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Quando, come e perché la Ferrari ha perso il Campionato Mondiale 2022 di Formula 1? Attraverso la nostra analisi proveremo a capire cosa ha portato alla sconfitta della Scuderia di Maranello, tra problemi di affidabilità, sviluppi, forza degli avversari ed errori di piloti e muretto. Dopo tre Gran Premi consecutivi, la Formula 1 si è concessa un doppio fine settimana a motori spenti, prima di affrontare l’ultima parte di stagione. Dal 2 ottobre al 20 novembre sono in calendario gli ultimi sei appuntamenti del mondiale 2022 di Formula 1. Alle quattro gare di ottobre, Singapore, Giappone, Stati Uniti e Messico, seguiranno i Gran Premi in Brasile e ad Abu Dhabi, che chiuderanno la prima stagione con le nuove monoposto ad effetto suolo. Prima di affrontare quest’ultima parte di mondiale, andiamo ad analizzare, con l’aiuto dei numeri, la stagione della Ferrari per cercare di capire cosa non ha funzionato, tra ritiri, errori, problemi di affidabilità, sviluppi e tenendo conto sia di Red Bull che di Mercedes. Lo faremo andando a dividere le 16 gare sino a qui disputate in quattro blocchi. L’analisi dei dati ci ha portato però a considerare sia i primi che gli ultimi otto Gran Premi divisi in due parti uguali tra loro, con una ripartizione uno schema 3, 5, 3, 5. La grafica che vedete vi mostra i punti di Red Bull, Ferrari e Mercedes, in ognuna di questi quattro blocchi di gare, con l’indicazione del numero di vittorie, podi e ritiri. Andiamo quindi ad analizzare questi dati e in particolare quelli della Ferrari. La stagione della Ferrari era iniziata sotto i migliori auspici, ma poi non è andata come ci si poteva aspettare. La bella doppietta nella gara inaugurale in Bahrein, aveva acceso le speranze di tutti. Nelle prime tre gare dell’anno, in Bahrein, Arabia Saudita e Australia, la F1 75 è stata superiore a tutti gli avversari, in particolare a Red Bull. Le due vittorie e i cinque podi totali conquistati avevano permesso alla Scuderia di Maranello di portarsi saldamente in testa alla classifica costruttori con 104 punti. Le lunghezze di vantaggio su Red Bull erano ben 49 e il secondo posto in classifica era occupato da Mercedes che, nonostante le evidenti difficoltà, era comunque riuscita a raccogliere 65 preziosi punti. I cinque Gran Premi successivi, rispettivamente in Italia, Stati Uniti, Spagna, Monaco e Azerbaijan, sono stati quelli nei quali la Ferrari ha raccolto il minor numero di punti (95), sempre considerando i nostri quattro blocchi. Leclerc e Sainzz sono saliti solamente tre volte sul podio e sul risultato hanno pesato i quattro ritiri, gli errori di Leclerc a Imola e quelli del muretto Ferrari a Monaco. Le prestazioni della F1 75 sono sempre state molto buone ma, soprattutto Red Bull, è riuscita a mettere a punto la sua nuova monoposto, portando anche i primi aggiornamenti. Il risultato è stato evidente: il team austriaco ha conquistato cinque vittorie su altrettante gare, con quattro successi di Verstappen e uno di Perez. I podi conquistati sono stati nove e il decimo risultato utile è stato comunque un quarto posto. L’allungo decisivo per il mondiale è avvenuto proprio in questa fase, con un parziale di più 129 punti sulla Ferrari che è riuscita a fare peggio anche di Mercedes che ha totalizzato 96 punti. Nei Gran Premi estivi, la Ferrari preparò un vero e proprio piano di attacco alla Red Bull, con l’obiettivo di ridurre gli 80 punti di ritardo accumulati fino al Gran Premio dell’Azerbaijan. In Canada, Gran Bretagna e Austria infatti la Scuderia di Maranello è tornata alla vittoria: Sainzz a Silverstone e Leclerc a Spielberg avevano riportato la Ferrari sul gradino più alto del podio, e con i tre podi e gli altri piazzamenti, i punti complessivi raccolti dalla rossa sono stati ben 104, come nel primo blocco stagionale di tre Gran Premi. In quella fase della stagione, la Ferrari ha recuperato 24 punti su Red Bull e allungato su Mercedes che è scivolata a meno 66 dalla Ferrari. Il bottino poteva anche essere maggiore se non ci fosse stato l’errore di strategia a Silverstone e il ritiro di Sainzz in Austria. Si è arrivati comunque all’ultimo blocco analizzato con la Ferrari che aveva una ritardo di 56 punti su Red Bull e un vantaggio di 66 su Mercedes. Gli ultimi cinque Gran Premi, rispettivamente in Francia, Ungheria, Belgio, Olanda e Italia, purtroppo per la Ferrari, sono stati quelli che hanno chiuso la partita! Red Bull ha infilato infatti cinque vittorie su altrettante gare, come nel primo blocco da cinque gare. Allo stesso modo la Scuderia di Maranello non ha raccolto alcuna vittoria e anche i podi sono stati solamente tre. Alcuni errori, sia dei piloti che del muretto box hanno fatto in resto. Oltre a questo però, in quest’ultima fase della stagione, la Ferrari si è trovata a dover scontare il solito problema di carenza di aggiornamenti, rispetto agli avversari più diretti. È un tema ricorrente, che ritroviamo sempre presente anche negli ultimi anni. La cronica difficoltà a portare sviluppi nella fase decisiva della stagione, ha penalizzato ancora una volta il risultato finale della Ferrari. La F1 75 non solo non è più la monoposto da battere, ma anche Mercedes è riuscita, in questa fase della stagione, a raccogliere più punti: in cinque gare il vantaggio della Ferrari si è ridotto a 35 lunghezze, mettendo seriamente a rischio anche il secondo posto tra i costruttori. Quando mancano sei gare al termine del Campionato Mondiale 2022, la Ferrari dovrà guardarsi più alle spalle per difendere l’argento tra i costruttori, che non provare a puntare al gradino più alto del podio dove la Red Bull, con ben 139 punti di vantaggio, attende solo la matematica per brindare al nuovo alloro. Il grafico che vedete ora, con i punti cumulati dai tre team, mostra in maniera molto chiara come Ferrari e Mercedes, dalla seconda gara in poi, stiano seguendo un andamento molto simile: erano 40 i punti di vantaggio di Ferrari dopo Bahrein e Arabia Saudita e sono 35 quelli dopo la gara di Monza. Diversa invece la pendenza della curva Red Bull che, dal 4° Gran Premio in poi ha visto riprendere prima e superare poi di slancio la Ferrari.