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Ourigo, con un’eccitazione palpabile che gli faceva quasi vibrare i baffi, parcheggiò la sua vecchia Fiat Panda di fronte alla Lidl. Il sole splendeva alto nel cielo, preannunciando una splendida giornata perfetta per… indovinate un po’ Stendersi beatamente su una nuova sdraio da spiaggia La Lidl aveva finalmente messo in offerta quel modello pieghevole che Ourigo adocchiava da settimane. Leggero, resistente e con un comodo poggiatesta l’oggetto del desiderio per le sue future sieste all’ombra del suo piccolo balcone. Si fiondò all’interno del negozio, zigzagando tra i carrelli e i clienti con una determinazione degna di un atleta olimpico. Il suo sguardo saettò subito verso l’area delle offerte speciali. Il cuore gli diede un balzo. Lì c’era lo spazio vuoto dove, nella sua mente, troneggiava una pila di invitanti sdraio. Un cartello solitario, con la scritta “Sdraio da spiaggia – Ultimo pezzo”, giaceva tristemente appoggiato a un espositore di pinne da snorkeling. “No… non è possibile” mormorò Ourigo, avvicinandosi al cartello con un presentimento funesto. Un commesso, intento a riordinare degli ombrelloni, lo notò e gli rivolse un sorriso cordiale ma un po’ dispiaciuto. “Posso aiutarla” “Le sdraio da spiaggia… quelle in offerta…” Ourigo faticò a pronunciare le parole, come se la sua gola fosse improvvisamente piena di sabbia. “Sono finite” Il commesso annuì. “Sì, signore. Sono andate a ruba stamattina. Ne avevamo una scorta limitata e… beh, sono piaciute molto.” Un’ondata di delusione si abbatté su Ourigo. Aveva immaginato la sua domenica perfetta, spaparanzato sulla sua nuova sdraio, leggendo un buon libro e sorseggiando una limonata fresca. Invece… niente. Solo un misero cartello a ricordargli la sua sfortuna. Con un sospiro sconfitto, Ourigo si trascinò verso l’uscita, la borsa della spesa vuota che gli penzolava dalla mano come un triste presagio. Proprio mentre stava per raggiungere la sua Panda, sentì una voce squillante chiamarlo. “Ourigo Ciao Che fai qui alla Lidl” Si voltò e vide Michele, il suo vicino di casa, un tipo sempre allegro e un po’ invadente, con un sorriso a trentadue denti e un sacchetto della spesa pieno di chissà cosa. “Ciao, Michele…” rispose Ourigo, cercando di mascherare la sua frustrazione con un sorriso forzato. “Tutto bene Sembra un po’ giù di corda” osservò Michele, con la sua solita perspicacia. “Stavi cercando qualcosa di speciale” Ourigo non riuscì a trattenersi. La delusione era ancora troppo fresca. “Sì, Michele Ero venuto per le sdraio da spiaggia Quelle in offerta Le volevo prendere tutte per il mio balcone, sai Farmi un piccolo angolo di paradiso…” Michele lo guardò con un’espressione sorpresa. “Ah, le sdraio Ma io le ho prese stamattina presto. Erano davvero un affare Ne ho prese due, una per me e una per mia moglie.” Un lampo di stizza attraversò gli occhi di Ourigo. Non solo le sdraio erano finite, ma il suo stesso vicino le aveva prese, senza nemmeno accennargli nulla Il pensiero di Michele beatamente sdraiato sulla sua nuova sdraio, mentre lui tornava a casa a mani vuote, gli fece ribollire il sangue. Senza pensarci due volte, sopraffatto dalla frustrazione e da un improvviso accesso di rabbia, Ourigo si girò di scatto e, fissando Michele con un’espressione torva, sbottò “A te la merda” Poi, senza aggiungere altro, si voltò di nuovo e salì sulla sua Panda, sbattendo la portiera con un rumore sordo. Mise in moto e partì a razzo, lasciando Michele piantato lì, con il suo sacchetto della spesa e un’espressione di totale sconcerto dipinta sul volto. Mentre guidava via, Ourigo si rese conto della sua reazione esagerata. Ma in quel momento, la delusione per le sdraio mancate e la consapevolezza che Michele ne aveva prese proprio davanti al suo naso, avevano avuto la meglio sulla sua proverbiale pazienza. Forse, la prossima volta, avrebbe dovuto svegliarsi ancora prima. O forse, semplicemente, avrebbe dovuto accettare che non sempre si può avere tutto ciò che si desidera. Soprattutto se Michele arriva prima. E forse, la prossima volta, si sarebbe risparmiato una figuraccia con il suo vicino. Ma in quel preciso istante, l’unica cosa che Ourigo sentiva era un profondo, cocente dispiacere per quelle maledette sdraio da spiaggia.