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Dispositivi di protezione delle mani Per la protezione delle mani si utilizzano i guanti monouso. In commercio se ne possono trovare di diversi materiali, in lattice, sintetici, in nitrile o in vinile, da scegliere in base a eventuali irritazioni/allergie e alle caratteristiche proprie. Ad esempio, i guanti in nitrile e vinile sono più resistenti, spessi e durevoli, mentre quelli in lattice, più diffusi e utilizzati, sono meno resistenti offrendo comunque un buon grado di protezione. Devono rispettare i requisiti stabiliti dalle norme tecniche (UNI EN 420, UNI EN 421, UNI EN 374, ecc.) in base alla loro classificazione. L’Istituto Superiore di Sanità ha specificato che i guanti servono per prevenire l’infezione da COVID-19 ma solo a determinate condizioni. Diversamente, tale dispositivo di protezione, può diventare un veicolo di contagio. Per tale motivo, si ritiene di privilegiare la rigorosa e frequente igiene delle mani con acqua e sapone, soluzione idro-alcolica o altri prodotti igienizzanti, sia per i lavoratori che per i clienti. In ogni caso, i guanti devono, quindi, essere utilizzati considerando che: non possono sostituire la corretta igiene delle mani devono essere cambiati ogni volta che si sporcano e gettati correttamente nei rifiuti indifferenziati non devono in alcun modo entrare in contatto con bocca, naso e occhi non devono essere riutilizzati Come usare i guanti monouso Istruzioni per l’utilizzo dei guanti monouso: • Indossare i guanti sempre dopo aver lavato accuratamente le mani, facendo attenzione a non toccare occhi, bocca o naso. • Verificare che i guanti siano della misura idonea, puliti, integri e non riciclati. • Indossare i guanti facendo in modo che ricoprano anche il polso. Come usare i guanti monouso • Per la rimozione, iniziare a sfilare il primo guanto prendendone un lembo (circa a metà). tirare verso il basso e sfilandolo completamente, senza toccare la pelle della mano. • Tenere avvolto il guanto appena sfilato nella mano che indossa ancora l’altro guanto. Con la mano libera, iniziare a sfilare il secondo. Alla fine il primo guanto è avvolto dentro il secondo guanto. • Mettere i guanti in un sacchetto di plastica nell’automezzo di lavoro e successivamente scaricare i dispositivi nelle sedi aziendali negli appositi contenitori della raccolta indifferenziata. • Lavare le mani con acqua e sapone o soluzione alcolica. Dispositivi di protezione per occhi e viso Schermi / ripari facciali di protezione (DPI III° Categoria) Gli schermi di protezione sono generalmente fissati all’elmetto di protezione o ad altri dispositivi di sostegno e non sono completamente chiusi. Devono proteggere dalle schegge, dagli schizzi, dalle scintille, dal calore radiante e dalle sostanze chimiche e devono essere difficilmente infiammabili. Alcuni schermi hanno lastre di sicurezza trasparenti con azione filtrante. Una lamina posizionata nella parte interna dello schermo protegge dalle scariche elettrostatiche. I dispositivi di protezione sopra descritti devono essere conformi ai requisiti della norma UNI EN 166:2004 (Protezione personale degli occhi - Specifiche). Dispositivi di protezione per occhi e viso I dispositivi di protezione degli occhi per attività lavorative sono soggetti a molte condizioni ambientali particolarmente avverse; essi devono inoltre sopportare una pulizia regolare. Conseguentemente, sono molto predisposti ai danni e all’usura e qualsiasi degrado di questo tipo è in grado di influire sulle loro prestazioni. È quindi molto importante controllare costantemente i dispositivi di protezione e mantenerli in condizioni tali da garantire una conformità continua alle specifiche originali. Tali dispositivi devono essere forniti completi di istruzioni per l’uso redatte dal fabbricante. Dovrebbero essere utilizzati e maneggiati con cura. Non dovrebbero essere utilizzati impropriamente ed è necessario impedire che vengano danneggiati, usurati o contaminati con sporco o altri materiali estranei. Devono inoltre essere sostituiti se hanno subito