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La ventilazione non invasiva (NIV). Quando si è in presenza di polmoniti, i presidi mostrati in precedenza non sono in grado di correggere l’ipercapnia (pressione parziale dell'anidride carbonica nel sangue superiore ai 45 mmHg). La causa è dovuta alla presenza di materiale estraneo negli alveoli che impedisce di essere raggiunti dall’aria. I polmoni quindi, pur essendo regolarmente perfusi, non sono adeguatamente ventilati. La ventilazione non invasiva avviene attraverso l’uso di presidi terapeutici per l’ossigenoterapia controllata, ovvero con corretta determinazione della frazione inspirata di ossigeno, essenziale per evitare il rischio di sovradosaggio e/o sottodosaggio. Alcuni tipi di presidi sono utili anche per la ventilazione domiciliare per il più semplice funzionamento, regolazione e gestione. Vantaggio: sicurezza nella determinazione del livello di pressione nelle vie aeree, riducendo il rischio di pneumotorace. Svantaggio: quando vi sono alte resistenze al flusso e/o bassa compliance della gabbia toracica, la pressione impostata può causare un volume di aria insufflata insufficiente alla necessità del paziente