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Nel sogno non c’è la paura di soffrire, semmai il terrore di lasciare la vita. Molti di coloro che fanno questo sogno, il quale peraltro possiede le caratteristiche proprie dei sogni-base comuni a molti individui, come quello di affogare, quello di volare o quello di essere inseguiti e di non poter correre perché quasi incollati al terreno, ne danno una interpretazione solo parzialmente corretta. Essi dicono che il sogno ha a che fare con un cataclisma previsto dalla nostra psiche, la quale, durante il sogno, assumerebbe capacità di preveggenza. Secondo questa interpretazione gli addotti, gli eletti dagli alieni, sarebbero capaci, al contrario della moltitudine, di sentire e vedere cose che altri non sarebbero in grado di percepire. Gli addotti, eletti dagli alieni a svolgere un ruolo di super-popolazione, saprebbero che la Terra sta per finire e che, se alcuni si dovessero salvare, questi sarebbero loro, perché resi migliori dagli alieni e dunque preparati ad una nuova vita, quella successiva alla catastrofe. In realtà, com’è facile notare, il meccanismo retrostante a questa interpretazione, che colloca l’alieno nel ruolo di salvatore degli eletti e castigatore dei reietti, tende a ridurre il sogno ad un’icona ispirata da una religiosità di tipo cattolico occidentale. Il vero addotto in realtà sa bene, a livello inconscio, che le cose non stanno così e che non ci sono gli alieni salvatori, ma solo gli alieni sfruttatori. Un addotto può anche credere, attraverso il processo di dissonanza cognitiva, che le cose stiano nel migliore dei modi, ma sarà proprio lui a rifiutare categoricamente di sottoporsi a sedute ipnotiche oppure di effettuare semplicemente una ricerca nel suo profondo inconscio, poiché sa che scoprirebbe di credere ad una menzogna. La verità, oltre che essere se stessa, deve anche essere accettata; non tutti sono in grado di fare, dentro di sé, un passo così impegnativo. Adottando la visione new age e la conseguente interpretazione, il protagonista del sogno manifesta tutta la sua incapacità di vivere l’autentica essenza dell’esperienza onirica. Allora proviamo ad analizzare il vero significato dei sogni ricorrendo, per quanto possibile, a simboli legati agli archetipi di base. La grande onda viene vissuta come un muro molto alto, gigantesco, insuperabile, un ostacolo in movimento che avanza inesorabilmente verso l’osservatore. Si tratta di qualcosa che travolge l’umanità e sognare, al giorno d’oggi, qualcosa del genere, significa richiamare il senso di inadeguatezza che le persone provano nei riguardi del loro stesso vivere. Dentro di loro, sempre più frequentemente, percepiscono che qualcosa non va e questo qualcosa appare collegabile ai valori che loro stessi attribuiscono alla vita ed alle azioni giornaliere. Tutto ciò viene visto in modo negativo ed ecco che l’inconscio tende ad interpretare l’onda come qualcosa che rappresenta le colpe comuni, che si rovesciano su tutti. Troppo al largo si è andati e non è più possibile tornare indietro. L’onda acquista l’aspetto di un muro, poiché si tratta di un ostacolo (il muro è la rappresentazione archetipica della barriera tra il di qua ed il di là). Inoltre il significato della morte rappresenta, archetipicamente parlando, la rinascita. Non si può rinascere se prima non si muore. La grande onda rappresenta sì, la cosa che darà la morte, ma in una accezione totalmente simbolica, e preparerà, in realtà, all’idea della rinascita in un mondo successivo (non necessariamente migliore, ma sicuramente diverso). L’archetipo dell’acqua conferma la correttezza di questa interpretazione. L’acqua è l’elemento che produce la vita, ma è anche, storicamente, strumento di redenzione divina (il Battesimo, il Diluvio Universale). Dio fa piazza pulita dei cattivi con il diluvio universale e ciò viene raccontato nella forma di una favola, oggi fatta passare per storia vera, che ha, in sé, tutti gli attributi di un simbolismo puro e semplice. L’acqua è alchemicamente legata alla fontana della vita eterna: chi beve da quella fontana vivrà in eterno, cioè risorgerà in eterno. Nel mito di Achille, l’eroe diventa invulnerabile poiché, alla sua nascita, tutto il suo corpo è stato immerso nell’acqua magica della vita; solo il tallone è rimasto fuori dall’acqua e sarà proprio quello il punto, colpito da una freccia nemica, dal quale giungerà la sua morte in battaglia. Tra l’altro, riguardo ai miti come questo, si potrebbe accennare al fatto che i piedi, dei quali il tallone fa parte, rappresentavano, per il popolo ebraico, i genitali, e la cultura omerica può evidentemente essersi ispirata alle tradizioni Egizia ed Ebraica (nel Vecchio Testamento si parla spesso di “lavanda dei piedi”, con significato sessuale). Il colore dell’acqua, verde e/o azzurro, ricorda, secondo Max Lusher, da un lato la riflessione, la calma (la componente blu) e dall’altro il pensiero