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1. Le sanzioni economiche globali usati nelle prassi del consiglio di sicurezza fino agli anni 90 sono stati accompagnati da diversi danni collaterali. Da un lato hanno avuto un ampio impatto umano sulla popolazione dei Paesi presi di mira, dall'altro hanno avuto gravi conseguenze economiche non solo per i Paesi sanzionati, ma anche per gli Stati confinanti. E con tutte le conseguenze che ne derivano, tali sanzioni hanno raramente raggiunto i loro obiettivi di indebolire i poteri nei paesi mirate. Al contrario, i danni collaterali subiti dalla popolazione hanno creato una certa solidarietà con il governo perché il popolo stesso si è sentito preso di mira dalle Nazioni Uniti. 2. Per esempio, le sanzioni economiche imposte all’Iraq a partire dal 1990 hanno portato alla morte prematura di molte persone, soprattutto bambini. In base a stime dell’Unicef, ogni mese muoiono circa 5000 bambini al di sotto dei cinque anni. Le condizioni di vita sono state estremamente difficili per la maggior parte della popolazione. Il popolo iracheno soffriva durante il periodo dell'embargo di un grave problema di carenza di cibo e della malnutrizione. Inoltre, la situazione umanitaria non è migliorata con il programma "Petrolio In Cambio Di Cibo" attivato dalle Nazioni Unite nel 1995. 3. Oltre l’impatto umano, notevoli ripercussioni economiche possono toccare i Paesi limitrofi. Come nel caso dell'embargo imposto a Serbia e Montenegro all'inizio degli anni 90. Queste sanzioni hanno influenzato le economie degli Stati vicini: Bulgaria, Ungheria, Romania, Slovacchia e Ucraina che hanno fatto delle richieste di risarcimento per le perdite economiche alle Nazioni Unite. 4. Anche, come risultato degli embarghi economici, sono emerse altre alternative per il commercio con i paesi sanzionati. Il caso più spettacolare fu quello della Rhodesia Meridionale, un paese senza accesso al mare. Un grande flusso di commercio internazionale verso la Sudafrica e il Mozambico è apparso, la cosa chi indica l'esistenza di una deviazione del traffico e di una fiorente attività di contrabbando. Questo flusso ha notevolmente diminuito l'efficacia delle sanzioni. 5. A seguito di allarmanti rapporti internazionali sulle conseguenze delle sanzioni globali, la comunità internazionale ha messo in discussione l'efficacia di queste sanzioni e ha cercato i metodi più appropriati per renderle più mirate al fine di risparmiare alla popolazione sofferenze inutili. La logica di questo nuovo tipo di sanzioni si basa sul fatto che è meglio fare pressione direttamente sui responsabili della minaccia alla pace e alla sicurezza internazionale piuttosto che sullo stato che li ospita. 6. In questo stesso contesto, e con un'iniziativa della Svizzera, si sono svolti due seminari a Interlaken nel 1998 e nel 1999 per discutere il cambiamento verso il regime di sanzioni mirate. Al termine di questi incontri la Svizzera ha presentato il 22 ottobre 2001 al Consiglio di sicurezza un manuale pratico sull'elaborazione e l'attuazione di sanzioni finanziari mirati. La prima parte del manuale è rivolta al Consiglio di sicurezza, al quale propone moduli di testi per l'elaborazione di risoluzioni adeguati; La seconda parte è invece destinata ad aiutare i Paesi membri nell'attuazione di tali sanzioni con la considerazione delle disparità tra gli Stati.