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La successione a causa di morte si verifica nella trasmissione ad altre persone dei rapporti giudici patrimoniali di cui era titolare una persona. La successione serve per impedire che il patrimonio di una persona resti privo di un titolare. Le fasi della successione sono: 1) Apertura della successione: la successione si apre nel momento e nel luogo della morte di una persona 2) Chiamata all’eredità: consiste nell’individuazione dei successibili ossia delle persone che hanno diritto di succedere al defunto in base al testamento o alla legge 3) Accettazione dell’eredità: è l’atto con il quale la persona chiamata accetta l’eredità. Il diritto patrimoniale di successione è caratterizzato da due principi fondamentali:  la libertà testamentaria che riconosce ad ogni persona il potere di decidere la sorte dei propri beni nel momento in cui si cessa di vivere cioè attraverso una successione testamentaria mentre  la trasmissione familiare della ricchezza, si sviluppa in due distinte direzioni con funzioni diverse: 1) In mancanza di testamento, il sistema di successione legittima va favore dei parenti; i successori legittimi sono i parenti finno al sesto grado se mancano parenti entro il sesto grado succede lo Stato. 2) Contro la volontà testamentaria o le liberalità disposte in vita, una quota dei beni detta “quota indisponibile” o “riserva” è attribuita dalla legge ad alcuni stretti congiunti, detti “legittimati”: il coniuge, i figli legittimi e naturali e gli ascendenti. Il legislatore predispone gli strumenti per l'esplicazione dell'autonomia negoziale: il testamento e l'accettazione o la rinunzia all'eredità. Per questa ragione una delle regole fondamentali in materia di successioni a causa di morte è il divieto dei patti successori I patti accessori, sono le convenzioni stipulate tra due o più soggetti con cui si di dispone della propria successione, o i patti con cui un futuro erede o legatario dispone dei diritti che gli possono spettare su una successione non ancora aperta, o rinunzia ai medesimi  Patti istitutivi quando per contratto ci si impegna a disporre del proprio patrimonio dopo la morte a favore di una determinata persona (esempio: mi accordo con Tizio a lasciargli la mia eredità)  Patti dispositivi quando si dispone di diritti che possono pervenire al soggetto da una futura successione (esempio: mi accordo con Tizio a vendergli l'eredità che mi perverrà quando sarà morta mia nonna)  Patti rinunciativi quando si rinuncia a successioni non ancora aperte (esempio: mi accordo con Tizio a rinunciare alla eredità di mia nonna prima ancora che essa sia morta).  Sono vietate anche le donazioni mortis causa, cioè le donazioni in cui la morte costituisce la causa dell'attribuzione. 165  Qualsiasi convenzione con cui una persona dispone della propria successione, ad ESEMPIO, impegnandosi a lasciare certi beni a certe persone, a escludere qualcuno dell'eredità, a preferire una persona rispetto a un'altra ecc.  Qualsiasi atto con cui un soggetto dispone dei diritti che gli potranno spettare in una futura successione altrui oppure rinuncia ad essi 8.2.1.2 L’oggetto della successione: l’eredità e il legato L’oggetto della successione a causa di morte è la totalità dei rapporti trasmissibili, attivi e passivi, di cui una persona è titolare al momento della morte. Tutti questi rapporti formano l'eredità del defunto. Quindi colui che succede al defunto nella totalità dei rapporti che a lui facevano capo o in una quota matematica del tutto. L'erede subentra perciò sia nei rapporti attivi sia nei rapporti passivi acquistando dunque i beni, ma anche i debiti del defunto. Il patrimonio del defunto si fonde con quello dell'erede in un solo patrimonio in cui tutti i beni garantiscono per tutti i debiti, indipendentemente dalla loro provenienza (confusione dei patrimoni). È però possibile che singoli beni del defunto vengano “staccati” dall’eredità e assoggettati a una successione a titolo particolare, che riguarda cioè la sola titolarità di quel determinato diritto. Ciò avviene nel legato che è una disposizione testamentaria attraverso cui il testatore attribuisce ad uno o più beneficiari determinati, i legatari, beni o diritti a carico dell’eredità. La legge dà infatti la possibilità a chi scrive un testamento di disporre “a titolo particolare” o “a titolo universale”. Quando la disposizione è a titolo particolare si parlerà di legato, mentre il beneficiario sarà chiamato “legatario”. 