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Il regno macedone approfitta delle debolezze delle poleis greche per prendere il sopravvento, mentre per gli altri greci i macedoni erano arretrati, avevano infatti una forma di potere ormai ampiamente superata e da evitare. I Macedoni erano considerati inferiori perché sudditi, costretti a subire la monarchia, erano un popolo greco con una storia a sé stante. Nel quinto secolo emergono varie ricchezze come miniere d’oro e il mondo greco si apre alla macedonia: vediamo che a Pella incominciano a essere ospitati letterati greci come Euripide e Aristotele. Questo porta a una maggiore apertura, finanziamenti, possibilità di attirare cervelli e rende il posto stimolante, vediamo già con Archelao che la volontà di essere percepiti in un modo diverso, strategico, grazie alle ricchezze. Nel 372 sconfigge Sparta nella battaglia di Leuttra. Si percepisce la filosofia che sostiene che per far parte della Grecia bisogna conoscerla dall’interno come modo di vivere e mentalità, per questo filippo vive per molto tempo a Tebe da giovane e qua assimila la tecnica della falange tebana a cuneo che porta alla sconfitta di Sparta poiché riesce ad adattarla e potenziarla creando la falange oplitica macedone dove si usava la farissa, una lancia lunghissima con cui si creava una cortina compatta. Grazie al periodo passato a tebe conosce molto bene i greci mentalmente e nelle relazioni politico sociali