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Stiamo per entrare negli scavi di Pompei, e la prima cosa che voglio mostrarvi sono i margini di una collina formatasi grazie ad una colata lavica in epoca preistorica, questa collina è importante perché fu scelta dagli Osci, (una popolazione italica che abitava la regione), per fondare una città che fu chiamata Pempo o Pompe (cinque), probabilmente dall'unione di cinque villaggi fu fondata questa nuova città. Questo avvenne nell'ottavo secolo avanti Cristo Questa collina fu scelta per la sua posizione, sopraelevata di circa 30m. rispetto al territorio circostante, cosa che permetteva agli Osci di controllare a sud il fiume Sarno in quell'epoca completamente navigabile, fiume importante perché permetteva il commercio tra le città della costa e quelle dell'interno, inoltre era possibile controllare il traffico marittimo nel golfo di Napoli e per ultimo, il lato nord era occupata dal Vesuvio, che costituiva una barriera naturale a possibili invasori, inoltre la terra intorno al Vesuvio era molto fertile, adatta ad essere coltivata, soprattutto con vigneti. Intorno al Quinto secolo avanti Cristo Pompei fu conquistata dai Sanniti, un popolo che abitava le montagne della regione. I Sanniti diedero un impulso notevole all'urbanizzazione della città costruendo una nuova cinta muraria, e le case si disposero secondo un accurato sistema urbanistico, sicuramente di origine greco. Questo schema urbanistico e conosciuto come Ippodameo. Il nome viene dall’architetto e urbanista greco Ippodamo di Mileto, che nel Quinto secolo avanti Cristo teorizzò e applicò quello che conosciamo come schema ortogonale alle città greche. Durante la conquista sannitica Pompei raggiunse la massima espansione Successivamente, intorno al Quarto secolo Avanti Cristo la città fu conquistata dai romani, all'inizio Pompei fu fedele a Roma, successivamente si alleò con altre città campane contro Roma, ma nell'estate autunno del 89 avanti Cristo L'esercito romano Comandati da Lucio Cornelio Silla conquistarono Pompei che divenne a tutti gli effetti una città romana. Fino a quando il Vesuvio dopo millenni di tranquillità si svegliò e sepolse Pompei Ercolano e Stabia. Sappiamo come si svolse l'eruzione del Vesuvio grazie a Plinio il giovane, nipote di Plinio il vecchio, comandante della flotta romana che si trovava a Miseno( una località vicino Napoli). In questa lettera Plinio il giovane su richiesta di Tacito (è stato uno storico,oratore e senatore romano ed è considerato il più grande del genere storiografico della letteratura latina.). Come vi dicevo, dopo millenni di tranquillità il Vesuvio si svegliò. La data dell’eruzione del Vesuvio del 79 Dopo Cristo È attestata da una lettera di Plinio il Giovane. Nella variante universalmente ritenuta più attendibile del manoscritto, si legge nonum kal septembres cioè nove giorni prima delle Calende di settembre, data che corrisponde al 24 agosto. Questa data era stata accettata come sicura fino a oggi, ma alcuni dati archeologici via via emersi mal si accordano con una data estiva. Ad esempio, il ritrovamento di frutta secca carbonizzata, di bracieri, usati all’epoca per il riscaldamento, di mosto in fase di invecchiamento trovato ancora sigillato nei contenitori (dolia) e, soprattutto, di una moneta ritrovata sul sito archeologico, che riferisce della quindicesima acclamazione di Tito a imperatore, avvenuta dopo l’8 settembre del 79, lasciano supporre che l’eruzione sia avvenuta in autunno, probabilmente il 24 ottobre di quell’anno. C'è da dire che Nell'anno 62 dopo Cristo Un violento terremoto danneggiò Pompei, Ercolano e Stabia e molti centri dell'area vesuviana e fu avvertito fino a Roma. Al momento dell'eruzione del 79 dopo Cristo Erano ancora tanti i monumenti ancora danneggiati, quando l'eruzione del 24 di ottobre del 79 dopo Cristo distrusse Pompei la città era in piena ristrutturazione con lavori non terminati ancora visibili oggi. All'alba del 79 dopo Cristo Verso le dieci il gigantesco tappo di lava solidificata che ostruiva la bocca del cratere esplode sotto la spinta dei gas e volò in aria, frantumandosi e trasformandosi in lapilli che si depositarono su Pompei per un altezza variabile, tra i 2 e 6 metri e per un raggio di 70km. Ercolano invece , risparmiata dall'eruzione , fu coperta a causa delle piogge susseguenti, da una valanga di fango formata da un impasto di cenere ed acqua per un altezza di 20m. E' difficile dire quante persone morirono a Pompei, forse 2000 su una popolazione di circa 12000 abitanti. Alcuni restarono schiacciati dai tetti che crollavano sotto il peso dei lapilli, altri in vece morirono per le esalazioni dei gas velenosi emanati dal Vesuvio. Non solo l'eruzione esplosiva uccise in poco tempo circa 2.000 persone, ma ai morti i cui scheletri sono stati rinvenuti sul lungomare di Ercolano, l'intenso calore vaporizzò i tessuti e il sangue, facendo quasi esplodere il cranio. Questo, fortunatamente, avvenne dopo il decesso. L’eruzione deve essere durata non più di due giorni e mezzo durante le quali il vulcano aveva espulso circa 4 km³ di materiale. Il ritrovamento di Pompei avvenne in maniera fortuita nel 1594 durante gli scavi per la realizzazione di un canale, dall'architetto Domenico Fontana , infatti vennero alla luce pezzi di pareti con affreschi iscrizioni etc. però la scoperta non suscitò nessun interesse, solo un secolo e mezzo dopo su ordine di Carlo terzo di Borbone 1748 iniziarono gli scavi archeologici, effettuati solo allo scopo di recuperare quanto più possibile per esporlo nei musei, senza quindi nessun approccio scientifico.