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I 3 figli di Filippo Il Bello muoiono senza lasciare eredi maschi. Una volta scomparso l’ultimo, i baroni francesi decidono di attribuire la corona a Philippe de Valois, ma c’era un altro pretendente, Edoardo III, giovane Re d’Inghilterra. Agli inizi la Guerra dei 100 anni (1337-1453) è stata semplicemente un conflitto feudale che opponeva due pretendenti alla stessa corona di Francia. Edoardo III, non appena scoppia la guerra, si proclama Re di Francia, vince le prime battaglie sia via mare che terra e obbliga Philippe de Valois ad accettare un trattato. Edoardo III regnava sul ducato di Acquitania (Francia del Nord) e con le Traité de Bretigny poteva mantenere il suo dominio su questi territori, rinunciando alle pretese di dominio in Francia e i francesi dovevano rinunciare a questa zona per cederla agli inglesi. Solo che questo trattato e le rinunce reciproche non furono mai approvate. Incomincia la guerra tra 1372 e 1380 e i francesi riprendono tutte le conquiste continentali di Edoardo, ma c’è un problema: il nuovo Re, Carlo VI, diventa pazzo dal 1392 e sua madre, la Regina, era incapace di tenere a freno gli appetiti di Luigi d’Orleans e Filippo di Borgogna. Quindi, scoppia la guerra civile che conduce nel 1407 all’assassinio del duca di Orléans da parte del Duca di Borgogna. Il nuovo duca di Borgogna si chiama Jean sans Peur, che invitava a stringere un’alleanza con l’Inghilterra. Nel 1412 la guerra civile è durevolmente stabilità in Francia. Il nuovo Re d’Inghilterra, Enrico V, continua la guerra da parte sua, anzi, si inserisce nel conflitto per guadagnare terreno: celebre è la battaglia del 1415 dove muoiono 1/3 dei balivi francesi. Nel 1416, Enrico V si appropria della Normandia e la nobiltà francese resta divisa. Nel 1419 Giovanni senza paura e il futuro Carlo VII s’incontrano per stringere un’alleanza, ma al contrario litigano e G.S.P. viene ferito a morte dai seguaci di Carlo. Il nuovo Duca, Philippe le Bon, il figlio di G. doveva vendicarsi di suo padre, e per farlo si allea con gli inglesi che riteneva capaci di garantire una pace duratura, finale per questa lunga guerra. Nel 1420 viene stipulato le Traité de Troyes: Carlo VI resta sul trono, ma dopo la sua morte, il regno di Francia sarebbe toccato a Enrico V che sposa Caterina di Francia (figlia di Isabeau e Carlo VI), diventando re di Francia e Inghilterra, ma questa doppia monarchia poggiava su un’amministrazione separata dei due regni che avevano pari dignità. Si prevedeva una pace duratura, imporre la pace militarmente. Enrico V muore nel 1422, come suo successore lascia un bimbo di 8 mesi, Enrico VI, proclamato Re di Francia e Inghilterra e la reggenza è attribuito al Duca di Bedford e al Cardinale di Winchester. Il Duca si stabilisce a Parigi. Si può dire che c’erano 3 France: La Francia dei Lancaster: da Parigi a Normandia. Era prestigiosa perché poteva contare sull’università di Parigi e sull’alleanza del ducato di Borgogna; le Terre del Duca di Borgogna e la Francia del Delfino carlo 7 Nel 1425, l’assedio a Mont Saint Michel. Jeanne aveva 3 anni quando le appare in visione l’arcangelo che doveva comunicarle la sua necessità di combattere per la Francia. Bedford doveva convincere tutti i capi dei principati ad aderire al Trattato di Troyes: tutta questa parte della Francia gestita dagli Orleans era ostile sia all’Inghilterra che alla Borgogna. Piccoli feudi che non avevano un’unità di fondo. Non si sapeva bene da che parte stare. La seconda Francia era quella del delfino che non aveva accettato il Trattato di Troyes che si è proclamato Re di Francia. Era la parte di regno più vasta: grandi città, centri commerciali (Lione, Montpellier, Toulouse…). Anche dal punto di vista politico, Charles non sapeva cosa fare : se optare per la guerra, oppure se stipulare un accordo per cacciare gli inglesi, quindi la sua politica era discontinua. Il problema era costituito dal Duca di Borgogna. Tutti i paesi del Nord sono anche le regioni più ricche e urbanizzate dell’epoca. I duchi di Borgogna si erano spesso ritenuti i principi francesi. All’epoca, tutte queste guerre erano condotte da soldati mercenari (routiers) che erano terribili. Non erano inglesi, ma nella maggior parte erano borghignoni. Gli anni 1428-1429 furono anni di grandi incertezze, in cui la situazione poteva volgere da un lato o dall’altro. Tutti erano sfiancati da questa guerra che non finiva. Francia e Inghilterra avevano perso metà della popolazione e tutta una serie di disastri collaterali. In questa situazione, nel 1428, gli inglesi mettono sotto assedio Orléans: se avesse preso la città, avrebbe aperto i ponti