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Il portone d'ingresso della chiesa è fissato su delle pietre in bugnato di piperno. Attualmente la chiesa si trova in posizione sopraelevata rispetto a quella preesistente perché, vi si è costruito sopra. Inoltre, i resti della chiesa sono attualmente visibili da un vetro protettivo posto ai piedi di un'antica colonna presente al suo interno. L'interno dell'edificio si presenta con una ripartizione di tre navate nelle quali si possono ammirare ancora oggi le antiche colonne che reggevano il vecchio edificio e che ora sono inglobate all'interno delle nuove strutture architettoniche degli archi. Gli archi sono stati aggiunti durante l'ultimo restauro mentre, le antiche colonne che la reggevano erano quattro. Sempre durante l'ultimo restauro ne sono state aggiunte altre due di colonne, quelle visibili lungo il coro. Dopo il restauro del 2001, sotto la seconda colonna antica, alla destra dell'altare maggiore, è stato posto un doppio vetro protettivo con illuminazione azionabile in un interruttore li vicino, per permettere agli spettatori di poter osservare una piccola parte del sottosuolo e della colonna dell'antica chiesa. Nella navata di sinistra invece, sempre durante il restauro del 2001, è stata aggiunta una inferriata con all'interno un sotto piano per permettere anche qui agli ospiti della chiesa di poter osservare il sottosuolo dell'antico edificio, si possono notare infatti alcuni antichi affreschi purtroppo rovinati dal restauro di inizio XXI secolo ma ancora parzialmente visibili. Va detto che l'ingresso della chiesa non si trovava ad ovest ma ad est, e durante gli ultimi lavori è stato anche chiuso definitivamente quello precedente ed aperto solo quello ad ovest. Infine, sempre con i lavori di restauro, sono state aggiunte lungo le colonne della navata e del coro, alcuni quadretti della Via Crucis, solo due sono stati aggiunti sulla parete destra e sinistra vicino dell'altare maggiore. Nella zona del coro e dinanzi all'altare maggiore è stata aggiunta sempre nell'ultimo restauro una piastrella in mosaico colorato con all'interno una riproduzione della croce di san Benedetto, in sostituzione ad uno degli antichi tombini che davano accesso al putridarium (scolatoio), scoperto durante gli ultimi sopralluoghi. Esso serviva come luogo atto a contenere i cadaveri dei fedeli e dei chierici della parrocchia e al suo interno si sono trovate anche le ossa degli antichi abiti del luogo. La piastrella della croce di san Benedetto ha una scritta al suo interno in latino crux patris Benedicti (la croce del padre Benedetto). Intorno alla croce ci sono delle lettere C, S, P, B stanno a significare anche loro che quella è la croce del santo padre Benedetto e infine, lungo il cerchio che chiude la croce vi è un'altra scritta sempre in latino col motto dei monaci benedettini ora et labora (prega e lavora). Anche le statue della Madonna e di san Giuseppe presenti da secoli in chiesa sono state restaurate durante l'ultimo restauro. L'altare maggiore è fatto interamente di bugnato di piperno e si presenta con 3 pietre. È stato aggiunto nel 2001 in sostituzione del precedente inoltre, anche il tabernacolo è stato sostituito da uno nuovo e sempre dopo i lavori di restaurazione. Sopra la pala d'altare è presente una finestra rettangolare mentre, in fondo alla navata di sinistra e di destra sono presenti due finestre circolari. Sono state ristrutturate tutte e 3 nell'ultimo sopralluogo. In fondo alla navate di destra inoltre, c'è una piccola stanza della sagrestia dov'è presente una piccola finestra ed un bagno ristrutturati anch'essi durante gli ultimi lavori. Quando la pala d'altare venne restaurata nel 2002, si è voluto ricordare tale evento e i suoi promotori, con una scritta incisa al disotto delle raffigurazioni, nella quale compaiono il nome del monsignor. Bellino di Lieto e di Jovane Orlando, oltre all'anno del restauro. Durante gli ultimi lavori, il soffitto interno è stato completamente rifatto e sono state collocate delle travi in legno a vista dove sono presenti 4 finestre rettangolari ristrutturate nell'ultimo restauro. Sono stati aggiunti nella navata alla sinistra dall'altare maggiore andando verso la porta d'ingresso e lungo le pareti, un quadro della Madonna di Pompei e una lapide con scritte in latino, la quale vuole ricordare il reverendissimo rettore della chiesa, il sacerdote Andrea S. Forino, che l'amministro durante il difficile anno del 1796 (anno dell'invasione delle truppe Napoleoniche nel regno di Napoli). Lungo la parete opposta, andando dall'altare maggiore vi sono il polittico, un altro quadro della Madonna che è quello delle Lacrime e un'altra lapide marmorea nella quale si ricordano anche qui, tutti coloro che contribuirono nel restauro della chiesa. La più antica opera artistica custodita all'interno della chiesa è una pala d'altare attribuita al pittore italiano Cristoforo Scacco di Verona e datata l'anno 1503. La pala d'altare è stata dipinta sul muro ed è situata sopra l'altare maggiore della chiesa. La pala d'altare presente nell'abside venne poi chiamata col nome di Madonna della Provvidenza, dagli abitanti del rione Ardinghi, quando fu ultimata. Essa raffigura la Madonna seduta alla quale due angeli in miniatura gli pongono una corona reale sul suo capo e Gesù Bambino posto sulle sue ginocchia il quale quest'ultimo, tiene impugnato nella mano destra una palma e su una sua spalla vi è poggiato un cardellino. Alla loro destra sono raffigurati invece in piedi l'apostolo san Pietro avente tra le mani le chiavi del Regno dei Cieli e un libro rosso e san Giovanni Battista dopo, mentre a sinistra vi sono sempre in piedi. prima san Benedetto da Norcia avente nella mano destra una pastorale e un libro rosso nella sinistra e san Sebastiano martirizzato ad una colonna con delle frecce. Nel XVI secolo venne realizzato dal maestro di san Benedetto da Angri un polittico. Oggi è stato affisso al muro su una tavola di sostegno sulla parete alla sinistra dell'altare maggiore della chiesa. Anche quest'opera è riprodotta ugualmente come la pala d'altare della chiesa ma con l'eccezione di piccole modifiche visive. Nella navata alla destra dell'altare maggiore, è custodita in una nicchia e all'interno di una teca di vetro, una statua di dimensioni umane della Madonna, mentre nella navata alla sinistra dell'altare maggiore, vi è un'altra teca di vetro contenente la statua di san Giuseppe sempre di dimensioni umane, che tiene in braccio Gesù Bambino, entrambe le statue risalgono al XIX secolo. Nella navata alla sinistra dell'altare maggiore, accanto alla lapide marmorea che ricorda l'anno 1796, è stato posto dopo il secondo restauro della chiesa, un dipinto della Madonna col Bambino fatto realizzato con la tecnica dell'olio su tela e attribuito al celebre artista locale Mario Carotenuto. Esso è datato inizio XXI secolo e rappresenta la Vergine Maria e il Bambino Gesù fra le sue braccia. Questo dipinto, è stato poi incorniciato nuovamente e sono stati incastonati dei filamenti di metallo di colore giallo e brillanti per creare due corone reali poste sul capo della Madonna e di Gesù, insieme a 4 stelle e poste sul capo della Vergine ed una collana fatta con la stessa tecnica. Al disotto di tale quadro, è stato posto anche un rosario di colore rosso di grosse dimensioni, avente uno stemma metallico, raffigurante la croce di san Benedetto da Norcia.