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Le luci soffuse del Bar Amadeus da Alex a Jesolo creavano unatmosfera ovattata, quasi confidenziale. Alex, appoggiato al bancone di noce scuro, puliva distrattamente dei sottobicchieri, la mente persa nei suoi pensieri. Era una serata tranquilla, una di quelle in cui il rumore delle onde che si infrangevano sulla spiaggia sembrava più forte del sussurro delle conversazioni. Al loro tavolo abituale, vicino alla finestra che dava sulla strada silenziosa, cerano i suoi clienti fissi Aurigo, Altea, Nicholas e Milo. Aurigo, con la sua eleganza discreta e lo sguardo che sembrava sempre calcolare qualcosa, sorseggiava un bicchiere di vino rosso, parlando a bassa voce al telefono. Altea, con i suoi capelli color pervinca raccolti in una crocchia disordinata, teneva stretto il suo Jägermeister, ridendo di gusto a una battuta di Milo, il cui entusiasmo contagioso contrastava con il fallimento del suo brand di gaming Respawn Rebels. Nicholas, il moroso di Altea, aveva gli occhi stanchi dopo un turno massacrante in cucina, ma un sorriso dolce incorniciava il suo volto mentre ascoltava le risate della sua compagna, bevendo una birra chiara. Alex li conosceva bene, ognuno con le sue stranezze e le sue fragilità. Aurigo, con i suoi affari misteriosi e la generosità improvvisa. Altea, con la sua anima combattiva che si scioglieva solo dopo qualche bicchierino di Jäger. Nicholas, con la sua pazienza infinita e lamore silenzioso per Altea. E Milo, con la sua incrollabile fede nel poter rilanciare il suo sogno digitale. Alex, un altro giro per festeggiare la mia ultima idea esclamò Milo, gli occhi che brillavano di eccitazione. Ho pensato a delle live a tema cucinare e commentare i fail degli altri gamer Geniale, no Nicholas sorrise stancamente. Se ti rende felice, Milo. Altea alzò il suo bicchiere. E un altro Jäger per me Devo prepararmi mentalmente a sopportare le elucubrazioni culinariovideoludiche di Milo. Alex preparò i drink, ascoltando distrattamente le loro chiacchiere. Era abituato a quel piccolo ecosistema di vite intrecciate che si riuniva ogni sera nel suo bar. Improvvisamente, un suono ruppe la quiete un ukulele stonato proveniente dalla strada. La porta del bar si aprì lentamente e fece il suo ingresso una figura singolare. Era un uomo anziano, vestito con abiti sgargianti hawaiani, un cappello di paglia decorato con fiori finti e un ukulele malconcio stretto tra le mani. Il suo volto rugoso era segnato dal sole e dal vento, e i suoi occhi brillavano di una luce malinconica ma gentile. Luomo si fermò sulla soglia, come incerto se entrare o meno. Poi, con un piccolo sorriso timido, si fece avanti e si sedette su uno sgabello libero al bancone. Buonasera, disse con una voce roca ma sorprendentemente melodiosa. Scusate il disturbo. Posso suonare un po per voi Alex lo guardò con curiosità. Non aveva mai visto quelluomo prima. Certo, rispose, incuriosito. Lanziano accordò lentamente il suo ukulele, le dita nodose che si muovevano con una delicatezza inaspettata. Poi iniziò a suonare una melodia antica e struggente, una ballata malinconica che sembrava provenire da un altro tempo. La sua voce, quando si unì alla musica, era rauca ma piena di unemozione profonda, raccontando di amori perduti e di viaggi lontani. Il silenzio calò nel bar. Aurigo smise di parlare al telefono, i suoi occhi fissi sullanziano. Altea smise di ridere e ascoltò la musica con unespressione pensierosa, il bicchiere di Jäger immobile tra le mani. Nicholas si rilassò sulla sedia, la stanchezza del lavoro che sembrava svanire sotto le note dolci. Milo smise di controllare il telefono e guardò luomo con unespressione di inattesa serietà. Alex, appoggiato al bancone, si ritrovò rapito da quella musica inaspettata. Era come se il tempo si fosse fermato, e il bar Amadeus si fosse trasformato in un piccolo teatro improvvisato, illuminato dalla luce fioca e dalle note malinconiche di un ukulele. Quando la canzone finì, un silenzio denso riempì il locale, rotto solo dal leggero fruscio delle onde. Poi, lentamente, i clienti iniziarono ad applaudire, un applauso sincero e commosso. Lanziano sorrise, un sorriso che illuminò il suo volto rugoso. Grazie, disse semplicemente. Sono un vecchio marinaio in pensione. La musica è la mia compagna. Aurigo si avvicinò al bancone e offrì alluomo un bicchiere del suo vino rosso. Benvenuto, marinaio. La tua musica è... toccante. Altea annuì, asciugandosi una lacrima con il dorso della mano. È bellissima. Mi ha fatto venire i brividi. Nicholas annuì in silenzio, unespressione serena sul volto. Milo, stranamente silenzioso, stava registrando un breve video dellanziano con il suo telefono. Alex si avvicinò alluomo. Un altro bicchiere a mie spese, disse con un sorriso sincero. La tua musica ha reso questa una serata speciale. Lanziano marinaio sorrise di nuovo e riprese a suonare il suo ukulele, riempiendo il Bar Amadeus con le sue melodie malinconiche. Per una sera, il traffico di Aurigo, le risse di Altea, la stanchezza di Nicholas e i sogni falliti di Milo sembrarono svanire, lasciando spazio solo alla magia inattesa di una vecchia ballata e alla gentilezza di un cuore solitario. Alex, dietro il suo bancone, sentì una strana pace invadere il suo locale, grato per quel momento di inaspettata bellezza che aveva rotto la routine della notte.