creativo (la componente verde). Dunque viene vista (vissuta, sentita, percepita) come il rinnovamento, proiettato verso un’era acquariana nella quale il pensiero ecologico, la costanza, la riflessione, l’altruismo, la faranno da padroni. È da quest’ultima speranza che, sotto sotto, la new age ha preso inconsciamente spunto per interpretare il sogno dell’onda come se fosse, per così dire, premonitore, ma non nel senso che quest’onda, solida e distruttrice, arriverà realmente; nascosta dietro il simbolismo dell’onda ad arrivare sarà, infatti, la rivoluzione culturale attesa ormai da duemila anni, per il semplice motivo che gli uomini, con quel sogno, la stanno evocando e dimostrano che, dentro di loro, questa rivoluzione è sempre più desiderata ed attesa. Il sogno, quindi, non rappresenta la venuta di alieni liberatori, ma indica, invece, un profondo stato di inadeguatezza dell’uomo moderno di fronte alla globalizzazione voluta dai nostri governanti, che sono giudicati, dal nostro inconscio collettivo, disonesti ed incapaci. Il sogno dell’onda fa pertanto parte di una particolare categoria di sogni, detti catastrofici, a cui appartengono alcune varianti presenti nel mondo onirico degli addotti, ma che, direttamente, nulla hanno a che fare con le loro esperienze di reale abduction. La variante più frequente è il cosiddetto sogno delle meteoriti. In questo sogno c’è la stessa gente che affollava il sogno dell’onda: chi sogna sa che, dopo pochi minuti, arriverà una pioggia di meteoriti che distruggerà la Terra: i meteoriti cominciano a comparire e la gente comincia a salutarsi, sapendo che, tanto, dovrà morire. Tutto accade in un’atmosfera irreale di rassegnazione e porta con sé un sentimento di mortificazione profonda per la fine di ogni cosa. In questo caso l’archetipo Acqua è sostituito dall’archetipo Terra, che cade sulla testa come una fitta serie di problemi, quelli dell’umanità, che cadono letteralmente sulla testa, e che schiacciano, ancora una volta letteralmente. Molto presenti e particolarmente sognati dai cosiddetti veggenti, coloro che credono di avere colloqui con figure angeliche, con Gesù o con la Madonna, sono invece i sogni del fuoco distruttore. Altro archetipo importante, il Fuoco è legato, storicamente, alla purificazione dal peccato ed è evidente come chi lo sogna e possieda una cultura con un retaggio di fanatismo religioso, ami particolarmente sentire la necessità di una purificazione mistica da parte del fuoco. Dei suddetti tre elementi simbolici, l’acqua è legata alla nascita della vita ed è archetipicamente connessa alla vita eterna attraverso il simbolismo della fontana. Il fuoco è l’archetipizzazione della morte eterna, vissuta nella nostra cultura attraverso il simbolismo del fuoco perenne ed infernale. La terra, invece, appare legata al simbolismo della sepoltura (la pioggia di meteore), quindi alla morte del corpo. I significati or ora citati rendono interessante l’interpretazione sotto forma archetipica dei tre sogni di cui sopra, ma fanno nascere la curiosità di sapere perché non esista un quarto sogno in cui la fine arrivi, catastroficamente, per mezzo dell’aria. La mia interpretazione parte dal presupposto che, dentro di noi, ci siano, in realtà, quattro parti distinte, legate a quattro archetipi fondamentali che hanno creato i quattro simboli più importanti del mondo alchemico antico: la terra, il fuoco, l’acqua e l’aria (i cosiddetti quattro elementi). Essi non sarebbero altro che la rappresentazione onirica del corpo, dello spirito, della mente e dell’anima umani. Dunque quando si ha paura che muoia il corpo, sarà un corpo a produrre la morte, ma se è lo spirito ad aver paura di morire, cosa, se non l’archetipo dello spirito, potrà produrre l’azione fatale? Va anche ricordato che lo spirito “Santo”, viene visto, nel Vangelo, come una fiammella che entra nella testa dei dodici apostoli e ciò, sicuramente, rappresenta una conferma che la visione archetipica di questa essenza umana assume l’aspetto di una fiamma. Così alla mente, per morire, non rimane che essere lavata via (gli inglesi usano anche l’espressione brain washing - lavaggio cel cervello - non a caso, secondo il mio punto di vista). Il quarto elemento, quello che non è legato ad un sogno catastrofico, è l’aria. L’anima, da esso rappresentata, è immortale e non esiste anima che possa dare la morte a se stessa. L’aria è legata alla vita vera: senz’aria non si può vivere, si deve essere circondati e compenetrati da essa e non ci sono tante “arie”, ma un’aria sola, simbolo di quell’unicità che rappresenta l’aspetto fondamentale dell’anima. Le meteoriti sono molte, le fiamme sono molte e la mente umana viene rappresentata dal mare, che sembra uno solo, tuttavia il mare è acqua e di acque ce ne sono molte: le piogge, i laghi, i fiumi ed i mari. In verità la rappresentazione dell’acqua è intimamente legata alla relazione esistente tra mente e spazio-tempo.