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I visitatori si possono sentire liberi di avvicinarsi alle cadillac e “graffitarle”. Lasciare una scritta o un biglietto, o anche portare via un pezzo come souvenir, contribuendo alla creazione, alla fruizione e alla distruzione dell’opera d’arte. La Old Town è il vecchio nucleo cittadino in cui si apprezzano e visitano edifici storici come la chiesa di San Felipe de Neri in stile coloniale spagnolo. All’interno del Route sixty-six Casinò Hotel si osservano diversi tocchi della mother road come il tappeto del casinò e l’ingresso dell’edificio con l’arco che ne raffigura il simbolo. Il sixty-six Diner rappresenta pienamente gli anni ’50 lungo la Route con il caratteristico arredamento e i colori brillanti. Su una parete interna del ristorante una grande cartina mostra tutti gli stati attraversati dalla “Mother Road”. Prima di Laguna si incontra owl rock, una formazione rocciosa che è stata dipinta in molte raffigurazioni della route e che, con un po’ di immaginazione, può sembrare un gufo. Subito dopo la roccia c’è una curva molto stretta di 180 gradi, conosciuta come dead mans curve, impressionante ma ben segnalata. I piccoli insediamenti di Mesita, Laguna e Paraje, fanno parte all’agglomerato di Laguna Pueblo che conta quasi 4.000 abitanti. In questa zona nel centro-ovest del New Mexico fra mesas e montagne ogni comunità ha la propria chiesa. La più nota è la Saint Joseph Church a Laguna dedicata a San Giuseppe, costruita nel 1699 con pietra grezza, adobe, malta, intonaco. L'insegna Whiting Brothers Motel and Groceries è riuscita in qualche modo a rimanere in piedi per tutti questi anni dall'altra parte della strada rispetto a dove si trovavano gli edifici. A Grants, In un’area prevalentemente arida, circondata da montagne vicino ad aree naturali, quella che un tempo era la Route sixty-six ora è la Santa Fe Avenue, la strada principale che attraversa il paese. Si passa sotto il grande arco chiamato Route sixty-six Drive Thru, uno dei tanti simboli dell’omonima strada che contribuiscono a mantenerne vivo l’interesse. Il garage e la stazione di servizio di Roy T. Herman a Thoreau è una delle più antiche stazioni di servizio rimaste lungo la Route nel New Mexico. L'edificio conserva il suo aspetto storico a ricordare com'era per i viaggiatori fermarsi per fare benzina sulla Mother Road. Gallup è l’ultima città importante che incontrerete prima di superare il confine ed entrare in Arizona. Grazie alla natura circostante, come quella del Red Rock State Park, è stata una location popolare per film western di Hollywood. A proposito di stelle del cinema, lo storico El Rancho Hotel, in attività dagli anni ’30, ha ospitato personaggi del calibro di John Wayne, Humphrey Bogart, Kirk Douglas e Katharine Hepburn. Gallup è considerato uno dei luoghi migliori in cui scoprire i murales che raccontano la storia locale. Lungo la strada incontriamo il "Cowboy Muffler Man" conosciuto dalla gente del posto come "Dude Man". Indossa un cappello da cowboy, una camicia rossa, un panciotto e sembra portare con sé una pistola a sei colpi. La Route sixty-six sopravvive nel mito e nella leggenda insieme alle fortune in declino per le arti e i mestieri indiani nei negozi di souvenir lungo la moderna Interstatale. In Arizona non saranno solamente le classiche attrazioni a tema Route sixty-six a colpirvi, perché ci penserà la natura del west a rendere il viaggio davvero indimenticabile. Imperdibili i paesaggi apocalittici di Petrified Forest. A pochi chilometri da Holbrook si trova la famosa Petrified Forest National Park. Si estende su un’area di quasi 400 chilometri quadrati, nella terra rossa dei nativi Apache e Navajo. Il parco si divide in due parti bene distinte. A nord il painted desert è il risultato di una stratificazione geologica con le sue spettacolari sfumature di colore. Sulla sua Park Road, si trova anche il relitto di una vecchia Studebaker del 1932, che annuncia il raccordo con la Route sixty-six. A nord del parco, la petrified forest presenta una sorprendente varietà di tronchi fossili risalenti al tardo triassico in eccezionale stato di conservazione. Ad Holbrook vale la pena svoltare in Navajo Boulevard dove il Rainbow Rock Shop Dinosaurs è un negozio che richiama particolarmente l’attenzione. L’occhio cade inevitabilmente sui dinosauri davanti all’edificio, un insieme eccentrico ma sicuramente d’effetto. La cittadina di Holbrook è conosciuta per ospitare il noto e particolare Wigwam Village Motel , le cui camere sono la riproduzione della tenda dei nativi americani. Se percorrendo la sixty-six in lontananza iniziate ad intravedere un grosso cartello con disegnato un coniglio e la scritta “Here it is” vuol dire che siete arrivati al Jack Rabbit Trading Post, famoso per il suo slogan: “If you haven’t been to the Jack Rabbit, you haven’t been in the Southwest”. Dopo queste premesse come fare a non visitarlo? E