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In alcuni settori questo passaggio dall’analogico al digitale è ormai presente da tempo, in altre, invece, il prodotto materiale è ancora molto consistente. Se ci si avvicina al settore delle utility, e al mondo dell’energia, il valore dell’atomo è ancora molto forte: si pensi alle centrali elettriche, agli impianti fotovoltaici, eolici… Oltre alla produzione c’è bisogno di condutture fisiche per trasportare l’energia. Come allora la trasformazione digitale può avvenire in un contesto sostanzialmente molto concreto? È proprio da qui che occorre partire. Ci sono elementi tecnologici che rendono conveniente la micro produzione di energia. Mentre nel passato la scalabilità e il volume permettevano di abbattere i costi, oggi non è più sempre così. Ci sono politiche che stanno favorendo questo trend, basato principalmente sulle fonti rinnovabili. La gestione di questa micro produzione e il trasporto conseguente dell’energia richiede sistemi sempre più basati nel cyberspazio. C’è maggiore bisogno di bilanciare le reti, non solo gestendo la distribuzione dell’energia, ma anche agendo sugli stessi piccoli produttori per stimolare una richiesta on demand. Si va così a ragionare sulle opportunità di uno storage locale, che va ad accompagnare quello più centralizzato. __________________________________ Qui entrano in gioco gli smart energy system e in particolare le smart grid che nascono per bilanciare produzione e consumo, riducendo le perdite e agendo su una efficienza energetica ottimale. Questi sistemi intelligenti possono beneficiare di tecnologie quali il machine learning per svolgere analisi predittive e configurare al meglio tutti gli apparati. L’intelligenza artificiale, quindi, entra in gioco per svolgere azioni di controllo, per favorire un consumo sempre più distribuito. Un ulteriore elemento che permetterà la radicazione degli smart energy system sarà anche la maggiore consapevolezza dei consumatori finali su tutto questo processo e la possibilità di svolgere interventi di efficientamento energetico, a partire dalle attività quotidiane. In questo processo di “smartificazione”, la gestione dei Big Data ha un ruolo determinante: a questo giovano le soluzioni Internet of Things, che non sono solo diffuse ma anche embedded. __________________________________ I sensori sono ovunque: secondo AI-O-Ti Analytics, il numero di dispositivi collegati in uso in tutto il mondo supera ormai i 17 miliardi, con un numero di dispositivi AI-O-Ti pari a 7 miliardi, previsto in crescita fino a circa 10 miliardi entro il 2020 e a 21,5 miliardi entro il 2025. Questa pervasività permette la possibilità di raccogliere dati in maniera ubiqua. Si pensi anche al ruolo degli smart meter che permettono di raccogliere informazioni preziose per svolgere analisi predittive, potendo analizzare i carichi di energia nei singoli casi, in determinate aree e ottimizzando tutto il processo energetico. I contatori intelligenti sono gli strumenti che, all’interno delle smart grid, garantiranno una comunicazione costante tra consumatori e utility e un flusso altrettanto costante di informazioni. __________________________________ Se gli smart energy system saranno importanti a partire dal singolo consumatore ed edificio, assumeranno ancora più valore nella visione di città e permetteranno davvero lo sviluppo delle smart city. Ci sono già esempi attuali: Singapore ha creato il digital twin, un gemello digitale della città dove si va a far confluire su di esso informazioni da molteplici infrastrutture, tra cui quelle energetiche, cercando poi di bilanciare i loro fabbisogni e consumi.