della Loira e aperto la strada alle truppe degli inglesi e dei borghignoni alleate. Jeanne stava in un villaggio che si chiamava Donremy, in una zona che separava la Francia dall’Impero. Non era una contadina, apparteneva ad un ceto medio. Nel 1428 gli inglesi e borghignoni si impadroniscono tutte le città della Mosa. Gli abitanti di Domremy devono sfollare perché arrivano i soldati: quando tornano, villaggio distrutto e Chiesa bruciata. Jeanne d’Arc aveva 13 anni la prima volta che sentì delle voci che le dicevano che doveva essere proclamato Re il delfino. All’epoca c’erano molte indovine. Quando arriva per poter parlare con il Re, il capitano delle guardie la fa esorcizzare. Ma lei voleva combattere e il capitano le fornisce un equipaggiamento militare e anche una piccola scorte: lei parte (23 - 02 - 1428) verso la Valle della Loira. Dopo 11 giorni di viaggio, in pieno inverno, arriva il 4 marzo a Chinaux (castello della Loira): riesce a vedere il Re e gli dice che il Dio stesso gli disse che lui era l’erede di Francia. Nel frattempo una serie di donne verificano la verginità di Jeanne: devota a livello impressionante. La prova dell’autenticità della sua missione doveva scaturire dalla salvezza della città di Orléans. Si trattava di salvare la città, cacciare gli inglesi, liberare il duca e proclamare il Re. Lei stessa si mise il nome di “pulzella”, che significa “fanciulla inviolata”. Era dotata di una spada e di uno stendardo, si unì all’esercito che doveva difendere Orleans che era assediata dagli inglesi: ci riesce. Il 29 aprile entra in Orleans attesa da una folla entusiasta. Aveva inviato delle lettere di ultimatum agli inglesi e l’8 maggio si dichiarino sconfitti. Questo esercito continua a mietere successi che demoralizzano gli inglesi che risalgono verso Nord. Dunque, Jeanne ottiene di poter marciare con il suo drappello su Rhemes, dove Carlo fu consacrato Re. Dopo il compimento di questo rito, la monarchia di Charles diventava incontestabile, quindi qualche mese dopo Jeanne e i suoi si preparano ad attaccare Parigi che era ancora in mano agli angloborghignoni: la città resiste. Jeanne viene ferita e il suo esercito arretra verso la Loira dove si deve disperdere. Ma Jeanne voleva a tutti i costi liberare Parigi, quindi la guerra continua. Le città vengono messe sotto assedio, Jeanne arriva per aiutare gli assediati, fino a quando viene fatta prigioniera da un borghignone e viene consegnata a Jean de Luxembourg, uno dei conti del feudo dei borghignoni che la rinchiude nel Castello di Beaulieu, da cui lei cerca di fuggire buttandosi giù. Viene poi imprigionata nel castello di Beaurevoir nel 1430. I prigionieri potevano essere liberati con un riscatto. Ma l’Università di Parigi chiede di accusare Jeanne di stregoneria: questa soluzione aveva il vantaggio di sembrare imparziale perché il tribunale dell’inquisizione era ecclesiastico e l’incoronazione di Charles viene sminuita: viene fatta da una strega, lui era pazzo. Furono seguite tutte le regole della procedura inquisitoriale. Jeanne non ha ricevuto il trattamento che era riservato alle donne accusate di stregoneria perché era una prigioniera eccellente, per sono stati sentiti dei testimoni sulla reputazione della giovane donna e la interrogano. Ci sono soprattutto dei fatti che condannano Jeanne: le voci che lei sentiva, che secondo gli inquisitori provenivano dal diavolo e il fatto che vestisse abiti maschili. Dunque, gli universitari si pronunciarono in favore della sua colpevolezza, le propongono di abiurare, ma lei rifiuta. Due giorni dopo, a Jeanne fu di nuovo chiesto di abiurare davanti alla pira per il rogo. Lei abiura , ma due giorni risentì le voci: riprese i suoi abiti maschili e il 30 maggio 1431 viene condannata a morte. Oggi è santa. Il processo è stato poi rivisto 25 anni più tardi: una volta che la guerra dei 100 anni si conclude con una vittoria della Francia, sono proprio i francesi a volere dal Papa l’annullamento della sentenza e quando entra a Rouen nel 1449, Carlo VII incarica uno dei consiglieri per indagare su come si fosse svolto il processo. Dunque riprendono gli interrogatori dei testimoni e la vittoria del Re doveva essere dimostrata che non fosse eretica, perciò incominciano i negoziati con il Papato. I giudici vogliono provare che Jeanne non è una pazza, ma è un ottima cattolica pronta a sottomettersi alla Chiesa. Al momento della revisione del progetto cambia anche la visione della guerra dei 100 anni. Il primo e secondo processo di Giovanna d’Arco sono processi politici che mirano ad avvalorare il diritto del Re. Nel 1456 viene proclamata la nullità del processo avvenuto a Orleans: Jeanne non è più un’eretica.