Read Aloud the Text Content
This audio was created by Woord's Text to Speech service by content creators from all around the world.
Text Content or SSML code:
Abbaiocco, il Pesce da Lenza Cera una volta un pesce chiamato Abbaiocco, un pesce da lenza talmente sprovveduto che non sapeva nemmeno che fosse un pesce. Lui, che pensava di essere una creatura straordinaria nel mare, credeva che ogni filo di nylon gettato nell’acqua fosse un dono del cielo, una promessa di amore eterno, una specie di... amore perfetto non che ne avesse idea di cosa fosse, ma ci credeva ugualmente. Un giorno, il pescatore, che non era proprio un pescatore, ma un tipo strano che avrebbe dovuto fare un corso di igiene personale, si preparò alla pesca. Ma non con una canna normale, eh no. Quella canna era un incrocio tra un ramo di albero rotto e una scopa del bagno. La punta Così storta che nemmeno il mare ci avrebbe fatto un pensierino, se avesse avuto la capacità di pensare. E la lenza Non era nemmeno una vera lenza. Quella cosa fragile sembrava più un filo interdentale scaduto che una lenza. Bastava solo un colpo di vento o una leggera brezza per farla frantumare come il sogno di chi pensa che la dieta funzioni. Ma Abbaiocco Lui lo sapeva Quando vedeva quella lenza secca, sgarrupata, gettata nell’acqua come un cappotto dell’umarell, pensava subito Forse questa è la volta buona. Certo, la lenza non avrebbe nemmeno tenuto un sasso bagnato, ma lui, poverino, continuava a sbavare di speranza come se fosse il giorno del suo matrimonio con la pesca. Il pescatore, che aveva il gusto di pescare con le cose più ridicole e senza senso, si accontentava di esche così improbabili che nemmeno il pesce più incosciente al mondo avrebbe dovuto abboccare. Fetta di pane raffermo lunico tipo di pane che poteva anche essere usato come scudo contro i raggi solari, un gommino da masticare un po’ usato, un po’ rotto, e, per la grande occasionissima, il biglietto della spesa della nonna che ormai aveva più anni di lui e un valore storico notevole. E lì, proprio lì, Abbaiocco, il nostro povero pesce, che si sentiva un pesce speciale, abboccava senza nemmeno riflettere. Una moneta arrugginita, un calzino spaiato, una caramella scaduta erano esche che lo facevano sentire come se stesse vivendo unavventura epica. Ogni volta che la lenza veniva gettata nellacqua, il cuore di Abbaiocco palpitava di eccitazione. Perché Perché pensava fosse finalmente la volta buona. Non si accorgeva che stavano giocando con lui come un clown a un compleanno di 5 anni. E mentre il pescatore tirava fuori dalla tasca una fetta di pizza mangiata a metà, il pesce, con il suo muso da pesce grande e intelligente, si fiondava su quella che era la più stupida delle esche. Forse questa volta è diversa, pensava. Ma non era affatto diverso. La verità era che stava solo diventando un pesce da lenza professionista, specializzato nellabboccare a cose senza senso. Era una danza infinita il pescatore imbranato lanciava la sua lenza sgarrupata, con esche che avrebbero potuto essere tranquillamente un cuscino rotto o un petto di pollo dimenticato nella borsa. E Abbaiocco continuava a mordere, sempre più convinto di stare facendo un affare incredibile. Non cera amore, non cera destino in questo. Solo un pesce che non vedeva niente di strano nel morso alla papera di plastica. Ogni volta che sentiva quel lieve struscio della lenza sotto l’acqua, Abbaiocco pensava che fosse un segno, una chiamata divina. Ma la realtà era che stava abboccando sempre e solo a fesserie. Una gomma da masticare che nessun pesce avrebbe mai pensato di mangiare, ma lui Lui ci credeva. “Questa volta è diversa” si ripeteva, mentre quella lenza farlocca gli si chiudeva sulla bocca come una trappola. E una volta che Abbaiocco veniva sollevato dall’acqua, la sua bocca era incastrata sull’amo più banale, più ridicolo, più inutilmente grande di tutti. Ma lui, senza sapere che fosse una trappola, pensava Ecco, sono finalmente speciale. Il pescatore, che nel frattempo si era addormentato sopra la canna perché stava sognando di essere in un reality show, non si accorse nemmeno che stava pescando il pesce più sfortunato di sempre.E così Abbaiocco, il pesce da lenza più credulone di sempre, continuò a sbattere contro la rete con la stessa illusione che avrebbe trovato una qualche chiave magica che lo liberasse da quella spirale di assurdità. Ma la verità La rete non aveva mai significato nulla. Nemmeno l’esca ridicola che gli veniva lanciata. Abbaiocco aveva solo bisogno di una cosa capire che non cè mai una vera occasione se lunica cosa che ti spinge è unillusione fatta di cose strane e improbabili. La lezione finale Non abboccare a tutto. E se qualcuno ti offre una scarpa bucata, un bicchiere rotto o un pezzo di pane duro, ricorda non è amore, è solo una trappola ridicola.