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Presentazione a firma del Sindaco di Angera: Alessandro Paladini Molgora. Città di Novara. Presentazione a firma del Presidente Fondazione Castello di Novara: Maurizia Rebola. Descrivere il legame tra Novara e il Duca Ludovico Maria Sforza è stata una sfida intrigante. L’intreccio di storie e di destini che vedono come protagonisti il Moro e la città piemontese è tanto complesso quanto affascinante. E si può sintetizzare in tre episodi: l’assedio dello Sforza a Novara nel 1495; la battaglia che, nel 1500, sancì la definitiva caduta di Ludovico; e un’opera ingegneristica propedeutica allo sviluppo dell’agricoltura, che esiste tutt’ora: la Roggia Mora. Quest’ultima rappresenta, insieme al successivo Canale Cavour, non solo citando l’avvocato Rusconi che nei sui scritti del 1878 la definì: quel meraviglioso fatto economico che cambiava in verdi risaie le sterili lande delle nostre brughiere, ma fu anche un vero e proprio caso politico. Con la costruzione della Roggia, infatti, Ludovico spostò le acque del Sesia verso le sue terre in Lomellina. Una decisione che spinse nel 1495 le famiglie novaresi a consegnare al Duca d'Orléans il controllo della città. Questo episodio è solo un esempio di quante storie, per chi avrà voglia di approfondire, si possono trovare dietro a queste tre fotografie che simbolicamente legano le vicende della città di Novara, di Ludovico, della Lomellina e, ovviamente della città di Vigevano, capofila di questa iniziativa. E non è forse questo il bello della Storia e del raccontare aneddoti? Il perdersi in queste meravigliose avventure che legano, tramite un solo personaggio, interi territori? Ognuna di queste foto rappresenta il pezzo di un puzzle che, immagine dopo immagine, viene ricomposto per delineare la figura di un personaggio, troppo spesso sottovalutato, che invece seppe trasformare e influenzare tanti territori e città della nostra penisola. Nell’augurare al visitatore di scoprire con la propria curiosità tutte queste storie, ringrazio la Società fotografica Novarese per la costante e proficua collaborazione con la Fondazione Castello di Novara e, ovviamente, il Comune di Vigevano e il Comitato Nazionale Promotore Celebrazioni Ludovico il Moro per questa opportunità. Fotografia 1. Prigione. Foto: Paola Moriggi, Società Fotografica Novarese, 2022. 10 Aprile 1500: la battaglia contro i Francesi per riconquistare il ducato è persa e Ludovico il Moro, tradito da un mercenario svizzero, verrà portato prigioniero al Castello di Novara. Rimarrà qui rinchiuso fino al 17 aprile quando, con un seguito di 300 cavalli e 4 camerieri personali, verrà portato in Francia dove morirà, sempre prigioniero, nel 1508. Le caratteristiche serrature del Castello di Novara sono ciò che rimangono ancora oggi a testimonianza del periodo in cui fu prigione, dal 1803 al 1973. Fotografia 2. Il Castello di Novara. Foto: Paola Moriggi, Società Fotografica Novarese, 2017. La possente cortina muraria del Castello di Novara, che fu costruita per volere di Galeazzo Maria Sforza, ha nascosto per secoli prigionieri e segreti, ma uno su tutti coglie l’immaginazione dei più: la leggenda del cavallo d’oro di Ludovico il Moro. Si narra infatti che Ludovico commissionò a Leonardo una statua in oro massiccio raffigurante il suo cavallo in miniatura. La statua fu successivamente nascosta dal Duca nei sotterranei o nel fossato. Il Duca però non tornò più e la statua continua ad essere cercata. Fotografia 3. Roggia Mora e Canale Cavour. Foto: Paola Moriggi, Società Fotografica Novarese, 2019. La Roggia Mora, qui fotografata dove si incontra con il Canale Cavour, ha origine con il diploma del 14 novembre 1481 con cui Gian Galeazzo Sforza sanciva il diritto di Ludovico il Moro di estrarre e di derivare dal fiume Sesia acqua a suo piacimento, per utilizzarla sulle proprietà a Cassolnovo, Villanova e Sforzesca. Venne realizzata tra il 1487 e il 1488 per un totale di circa 58 chilometri di lunghezza complessiva. Rappresenta uno dei più antichi e complessi esempi di interconnessione di fonti idriche diverse.