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Lezione 5 Il prezzo di un bene è dato dal numero di ore che ci sono volute per realizzarlo. Per quanto riguarda beni prodotti da macchinari, si possono calcolare le ore impiegate per la realizzazione delle macchine. Il Gold standard fu riadottato nella cosiddetta golden age, che va dal 1950 al 1951, ma era una forma un po' diversa perché molti stati invece di avere riserve in oro sceglievano di avere riserve in dollari. Quando all’inizio del 900 si capisce che si sta andando verso la guerra, alla vigilia del conflitto tutti gli stati abbandonano il Gold standard per poter stampare più moneta e finanziarsi così la guerra. La crisi del ritorno al protezionismo Nel 1871 c’è un conflitto tra Prussia e Francia che si conclude con la sconfitta della Francia. La Francia viene riconosciuta responsabile della guerra e deve pagare i danni provocati alla Prussia (che poi diventa Germania). Per pagare questo debito la Francia emette delle obbligazioni che hanno molto successo perché offrono interessi alti. Molti investitori francesi ritirano gli investimenti esteri e investono in obbligazioni francesi. Con questi soldi la Germania conia una nuova parte di oro e di argento e ripaga il debito pubblico contratto da altri stati alleati della Germania; molto di questo debito era detenuto da investitori austriaci. Le somme arrivate da Germania e Austria alimentano un boom economico facendo aumentare la speculazione in titoli ferroviari. Si crea così una bolla speculativa che ad un certo punto scoppia e molte persone non riescono a ripagare i debiti contratti. Si ha così una crisi che colpisce la Germania e si diffonde in tutta Europa, perché il sistema finanziario era già da allora interconnesso. La Germania si divideva in due zone economiche; la parte orientale era essenzialmente agricola, quella occidentale era più industrializzata. I Junker erano grandi proprietari terriere degli stati orientali che producevano cereali e li esportavano in tutta Europa. Quando l’Europa viene invasa da cereali prodotti in Ucraina, in Argentina e in America, il prezzo del grano scende. Questi proprietari terrieri fanno pressione su Bismark affinché metta dazi doganali; Bismark acconsente e mette dazi sul grano estero. A causa di questi dazi il commercio continua a crescere ma rallenta. Nell’800 il maggiore produttore al mondo è l’Europa; nel 900 viene superate dagli USA. Nazionalismo, Imperialismo e Protezionismo, sono tutti fattori che alimentano la rivalità tra gli stati. Questa rivalità sfocia poi nella Prima guerra mondiale. Il PIL degli Stati Uniti quasi raddoppia; il PIL dell’Italia durante la guerra è aumentato di 30 punti percentuali perché riesce a vendere i propri prodotti in un mercato più ampio e così continua a industrializzarsi. Nel 1919, quando torna la pace in Italia la produzione cala perché diminuisce la domanda. Motivazioni del colonialismo Il colonialismo è definito come l’espansione politico economica di uno stato su altri territori con il fine di creare delle colonie. Le motivazioni dell’espansione del colonialismo sono: nuove scoperte geografiche, spinta alla conversione religiosa di nuove popolazioni, volere nuove terre di insediamento, espandere la propria cultura, necessità di controllare zone militari strategiche, la spinta competere con altre nazioni e l’interesse economico. Le conseguenze economiche della pace, Il trattato di Versailles La guerra provocò molti danni, ma la pace ne provocò ancora di più perché fu fatta molto male. Keynes scrive un libro di gran successo “Le conseguenze economiche della pace”. La pace di Parigi si divide in tanti trattati più piccoli che prendono il nome dai sobborghi di Parigi. Tra questi sotto trattati di pace il più famoso è il trattato di Versailles che regolava la condizione della grande sconfitta della guerra: la Germania. Keynes fa parte della delegazione inglese che va a siglare questi trattati, ma abbandona la sua delegazione e torna a casa. La Germania viene fortemente penalizzata dai vincitori, infatti, deve cedere gran parte del proprio territorio. Inoltre, dovette cedere la propria marina da guerra, armi, munizione e la maggior parte della flotta mercantile. A Parigi di pensa anche di ridisegnare tutti i confini degli stati; rinasce la Polonia che viene creata da una parte del territorio tedesco. La parte più ingiusta del trattato fu l’art 131 che riconosce la Germania come l’unica responsabile della guerra e quindi deve ripagare non solo i danni che ha provocato, ma anche le spese che gli stati hanno dovuto sostenere per combattere. Gli Stati Uniti sono coinvolti in questi trattati; l’Inghilterra durante il conflitto ha prestato soldi agli alleati fino a quando non ha più potuto. Allora