magari già che ci siete non fatevi scappare l’occasione di farvi una bella foto ricordo in sella al coniglio gigante che trovate all’esterno. Well I’m a standing on a corner In Winslow, Arizona and such a fine sight to see. Se siete fan degli Eagles avrete riconosciuto subito la citazione e non potrete passeggiare nelle strade di Winslow senza fischiettare Take it Easy, che fa riferimento proprio a questa cittadina. A testimonianza di questo troverete lo Standing on the Corner Park con la statua del cantante Glenn Frey che celebra il principale motivo a cui Winslow deve la sua notorietà. A metà strada fra Winslow e Flagstaff è presente un grande cratere originato dalla caduta di un meteorite che viene definito come quello “meglio preservato al mondo”. Il fascino old-style western di Flagstaff,e la sua posizione geografica sulla sixty-six , fanno di questo piccolo centro ben più di una tappa di passaggio. Con un’elevazione di 2.100 metri, appena a sud della maggiore catena montuosa in Arizona, le San Francisco Mountains, Flagstaff è circondata dalla foresta del Coconino. Passeggiare per le vie del centro storico di Flagstaff è un’esperienza piacevole. Si tratta di un grazioso quartiere con edifici storici risalenti agli ultimi anni dell’800, che oggi sono stati trasformati in bar, caffetterie e negozi, mantenendo inalterati i numerosi rimandi all’epoca del Far West. Lo Skydome Muffler Man a Flagstaff, in Arizona, è una figura imponente di nome "Louie" che si trova accanto al Lawrence Walkup Skydome ed è un simbolo dello spirito scolastico per i Lumberjacks della Northern Arizona University. Parlando di Route sixty-six la pur piccola città di Williams è una delle più importanti lungo tutto il suo percorso. Il suggerimento è quello di godervi l’atmosfera cittadina passeggiando nel piccolo centro circondati dalle insegne colorate dei negozi tutti a tema rigorosamente Route sixty-six . Seligman , piccolissimo agglomerato di case, è la prova di come esistano posti che continuano a vivere grazie al mito della Route sixty-six. Una cittadina che tra l’altro ha avuto una vera e propria rinascita anche grazie al più volte citato film della Disney Cars. L’Hackberry General Store rappresenta la quintessenza della Route a partire dalla sua facciata. All’interno si vende un po’ di tutto. L’aspetto rustico dell’esterno, l’auto vintage e le vecchie pompe di benzina creano quell’atmosfera in linea con i siti simbolo della strada storica. Kingman, anch’essa in altura nel Mojave Desert, deve comunque buona parte della sua notorietà alla Route. Murales, foto, veicoli e diorami a grandezza naturale sono un prezioso contributo. La tappa da non perdere è Oatman, la ghost town che si rifiuta di morire, nascosta in mezzo alle montagne del deserto del Mojave tagliato dalla Bloody Route sixty-six, tra stazioni di servizio polverose e trading post abbandonati. Dopo aver prestato particolare attenzione alla strada stretta fra i tornanti, si arriva al villaggio. Main Street, strada principale del paese e meta molto frequentata anche dai motociclisti, è ricca di negozi di artigianato, abbigliamento, articoli vintage, souvenir e punti di ristoro, fra cui l’Oatman Hotel, col suo ristorante-bar totalmente rivestito di banconote all’interno. Assolutamente da visitare per lo scenario roccioso calato in un’atmosfera da far west e la presenza di asini che si muovono indisturbati. Si consiglia di non dargli da mangiare e di non avvicinarsi più di tanto, sembrano innocui e timidi ma sono pur sempre animali selvatici. Continua il Mojave Desert e qui è ancora più caldo. Needles è la porta d’ingresso in California lungo la Route sixty-six e poco distante un caratteristico carro del tempo dei pionieri conferma, con la scritta “Needles California”, che si è arrivati in paese. Ad Amboy potrete fermarvi ad ammirare una delle attrazioni più iconiche della Route sixty-six, ovvero il Roy’s Motel & Cafè, immediatamente riconoscibile per via della sua insegna che vi farà intuire l’atmosfera che si poteva respirare negli anni dello splendore della Route. Continuando sulla Route sixty-six dopo Amboy quelle che incontrerete sono sostanzialmente tutte città ormai abbandonate con poco o nulla da vedere, fatta eccezione per qualche vecchia pompa di benzina e qualche palazzo che ancora non si è arreso del tutto allo scorrere del tempo. Ludlow, in California, è una piccola città, con una popolazione di circa 10 abitanti, nel deserto del Mojave a circa metà strada tra Needles e Barstow . La città iniziò come stazione d'acqua per la Atlantic and Pacific Railroad nel 1883. Quando fu costruita l' Interstatale 40 , c'erano pochi affari e i residenti se ne andarono, lasciando edifici vuoti che si trovano ancora accanto alla vecchia Route sixty-six. Una piccola parte di Ludlow che confina con l'Interstatale 40 è ancora abitata, continuando la sua lunga tradizione di fornire servizi ai viaggiatori del deserto.