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Comune di Tortona. Presentazione a firma del Sindaco del Comune di Tortona: Federico Chiodi. La Città di Tortona è lieta ed onorata di essere stata invitata da Vigevano a far parte del Comitato Promotore delle Celebrazioni in onore di Ludovico il Moro, così da poter partecipare attivamente alle iniziative che si stanno organizzando per l’anniversario della nascita del Duca, fautore anche della costruzione della magnifica Piazza. L’idea di promuovere una rete internazionale fra i tanti ed eterogenei luoghi del Duca, affinché, nell’arco del triennio celebrativo si possano creare fruttuose sinergie in campo culturale, turistico e, quindi, economico, è stata condivisa con entusiasmo dall’Amministrazione comunale di Tortona, interessata sia alle specifiche proposte di studio, ricerca e divulgazione della conoscenza della storia sforzesca, sia alla più generale valorizzazione dei beni storico-artistici ed architettonici delle nostre Città. Ludovico il Moro si presentò in armi alle porte di Tortona il 23 agosto 1479. La Città non oppose resistenza e lo accolse come fosse già lui il Duca, benché in quel momento egli fosse ancora un ribelle. Il legame di Tortona con il Moro, tuttavia è rappresentato da due fatti positivi: il banchetto-spettacolo per le nozze di Gian Galeazzo con Isabella d’Aragona nel 1489 e, dal 1578 al 1590, la felice signoria di Cristierna di Danimarca, sposa nel 1533 di Francesco secondo Sforza e, quindi, nuora di Ludovico il Moro. Sono dunque questi eventi ad aver determinato la scelta dei luoghi e paesaggi tortonesi per la mostra fotografica “Sulle orme di Ludovico il Moro”. Sarà soprattutto la figura di Cristierna ad essere oggetto dell’approfondimento tematico che Tortona intende realizzare per far conoscere il piccolo ma significativo rinascimento locale e per valorizzare la dimensione femminile ed europea della sua signoria. Come è giusto che sia, stante le caratteristiche del personaggio ispiratore, quello ideato da Vigevano è un progetto ambizioso, nel senso migliore del termine: ben articolato negli obiettivi, innovativo quanto serve per stimolare l’entusiasmo della ricerca e della sperimentazione e non mortificare la creatività dei partners, strutturato quanto basta per non disperdere le risorse, impegnativo, ma coinvolgente, che guarda alla storia come motore di sviluppo, alla cultura come antidoto contro ogni frammentazione e violenza, alla bellezza come valore unificante e fondante la coesione sociale. Ritengo doveroso, a nome della Città di Tortona, ringraziare l’Amministrazione di Vigevano per l’opportunità offertaci con l’augurio che il progetto ottenga il successo che merita, così da rendere nuovo vigore e significato al motto sforzesco merito et tempore, a vantaggio delle nostre Comunità in rete di intenti e di azioni. Fotografia 1. Parco del Castello, Forte San Vittorio. Il Castello si può considerare il vero protagonista dei 25 secoli di storia tortonese. Quello che ne rimane, dopo la distruzione voluta da Napoleone nel 1801, sono alcuni resti della cintura muraria e la torre, in realtà portale della cappella dedicata al Beato Amedeo di Savoia del Forte San Vittorio, assurta a simbolo della città. Nell’area del Castello sorgevano l’antica Cattedrale, andata distrutta nel 1609, e le fortificazioni della città, smantellate nel secolo XVII dalle soldatesche di Carlo V. Fotografia 2. Abbazia di Santa Maria di Rivalta. La chiesa di Rivalta è quanto resta del complesso abbaziale dei monaci cistercensi, insediatisi nel 1180. L’edificio presenta una caratteristica architettura cistercense tra il romanico lombardo e il gotico francese. Di pregevole importanza l’apparato di affreschi risalenti alla seconda metà del secolo XV. A fianco dell’abbazia, alla metà del XVII secolo, fu edificata un’imponente residenza nobiliare di cui si possono ammirare gli ampi loggiati. L’abbazia viene soppressa con decreto napoleonico nel 1810. Fotografia 3. Chiostro dell’Annunziata. Struttura superstite del chiostro del Convento delle suore agostiniane dell’Annunziata, soppresso nel 1802, con volte a crociera ed archi a tutto sesto retti da colonnette tonde, suddivisa da un pianoterra scandito da colonne in cotto e da un piano superiore articolato in un loggiato. Solo un lato del chiostro quattrocentesco si è conservato e costituisce una delle poche testimonianze architettoniche del passato medievale tortonese. L’ampio cortile è delimitato sui tre lati dal Teatro Civico.