sono intervenuti gli Stati Uniti a prestare soldi sia all’Inghilterra che agli stati alleati. Finita la guerra gli europei pensano che ormai si potesse festeggiare, ma gli americani volevano restituiti i soldi prestati. Siccome gli europei non avevano questi soldi, promisero agli Stati Uniti di pagargli il debito quando la Germania avrà ripagato le riparazioni di guerra. La Germania privata dei territori più ricchi non ce la fa a pagare le riparazioni. Inoltre, Francia e Belgio inviano le proprie truppe a invadere le miniere di carbone della Germania, per pagarsi in carbone ciò che la Germania non aveva pagato in denaro. I lavoratori tedeschi si rifiutano di lavorare per francesi e belgi, così entrano in sciopero e la Germania li sostiene continuando a pagargli lo stipendio; i soldi li prende stampando moneta e il marco inizia a svalutarsi. Il marco arrivò a valere molto meno della carta su cui era stampato. L’inflazione si diffonde poi in tutta Europa. I felici anni 20 I felici anni 20 iniziano dal 24 in poi. Felici anni 20 perché si diffondono le innovazioni tecnologiche americane che migliorano la vita delle persone, le più diffuse furono gli elettrodomestici. Per tornare al 100% alla normalità c’è però bisogno del Gold standard, perché l’economia possa riprendersi. Nel 1925 l’Inghilterra pensa di avere le riserve auree necessarie per tornare al Gold standard. L’altro elemento da stabilire è a quale parità bisogna tornare al Gold standard. In Inghilterra Churchill decide di tornare alla stessa parità che c’era prima della guerra per proteggere gli investimenti esteri fatti dagli inglesi. L’effetto del ritorno al Gold standard con la parità precedente la guerra fu una recessione fulminante perché se i prodotti inglesi valgono troppo perdono appetibilità sui mercati internazionali e la produzione cala. Per rendere più competitivi i prodotti inglesi si decide di comprimere i salari. Siccome la Germania non riusciva a pagare i debiti di guerra, intervengo gli Stati Uniti con un prestito. Grazie ai soldi americani la Germania inizia a intraprendere un percorso di crescita. Lezione 6 I debitori sono favoriti dall’inflazione perché dovranno restituire una somma di denaro che col tempo varrà di meno.; la deflazione è anche dannosa perché ritarda gli acquisti. La crisi del 1929 La crisi del 1929 di diffonde sulla borsa di New York e riguarda banche e investitori americani che richiamano indietro i soldi investiti in Europa e la crisi li liquidità colpisce anche l’Europa. Negli anni 20 gli americani sanno di essere privilegiati rispetto al resto del mondo e iniziano a mettere dei limiti sull’immigrazione. I divari tra ricchi e poveri aumentano sempre di più. Un altro elemento di preoccupazione è che i mercati iniziano ad essere saturi, la domanda non ce la fa a stare dietro all’offerta di prodotti. I mercati internazionali iniziano ad essere saturi e gli esportatori americani si trovano in difficoltà. Le vendite di auto iniziano a rallentare. Un altro piccolo problema arriva dalla Florida dove si crea una bolla immobiliare perché tutti gli americani avevano come sogno di acquistare una casa in Florida. Tutto ciò alimenta fenomeni speculativi. L’obiettivo non era più acquistare una casa per abitarci, ma per trarne un profitto nel breve termine. Ad un certo punto si inizia a pensare che i valori degli immobili siano troppo elevati e si inizia a vendere. Un altro problema derivava dalla sovraproduzione. Coloro che si trovano più in difficoltà sono quelli che hanno contratto debiti con le banche ipotecando il terreno, perché al diminuire della produzione la banca concede meno prestiti. In America c’è molta ricchezza che si riversa sempre di più verso la borsa. Le azioni aumentano sempre di più e vedendole aumentare sono sempre di più le persone che vogliono investire i propri risparmi. In questo modo il valore dei titoli si sgancia sempre più dal valore reale dell’azienda. Coloro che non avevano i soldi acquistavano azioni a riporto utilizzando le azioni stesse come garanzia. Le banche si fidano perché sanno che il valore del titolo sale. Essendo un’attività rischiosa il tasso di interesse era alto. Ad un certo punto si inizia a dubitare che le azioni possano salire ancora e iniziano a vendere; fino a quando le vendite sono compensate da nuovi acquisti il valore delle azioni inizia a rallentare e tutti iniziano a vendere. Ciò provoca un crollo delle azioni. Le banche furono le grandi vittime di questo declino perché tante persone non riuscirono a restituire i soldi presi in prestito. La crisi del 1929 dura a lungo perché non ci sono le conoscenze per affrontarla e perché la FED non stampa denaro per stimolare l’economia. La crisi del 29 segna l’avvento della rivoluzione keynesiana.