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Introduzione. Semio2ca = termine che deriva dal Greco:  Semeio2kos = rela5vo ai segni  Semeion = segno  sign: qualcosa che esprime o rinvia a qualcos’altro  il meccanismo di rinvio può passare a<raverso diversi veicoli :sici: pensieri, supposizioni, comportamen5, indicatori (luminosi, acus5ci...), circostanze (che abbiamo interpretato come segni) Es: parole, supposizioni, spie della macchina, bo<oni degli ascensori... Assumere un a-eggiamento di 1po “semio1co” signiDca a<ribuire sostanza e valore di segno a delle esperienze. La ricerca semio1ca = è una ricerca ancora in a<o, in “divenire”. Nasce nell’an5ca Grecia e muove in par5colare dal sapere medico. In tempi più recen5: viene sostenuta la necessità di delineare una vera e propria disciplina: - Metà ‘800: Charles Sanders Pierce  vede nella semio2ca una teoria della conoscenza umana: consiste nella capacità di interpretare l’esperienza e ogni sua manifestazione empirica secondo signiDca5 inDni5. - Anni 10 del 900: Ferdinand De Saussure  preferisce parlare di semiologia = disciplina-quadro che iden5Dchi un territorio comune a tuT i fenomeni di comunicazione (dalla quale muovere per studiare le speciDcità di ogni modalità comunica5va). Nel corso del ‘900 ci saranno diversi tenta5vi di ripresa e sviluppo di queste sugges5oni per cercare di trasformarle in una prassi scien5Dca:  ANNI 60: la ricerca semio5ca comincia a diventare sistema5ca, con la formazione di vere e proprie “scuole” di orientamento:  Parigi  Roland Barthes – A. J. Gremas  Russia  Jurij Lotman – Boris Uspenskij  Bologna  Umberto Eco  Scuola postsaussuriana  Luis Prieto (Ginevra) – Tullio De Mauro (Roma) Mentre Thomas A. Sebeok negli stessi anni svolge un lavoro di collegamento interdisciplinare  dire<ore dal 1969 della rivista “Semio2ca” In ques5 anni l’interesse per la semio5ca non assume ancora il cara<ere della ricerca ma, piu<osto, quello del bisogno di un territorio comune dove poter integrare istanze nate da discipline diverse, ossia di uno sguardo trasversale ai diversi disposi5vi della signiDcazione e comunicazione. Nel ’69 nasce anche l’AISS = Associazione Internazionale di Studi Semio5ci; negli stessi anni nascono diverse riviste di se<ore mentre in Italia la semio5ca entra a fare parte dell’establishment accademico. 1. Segno e codice Un segno è un’en5tà biplanare fa<a di un’espressione e di un contenuto. ES: il manuale Logica di Port Royale (1662) dis5ngue SEGNI NATURALI ≠ SEGNI ARTIFICIALI - segni naturali: fumo che indica il fuoco; starnuto che indica un ragreddore; - segni ar5Dciali: cartelli stradali = realizza5 dall’uomo con intenzionalità di signiDcato. I. Indici Luis Prieto: indici = segni naturali che non sono signiDca5vi di per sé, ma solo in quanto qualcuno che riesce a leggerli gli a<ribuisce un determinato valore  l’indice rappresenta qualcos’altro in virtù di una connessione reale esistente fra i due da5 (segno e signiDcato) I segni naturali: