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C'era una volta un'isola...un'isola a forma di piede. Un'isola piena di pietre, sassi, cespugli e alberi. Abitata da poeti e attraversata dal vento.Un pastorello mattiniero, ogni mattina si levava col sole e portava la sua capretta sulla montagna. Era una partenza felice, pr contemplare il cielo sulle cime più alte e stare vicino alle nuvole. Un giorno, la capretta scomparse in un intrico di rami e pietre . E il pastorello, cammina cammina, la seguì per il sentiero invisibile che le nasceva sotto le zampe. Fra precipizi e stupori, arrivarono all'ingresso di una grande grotta, e , avventurandosi nella profondità sempre buia, trovarono un grande tesoro, una grande luce. Era un tesoro ricchissimo di diamanti, di ietre preziose, oro, argento. Il pastorello credeva di sognare , quando udì la voce: "Pastorello scegli un oggetto, è tuo!" Già la capretta si voltava per uscire, quando vide nel cumulo del tesoro un campanello d'argento, lo raccolse , lo mise al collo della capretta e la segui di nuovo alla luce del sole. Con il campanello, la capretta fu libera di pascolare e finalmente i cieli , dalla mattina alla sera, furono del pastorello il cui più grande desiderio era andare sulla montagna guardando le nuvole e disegnando, senza distrarre lo sguardo alla ricerca della sua piccola compagna. Così inizia un periodo felice. Ma un giorno il cielo si oscura . Sotto le nuvole , cariche di ombre e tuoni, tutta la montagna trema di paura. E insieme al cielo si oscura anche la mente del pastorello. "A che mi serve del campanello d'argento?" pensa. Avrei dovuto scegliere un oggetto prezioso e diventare ricco. Se fossi stato più furbo, ora, con questo tempo infame, sarei al riparo in un ricco castello". E così prende forma in lui il sogno di una casa piena di tetti e stanze, dominante sulla vallata. Allora comincia a cercare la grotta, ma non la trova. E chiede alla capretta il sentiero. E la incita, la minaccia. Ma la carretta non lo vuole aiutare e , spaventata, lo abbandona. Sparisce. E questa è la leggenda come la raccontano. Ma io immagino che, da quel momento, il pastorello vaga da solo alla ricerca del tesoro, cammina a lungo, perlustrando ogni angolo della montagna. Finchè alla fine, turbato e stanco, vede ballare una luce, il campanello d'argento. Allora si china per raccoglierlo e, dimenticando il tesoro, i sogni di ricchezza e persino i cieli, si ricorda della libertà perduta e degli spazi. E, sentendo in sé l'ansia di infinito, prende a chiamare la carretta a gran voce per tutta la montagna. E quando gli manca la voce la chiama con il campanello, accordandolo al ritmo del suo cuore, e suona e suona. E tanto suona che alla fine in lui nasce la musica.