavorano in reparti di terapia intensiva, hanno un basso livello di esaurimento emotivo, ma alti livelli di «spersonalizzazione», fattore determinante che porta l’operatore sanitario, ad assumere un atteggiamento di ostilità e cinismo, fino a sfociare in vera e propria malattia. Il livello di insoddisfazione degli infermieri dei reparti per patologie acute risulta due volte superiore, probabilmente per un maggior carico di lavoro, insieme a una riduzione dei tempi relazionali. Nonostante in letteratura esista un consenso generale nel considerare il bor naut un fenomeno con un’incidenza maggiore agli esordi della carriera lavorativa, si rileva che i soggetti anagraficamente e professionalmente più anziani, risultano significativamente più insoddisfatti. Questo dato sembra essere riconducibile ad un fenomeno non legato alla contingenza dell’inserimento lavorativo, ma piuttosto si aumenti nel tempo, in modo graduale.