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La chanson de geste è un genere epico-narrativo, parlato in lingua d’oil e formato da strofe, che nasce nell’11 secolo. In queste canzoni l’attenzione viene posta sulle azioni di guerra di eroi straordinari ed erano destinate all’aristocrazia feudale, che al tempo era impegnata nelle crociate. Erano cantate in pubblico, con l’accompagnamento di uno strumento musicale ad arco. Tra le vicende più narrate troviamo quelle di Carlo Magno, avvenute tra l’8 e il 9 secolo e col tempo rielaborate in modo da farle restare nel tempo e renderle più intrattenenti. La sua nascita è ancora incerta ma 2 ipotesi sono le più accreditate: 1. L’Ipotesi tradizionale, secondo questa ipotesi la chanson de geste sarebbe nata da un unione di cantilene che il popolo creava in seguito di vittorie e sconfitte 2. L’ipotesi individualista, dove la chanson de geste sarebbe opera di un trovatore, che avrebbe tratto spunto dalle storie di eroi raccontate dai medici ai pellegrini di passaggio nelle abbazie; si trovano infatti molte somiglianze tra la chanson de geste e le vite dei santi. Le chanson de geste per comodità sono state raggruppate in 3 cicli: 1. Guillaume D’Orange 2. Renaud De Montauban 3. Carlo Magno Nel ciclo di Carlo Magno troviamo tra le tante storie anche la Chanson De Ronald. In questo racconto, Carlo Magno ha invaso la Spagna e ha sconfitto i Saraceni, che resistono soltanto in una città. Il re saraceno dice a Carlo di sottomettersi se il suo esercito si ritirerà dal paese. Carlo Magno accetta la proposta e inizia ad arretrare, viene però attaccata la retroguardia, comandata da Rolando. Prima della partenza, Carlo aveva consegnato a Rolando un corno potentissimo che poteva essere udito a grande distanza, con la raccomandazione di suonarlo per chiedere aiuto in caso di necessità. Ronaldo però si sacrifica e decide di usarlo soltanto dopo essere stato ferito a morte. Carlo Magno, tornato indietro e constatata la morte di Rolando, farà strage di nemici. Il romanzo cortese è scritto in lingua d’oil tramite dei versi o strofe in rima baciata e nasce nell’12 secolo. I principali temi del romanzo cortese sono l’avventura, la magia e l’amore. I protagonisti sono cavalieri che compiono importanti imprese eroiche ma non per il loro paese o per un dio, ma per la donna. I destinatari di questi romanzi erano gli aristocratici che risiedevano a corte. Gli autori di questi romanzo sono i chierici, degli intellettuali che si erano formati all’interno il mondo della Chiesa e che ora godevano di un importante rendita derivata da benefici ecclesiastici. Vivono in dei castelli e scrivono per intrattenere i signori della corte e le loro dame. Nell’11 secolo nasce la Lirica trobadorica nel Sud della Francia, in Provenza e raggiunge la più alta popolarità nel 13 secolo. Consistevano in una serie di testi poetici cantati dai giullari con l’accompagnamento di uno strumento musicale ed erano destinati al pubblico delle corti signorili. Il tema principale della lirica provenzale è l’amor cortese, in questo caso l’amore è inteso come un servizio e molto spesso non ricambiato, diretto nei confronti di una donna di un rango superiore il più delle volte sposata. È un amore adultero, proprio per questo motivo deve restare segreto; il trovare usa infatti un senhal, ossia uno pseudonimo e non cita mai il nome della donna. Le regole dell'amor cortese sono elencate in un testo di Andrea Cappellano, all’interno del “De’ amore”. Nel 13esimo secolo la politica in Italia è divisa in tre parti: 1. La parte centrale costituita dallo stato della chiesa, che comprende il Lazio, le marche e la Romagna. 2. La parte settentrionale, dove si formano delle istituzioni cittadine autonome, i comuni. I comuni non erano solo delle città medievali circondate da mura, ma erano delle vere e proprie città stato, dove venivano emanate leggi valide sia per i cittadini che vivevano all'interno delle mura sia per chi viveva nei territori vicini. Le risorse economiche dei comuni derivano soprattutto dalle attività artigianali e mercantili. I mercanti qui col tempo iniziano a commerciare con l’Europa del Nord e nel Mediterraneo, mentre i banchieri prestano denaro con interesse ai sovrani d’Europa, ai cittadini e anche al papa. C'era inoltre la figura del letterato comunale, che si dedicava alla scrittura e alle attività politiche e civili; mentre i nuovi letterati si rivolgono in lingua volgare. 3. L'area meridionale, che va dalla Campania fino alla Sicilia. Comandata al tempo da Federico II (figlio di un imperatore) che aveva l’intenzione di valorizzare la propria cultura e ispirandosi alla lirica trobadorica inventa assieme ai suoi funzionari la Scuola siciliana. Qui gli scrittori scrivono in lingua volgare, parlano però soltanto di amore e non di politica per evitare di dire qualcosa che vada contro all’imperatore. L’amore non è più extraconiugale e non esiste più il senhal, la donna è inoltre soltanto citata ma non è più al centro dell’attenzione. Le persone che facevano parte di questa corrente era gente che lavorava come operaio e non facevano della poesia un lavoro ma più che altro un passatempo. La letteratura religiosa nasce nel 200 come esigenza di un ritorno ai valori associati Cristianesimo, come la fede e la fratellanza. In questo contesto si inserisce in particolare un’opera di Francesco D’Assisi, che dà nuovo spunto alla vita religiosa ed esalta l’amore reciproco. Parlo del Cantico Delle Creature, scritto da Francesco D’Assisi 2 anni prima della sua morte, dopo una notte di sofferenze. È scritto in volgare umbro ed è un canto di lode a Dio, in cui viene ammirato per le sue creazioni. Francesco nasce ad Assisi, è di origini agiate e trascorre molti anni spensierati fini a quando non scopre di avere una grave malattia. A quel punto, decide di spogliarsi di tutti i suoi averi in pubblico, donando tutto ciò che poteva al popolo; iniziando a vivere in povertà. In poco tempo Francesca o D’Assisi riesce ad attirare attorno a lui molti seguaci che concordavano con le sue idee. Finisce per morire pochi anni dopo e nei successivi 2 anni viene fatto santo.