Download Free Audio of Compare il titolo, A S’Orgolesa. Sullo sfondo, t... - Woord

Read Aloud the Text Content

This audio was created by Woord's Text to Speech service by content creators from all around the world.


Text Content or SSML code:

Compare il titolo, A S’Orgolesa. Sullo sfondo, tra le montagne, il paese di Orgosolo. Nella chiesa del paese, due bambini tirano una corda e suonano la campana. Il parroco e un gruppo di persone dispongono con cura la statua della Madonna sdraiata sull’altare. All’esterno, alcune ragazze con vassoi colmi di dolcetti gli offrono agli automobilisti incolonnati all'ingresso del paese. Gli abitanti del paese sono impegnati nei preparativi: c’è chi cuoce i maialetti sullo spiedo, chi intreccia nastri colorati alle criniere dei cavalli, chi scende in piazza con abiti tradizionali. La chiesa è addobbata a festa con nastri colorati. È ora colma di persone che attendono l’inizio alla messa. Molte altre aspettano all’esterno. La folla si è ora distribuita lungo le vie del paese. Uomini e donne in abiti tradizionali sfilano a cavallo. Gli uomini indossano pantaloni bianchi, camicie e giacche colorate. Le donne portano abiti sgargianti e un fazzoletto giallo a coprire il capo. A seguire, sfila un gruppo di donne anziane vestite di nero. Portano degli stendardi e un rosario tra le mani. La sfilata continua. Si susseguono uomini e donne a piedi in abiti tradizionali. Poi, giungono i rappresentanti della congregazione in abito talare bianco e mantellina azzurra o rossa. Sulle spalle reggono una portantina con la statua della Madonna sdraiata. La statua è protetta da un velo adornato di ricami dorati. La folla segue la processione per le vie del paese. La gente è ora schierata ai lati della strada. Osserva degli uomini in gruppi di tre o quattro, correre a cavallo fianco a fianco. Si tengono abbracciati per il collo. Alcuni cavalcano salendo in piedi sulla sella. È sera. La gente è ora riunita in una piazza addobbata a festa. Alcuni uomini sono seduti a dei tavoli di legno e giocano a morra. Altri quattro, in abiti tradizionali, si esibiscono nei canti a tenore. C’è chi mangia, chi beve e chi danza al ritmo dei canti tipici. Hanno inizio veri e propri balli di gruppo tradizionali. Un folto gruppo di persone danza in cerchio tenendosi per mano. Saltellano da un piede all’altro. È mattina. Il paese si risveglia e si continua a giocare a morra. Alcune persone lavano la strada armate di pompa e spazzoloni. Fuori dal paese, un pastore fa uscire un gregge di pecore dal recinto, accompagnato da due cani bianchi. Sul recinto c’è un cartello con scritto: “Sa dispensa, prodotti tipici”. Il pastore fa attraversare al gregge il cancello centrale, poi lo segue in macchina per una strada impervia e piena di sassi. Un altro pick-up verde arriva alla vigna. Un uomo e un bambino scendono dal veicolo e raggiungono il gruppo. La vendemmia è terminata. Gli uomini caricano una gran quantità di ceste piene di uva nera sopra ai pick-up. Vicino alla vigna c’è una casetta. Al suo interno, alcune donne tagliano il pane e preparano il pranzo. I pick-up carichi di uva si allontanano. Uno degli uomini, con indosso un grembiule bianco, taglia la carne con un grosso coltello. Ora, donne, uomini e bambini sono tutti seduti a tavola. La lunga tavolata si trova all’ombra di alcuni alberi, nei pressi della vigna. Nella quiete del giorno, un ampio campo da calcio in cemento, deserto. Appoggiati a un falò, dei maialetti infilzati sugli spiedi cuociono lentamente. Il paese è calmo, impegnato nei preparativi. Due donne stendono un impasto davanti a un forno a legna. Due ragazzini in groppa a un mulo attraversano un vicolo. Alcuni bambini giocano per strada. Il villaggio si popola di visitatori. Il campo da calcio è ora pieno di auto parcheggiate. Una fiumana di gente si aggira tra i vicoli. C’è chi beve e chi assaggia i prodotti tipici degli stand distribuiti lungo le vie del paese. Alcuni bambini lanciano dei petardi. Una donna immerge una matassa di bozzoli di bacco da seta in un pentolone di rame pieno d’acqua calda. Alcune persone visitano la casa natale della beata Antonia Mesina. Ora, a casa di una coppia di anziani. Alcune donne, in una cucina, stendono panetti di impasto usando sottili mattarelli di legno. Altre, lavorano l’impasto a mano o controllano la cottura del pane nel forno a legna. Indossano dei grembiuli con la bandiera sarda. Gruppetti di bambini si aggirano per il paese. Sulle spalle, portano delle sacche di stoffa bianca. Girano per le case a chiedere la candelarìa. Man mano, le sacche vengono riempite di cibo. È calata la sera. Le luci natalizie addobbano le vie del paese. Alcuni uomini cantano insieme in strada, e man mano le vie vuote si riempiono di persone. Le persone fanno visita alle case delle coppie di sposi. Le case sono impreziosite dagli addobbi natalizi. Si mangia, si beve e si danza. C’è chi accompagna i canti con la fisarmonica. Gruppetti di persone si ritrovano anche all’aperto. C’è chi rimane sulla soglia di casa e chi si incontra per le vie del paese. Alcune persone, per strada, si danno alle danze tipiche, in cerchio, accompagnate dalle fisarmoniche. Nelle case sfilano flûte di spumante e vassoi colmi di dolci tipici. Sempre più persone si riuniscono nelle case degli sposi. Qui, festeggiano tutti insieme. È notte inoltrata. Finiti i festeggiamenti, le persone tornano nelle rispettive case. La natura selvaggia è illuminata dalla luce dell’alba. Vicino a un bosco, un gruppo di uomini rompe dei rami secchi e accende un falò. Nel bagagliaio aperto di un’auto c’è una grossa gabbia. Al suo interno, ci sono molti cani di razze diverse. Gli uomini si inerpicano tra le rocce e per il bosco, con i cani. Ognuno di loro porta in spalla un fucile. Il gruppo continua a vagare tra bosco e zone più rocciose. Indossano tutti abiti mimetici. Alcuni portano dei gilet catarifrangenti. Uno stormo di uccelli vola via. (acc. guaiti) Uno degli uomini trascina il cadavere di un cinghiale. Gli uomini tornano alle auto col cinghiale in spalla. Si spostano in un piccolo rifugio al riparo dalla pioggia. Il fuoco scoppietta nel camino del rifugio. Gli uomini hanno allestito un tavolo con salumi e formaggi. Mangiano e bevono. Uomini e donne si danno da fare in una cucina. Della carne arrostisce sul fuoco, mentre grossi pentoloni di acqua bollente vengono riempiti di patate a spicchi. Alcune donne pelano patate chiacchierando. All’esterno, in cortile, è stato acceso un enorme falò formato da tronchi accatastati. Dopo la messa, la statua di Sant’Antonio Abate viene portata in processione. Ora, il paesaggio è completamente innevato. La strada, gli alberi e gli arbusti sono ricoperti da una coltre bianca. La neve continua a fioccare e il vento fa oscillare le fronde degli alberi. Il cielo è tutto bianco, un tutt’uno con il paesaggio. Ha smesso di nevicare. Le rocce della montagna sono coperte di chiazze bianche. (ev. ant.) Il cielo ora è azzurro, velato da qualche nuvola. Alcune rocce formano una sorta di grotta sotto la montagna. Delle stalattiti di ghiaccio pendono dalle rocce. Goccia dopo goccia, iniziano a sciogliersi. Il sole è alto nel cielo. Anche sugli alberi la neve si scioglie e abbandona pian piano i rami. Dei cavalli dal manto marrone si aggirano sul terreno innevato. Alcuni brucano l’erba che spunta dalla neve. Nei dintorni, c’è una casetta bianca. (ev. ant.) Delle mucche, anch’esse dal manto marrone, vagano tra gli alberi. Il sole sta tramontando e il cielo ha assunto dei riflessi dorati. Le mucche allungano il collo per raggiungere le foglie sui rami più bassi degli alberi. L’acqua immobile di un lago riflette la luce del tramonto. Due uomini in età avanzata camminano agili nel bosco. Uno dei due ha una folta barba bianca, mentre l’altro porta un berretto dal quale sporgono i capelli bianchi. L’uomo col berretto continua. I due uomini passeggiano nel bosco. I due uomini, entrambi sulla settantina, restano seduti a discutere con un signore ai piedi del nuraghe. Alle loro spalle, si apre la vista sulla foresta verdeggiante delimitata dalle montagne.