8.2.1.3 Apertura della successione: Delazione e Vocazione Solo con la morte della persona si verifica la successione, il cui procedimento si compone di tre fenomeni diversi tra lor: l’apertura della successione, la vocazione e la delazione. L’apertura della successione, è determinata dalla morte del de cuius e indica solo il momento temporale e spaziale coincidente con l’inizio e la sede del fenomeno successorio individuato, appunto, dalla morte della persona l'apertura della successione. La prima conseguenza è la chiamata all'eredità, detta vocazione ereditaria. Da quel momento i chiamati, vale a dire le persone indicate come eredi dalla legge in caso di successione legittima (vocazione legittima) o dal testamento in caso di successione testamentaria (vocazione testamentaria), hanno la possibilità di succedere. La delazione dell’eredità consiste in ciò che l’eredità offre o mette a disposizione dei chiamati Per fare in modo che si realizzi la successione, è necessario che il chiamato abbia la capacità di succedere e di acquistare l'eredità. La capacità di succedere è riconosciuta, per quanto concerne le persone fisiche, nella successione legittima, a tutti coloro che sono nati, o almeno concepiti al momento dell'apertura della successione stessa, mentre nella successione testamentaria, alle suddette categorie, si aggiungono i figli non ancora concepiti di una persona vivente al momento dell'apertura medesima L'indegnità a succedere che colpisce l'erede, legittimo o testamentario, avviene quando questi compiono azioni gravi contro il defunto, come l'attentato alla vita, una denuncia calunniosa, raggiri diretti a influire sulla volontà testamentaria. L'indegnità non interrompe la chiamata, ma è una causa di rimozione dalla successione. Tale indegnità può essere rimossa se il testatore lo riabilita espressamente quando conosceva le cause dell’indegnità 8.2.1.4 La vocazione legittima La successione legittima si verifica in base alla legge e in mancanza di un valido testamento, ossia quando il defunto non ha disposto validamente in tutto o in parte del suo patrimonio. 166 nella successione legittima l'eredità si devolve al coniuge, ai discendenti, agli ascendenti, ai collaterali, agli altri parenti e allo Stato, nell'ordine e secondo le regole stabilite dalla legge. La presenza di figli esclude tutti gli altri parenti (eccetto il coniuge) dalla successione. I figli maggiorenni adottivi sono però esclusi dalla successione dei parenti dell’adottante. I figli non riconoscibili sono esclusi dall’eredità ma hanno diritto ad un assegno vitalizio (a prescindere dall’età) pari alla rendita della quota cui avrebbero diritto se la filiazione fosse riconosciuta. La presenza del coniuge esclude tutti gli altri parenti collaterali oltre il 2° grado dalla successione (eccetto figli, fratelli e ascendenti). Se c’è un solo figlio il coniuge ha diritto a 1⁄2 dell’eredità, altrimenti 1/3. Il coniuge ha diritto di abitazione nella casa familiare. Il coniuge separato con o senza addebito conserva i diritti successori, il coniuge separato con addebito ha diritto solo ad un assegno vitalizio di tipo alimentare. Il coniuge divorziato può chiedere al giudice di attribuirgli un assegno a carico dell’eredità (che perde solo se si sposa di nuovo) se è in stato di bisogno. La presenza di fratelli e sorelle esclude tutti gli altri parenti collaterali dalla successione (eccetto il coniuge, genitori e ascendenti). I fratelli che hanno in comune un solo genitore hanno diritto a 1⁄2 della quota che spetta ai fratelli che hanno in comune entrambi i genitori. I parenti collaterali dal 3° al 6° grado succedono solo in mancanza di figli, genitori, ascendenti, coniuge e fratelli L’ultimo soggetto che succede è lo Stato, senza bisogno di accettazione + non risponde dei debiti ereditari oltre il valore dei beni acquistati 8.2.1.5 La vocazione testamentaria La successione testamentaria si verifica quando i successori vengono individuati in base al testamento fatto in vita dal defunto. Il testamento è l’atto a contenuto patrimoniale attraverso il quale una persona stabilisce la destinazione del suo patrimonio dopo la sua morte. Le disposizioni testamentarie che svolgono questa funzione sono l’erede, il legato e il modo o l'onere. L’erede è la persona che subentra a titolo universale nell’intero patrimonio del defunto o in una quota del patrimonio e se accetta è responsabile anche dei debiti. Il legatario è la persona che subentra a titolo particolare in uno o più rapporti patrimoniali del defunto e non è responsabile per i debiti ereditari. Il modo o onere, è un obbligo posto al beneficiario di una liberalità, che limita la disposizione liberale. Può trattarsi di un obbligo di dare (certe somme in beneficenza), o di fare (costruzione del monumento funebre), diretto a realizzare interessi diversi, come disposizioni a favore dei poveri, pratiche di suffragio L’invalidità del testamento ricorre quando questo è nullo o annullabile.