urti significativi anche se non sono visibili danni evidenti. Gli occhiali non dovrebbero essere collocati su una superficie con gli oculari rivolti verso il basso. Etichette e adesivi non devono essere attaccati ai dispositivi di protezione dell’occhio e l’utilizzatore non dovrebbe marchiarli o graffiarli con i simboli di identificazione. Quando non utilizzati, i dispositivi di protezione dell’occhio devono essere riposti al riparo. Dispositivi per le vie respiratorie I DPI per la protezione delle vie respiratorie hanno lo scopo di evitare o limitare l’ingresso di agenti patogeni nelle vie aeree. I principali DPI in questione utilizzati sono i facciali filtranti, cioè dei dispositivi muniti di filtri che proteggono bocca, naso e mento. Essi si dividono in 3 classi in funzione della loro efficienza filtrante: FFP1, FFP2, FFP3. Le lettere FF sono l’acronimo di “facciale filtrante”, P indica la protezione, mentre 1, 2 e 3 individuano il livello crescente di protezione. (inserirei immagini facciali filtranti, con e senza valvola) I DPI FFP1 rappresentano un primo livello di protezione, sono in grado di filtrare circa l’80% delle particelle ed è la tipologia di gran lunga più utilizzata in contesti lavorativi. Pur presentando un compartimento microfiltrante forniscono una bassa protezione dalle particelle solide e non rappresentano un’adeguata protezione contro particelle delle dimensioni di un virus. I DPI FFP2 (o N95) hanno una struttura più rigida, più aderente alle curvature del viso. Sono dotati di filtri che impediscono l’accesso dei microorganismi alla bocca ed al naso ed arrivano a filtrare il 94% delle particelle. Possono essere utilizzati quando il valore limite di esposizione occupazionale raggiunge al massimo una concentrazione 10 volte superiore. Tali dispositivi forniscono una media protezione contro le particelle solide e liquide e sono adatti a proteggere dal coronavirus. I DPI FFP3 trattengono almeno il 98% delle particelle e forniscono un’alta protezione contro le particelle solide e liquide. Possono essere utilizzati quando il valore limite di esposizione occupazionale raggiunge al massimo una concentrazione 30 volte superiore. Sono indicati per quelle attività che possono determinare un’elevata concentrazione di agenti biologici sotto forma di aerosol nell’ambiente. Ai fini, quindi, della protezione da microrganismi come il SARS-CoV-2, possono essere considerati idonei i filtri con protezione P2 o P3. I facciali filtranti sono ulteriormente classificati come: “utilizzabili solo per un singolo turno di lavoro” (indicati con la sigla NR) o “riutilizzabili” per più di un turno di lavoro (indicati con lettera R). I dispositivi, conformi alla legislazione vigente, devono essere dotati di marcatura CE apposta in maniera leggibile, indelebile per tutto il periodo di durata del DPI e devono essere conformi alla norma tecnica UNI EN 149. I DPI per la protezione delle vie respiratorie possono essere dotati di valvola che non ha alcun effetto sulla capacità filtrante del dispositivo, ma assicura un maggiore comfort durante un utilizzo prolungato. In particolare, la valvola permette all’aria calda di fuoriuscire dal dispositivo riducendo l’umidità che si forma all’interno ed evitando anche l’appannamento degli occhiali. Non impedisce la diffusione di agenti patogeni trasmissibili per via aerea e pertanto non devono essere utilizzati dai pazienti COVID-19. Per poter essere utilizzati, così come gli altri dispositivi di protezione individuale di III categoria, il D.Lgs. 81/2008 e s.m.i. prevede uno specifico corso di addestramento pratico per l’uso. Il personale è tenuto ad adottare comportamenti scrupolosi in merito allo smaltimento dei DPI monouso utilizzati, i quali saranno trasportati nei mezzi all’interno di un sacchetto di plastica e scaricati presso le sedi aziendali negli appositi contenitori della raccolta indifferenziata. Inoltre il personale, a seguito di ogni intervento, dovrà avere cura nel mantenere puliti i DPI non monouso, con l’impiego dei prodotti igienizzanti e detergenti in dotazione.