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Viviamo nell'epoca dell'incoerenza, in cui a parole viene ricreato un destino utopico per il mondo e la sua società, mentre osservando i fatti si riscontra un continuo ritorno ad un passato medioevale. E gli avvenimenti dei giorni passati confermano la mia severa sentenza. Ricerchiamo un uguaglianza su ogni fronte: razza, colore, gusti musicali, caffè con o senza zucchero... accettiamo addirittura coloro che, nella carbonara, al posto del guanciale usano la pancetta Ma come sempre, ci dimentichiamo di una categoria, considerata secondario nel nostro mondo fondato su basi patriarcali, le donne. 'In un'epoca che vanta la parità dei sessi, perché le donne conducono una vita tanto faticosa e deprimente?" -Li Xiaojiang La Corte Suprema Statunitense ha abolito la storica sentenza Roe V, responsabile della legalizzazione dell'aborto negli USA. Interessante vedere come, dei 9 giudici di questa corte solo 3 siano donne; di cui due votanti contro l'abolizione del diritto all'aborto. In un periodo del politicamente corretto, dell'uguaglianza, dell'ideologia di fare le cose nei giusti modi, pensate davvero sia abbastanza un rapporto di 1/3 delle legittime interessato per abolire una legge così importante? Pensate sia giusto, che questa scelta sia presa in maggioranza da coloro che di gravidanza, aborto, parto ne conosco solo il nome. È come farsi scegliere il futuro dai genitori, porta sempre a un fallimento. Per me il sogno americano finisce qui.