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Ecomuseo Adda di Leonardo. Presentazione a firma del Presidente dell'Ecomuseo Adda di Leonardo: Marco Galli. L'Ecomuseo dell'Adda di Leonardo è orgoglioso di partecipare alla mostra "Sulle orme di Ludovico il Moro", che segna la prima tappa dei lavori del Comitato Nazionale per i festeggiamenti di Ludovico il Moro. Un importante sforzo di rete per valorizzare il territorio italiano attraverso una delle figure più importanti della cultura rinascimentale, proponendo una chiave di lettura insolita e ricca di potenzialità. Il territorio in cui operiamo è caratterizzato da una straordinaria ricchezza di testimonianze storiche, culturali e paesaggistiche che declinano il rapporto tra uomo e acqua, di cui il massimo esponente fu Leonardo da Vinci. Il maestro rinascimentale ha coltivato un lungo rapporto con l'Adda e, in particolare, con i nostri luoghi che ha vissuto, studiato e amato. È qui che conobbe Francesco Melzi, suo allievo prediletto che lo accompagnò in Francia negli ultimi anni della sua vita, e al quale Leonardo lasciò le sue carte e i suoi studi. Non potevamo quindi non partire dalla figura di Leonardo nella scelta di tre istantanee del territorio da proporre per questa mostra, sono tre luoghi simbolo di come quel rapporto tra uomo e acqua fu declinato nel Rinascimento lombardo. Da un lato, le grandi opere di canalizzazione per l'irrigazione e la navigazione, che resero prospero il Ducato di Milano, rappresentato dalla Roggia Vailata e dal terreno impervio della gola del Paderno - per i quali Ludovico il Moro incaricò Leonardo, come ingegnere ducale, di studiare una soluzione per completare la navigazione sull'Adda nel tratto tra Paderno e Cornate. Dall'altro, il castello visconteo di Trezzo sull'Adda, fortificazione a guardia del confine tra il Ducato di Milano e la Repubblica di Venezia, che correva lungo il fiume Adda, simbolo della forza militare dei signori che si sono succeduti al timone del Ducato, prima i Visconti e poi gli Sforza. Con questo contributo vogliamo quindi presentare il nostro territorio nella straordinaria cornice di Vigevano, con l'auspicio che sia solo il primo passo per costruire sinergie che mettano in luce le potenzialità del patrimonio culturale e paesaggistico preservato da territori ancora poco conosciuti, ma ricchi nella storia e bellezza. Fotografia 1. Tre Corni di Paderno d'Adda. Foto concessa dalla sezione CAI di Vaprio d'Adda. Accolto alla corte sforzesca, Leonardo da Vinci ritrae l'idrografia del medio Adda, riflettendo in cenni su due interventi idraulici: a scopo irriguo e di navigazione. All'altezza di Paderno, la località dei Tre Corni resta il baricentro di questo disegno. Proprio qui, dove il fiume è più selvaggio e meno praticabile ai barconi, il genio toscano ipotizza un'audace conca per superare questo ostacolo alla navigazione. Prefigura così l'annosa progettazione del Naviglio di Paderno, inaugurato solo nel 1777. Fotografia 2. Castello di Trezzo sull'Adda. Foto concessa dalla sezione CAI di Vaprio d'Adda. Dal 1400 al 1700 il medio Adda segna un confine stabile tra Ducato di Milano e Repubblica di Venezia. Sono milanesi sia i traghetti che attraversano il fiume, sia i castelli che sorvegliano quegli attraversamenti. È il caso del maniero sul promontorio trezzese, difeso su tre lati dall'Adda. Già ospite di Ludovico il Moro, Leonardo da Vinci ritrae nel 1513 i colpi d'artiglieria esplosi qui dagli assediatori spagnoli. Anche il maniero di Trezzo adegua allora le proprie strutture all'innovativo impiego della polvere da sparo. Fotografia 3. Bocche della roggia Vailata a Canonica d'Adda. Foto di Marco Galli - Ecomuseo Adda di Leonardo. Durante il suo secondo soggiorno milanese, mentre era ospite di casa Melzi a Vaprio d'Adda, Leonardo da Vinci ritrae il traghetto a fune in servizio tra quella sponda e Canonica d'Adda. Qui sulla spalla bergamasca del fiume, le tre bocche di presa per la quattrocentesca roggia Vailata si conservano ancora intatte e sovrapponibili a come il genio toscano le ritrasse. La roggia, lunga circa 15 chilometri, termina nel comune di Vailate e mantiene la sua utilità specialmente irrigua.