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In una prima fase, agli inizi del III secolo avanti Cristo, Grumentum fu un piccolo insediamento lucano. Come narra Livio, durante la seconda guerra punica, Annibale attraversò la Lucania e combatté alle porte dell’abitato di Grumentum. Successivamente, durante la guerra sociale, Grumentum fu distrutta e rifondata come colonia a partire dal I secolo avanti Cristo ad opera dei Romani, e raggiunse un notevole sviluppo economico e culturale. Vi furono realizzati i maggiori monumenti pubblici tipici delle città romane, come il teatro, luogo adibito alle rappresentazioni sceniche del mondo classico. Il teatro è costituito da una struttura autoportante, con la cavea, l’orchestra e la scaena organizzata su tre grandi esedre. Alle spalle del teatro, vi è una domus romana che occupa un intero isolato. Si affaccia sull’asse stradale maggiore ed ha lo schema tipico della casa romana, con tabernae (i negozi), atrio con impluvium, triclinio, quadriportico colonnato e un grande salone. La domus è ricca di mosaici: nel larario absidato è presente un mosaico policromo a tema geometrico; il triclinio, ossia la sala da pranzo, è decorato con un mosaico policromo a motivi vegetali. Il grande salone ha un pavimento con mosaico a motivi geometrici in bianco e nero. Il cosiddetto Tempio A è un tempietto su alto podio attribuito al culto egizio. L’impianto urbanistico della città è impostato su un reticolo di tre assi stradali maggiori (plateie) su cui si innestano trasversalmente assi minori (stenopoi), ad intervalli di 35 metri. I complessi monumentali si sviluppano prevalentemente attorno all’asse stradale maggiore, oggi visibile. Nel Foro, punto focale della vita pubblica del cittadino romano, erano collocati i principali edifici religiosi, amministrativi e commerciali. La piazza, attraversata dall’asse stradale maggiore, era pavimentata con blocchi lapidei. Sul lato sud del Foro, si affacciava il Tempio C, il monumento più antico che è da identificarsi come Capitolium, dedicato alla triade capitolina, presso il quale è stata ritrovata la testa in marmo di Livia Drusilla capite velato. La piazza era chiusa su tre lati da una porticus colonnata. A est del tempio D si localizza un tempio monoptero (rotondo) di 9 metri di diametro. Nel Foro, di fronte al Tempio C, si erge il Tempio D, probabilmente dedicato al culto imperiale. Sul lato occidentale del Foro, il progetto giulio-claudio di monumentalizzazione della piazza previde la realizzazione di alcuni edifici civili e religiosi: la basilica a più navate, un edficio tripartito e un edificio a pianta circolare, probabilmente la Curia. Il complesso delle Terme maggiori consta di 16 ambienti. I vani erano decorati con ricchissimi marmi e mosaici figurati. Nella piscina absidata delle terme sono state ritrovate quattro statue romane, attualmente esposte al museo Archeologico. Il riscaldamento dei vani avveniva con il sistema dell’ipocausto, tramite 3 praefurnia dai quali si dipartivano condotte di riscaldamento sotto i pavimenti - retti da suspensure -, e lungo le pareti perimetrali, tramite tubuli. Dopo l’aula d’ingresso al complesso termale, è presente il frigidarium che possiede un pavimento a mosaico su cui è rappresentata una scena marina, con il mostro Scilla, i Giganti e diverse specie di animali acquatici. Sulla terrazza orientale si ergono monumentali i resti dell’anfiteatro di Grumentum, il cui impianto si data alla metà del I secolo avanti Cristo e rappresenta uno dei più antichi esemplari in muratura a noi noti. Nel mondo romano l’anfiteatro veniva utilizzato per spettacoli pubblici, come i munera (i giochi gladiatori) e la venaziones (gli scontri tra uomini e belve). Al centro si colloca l’arena di forma ellittica, dove si svolgevano i combattimenti, attorno alla quale vi era un corridoio per le belve. Il monumento presenta due entrate principali lungo l’asse maggiore, e scalinate a doppia rampa esterne, che ricordano quelle dell’anfiteatro di Pompei. Il lento declino causato anche dall’instabilità politica ed economica dell’alto medioevo, portò all’abbandono definitivo del sito attorno al IX secolo dopo Cristo. La direzione Regionale Musei della Basilicata vi dà il benvenuto in questo spazio magico, dove natura, paesaggio e archeologia raccontano una storia millenaria, ricca di fascino e di suggestioni.