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Apprendo con profondo gaudio la notizia del nuovo ed importante traguardo da voi raggiunto, illustrissima Professoressa Daniela Ferrari. Non nascondo, e la mia età lo consente, di provare una leggera invidia nei vostri confronti e sono tanti i motivi di cotal sentimento. In primo luogo, perché a lei è permesso di ritirarsi a vita privata, cosa per me impossibile perché devo tirare avanti la baracca ancora a lungo. Come potrei fare diversamente? Il mio adorato consorte è passato a miglior vita dopo un’esistenza dedicata a flirtare ad ogni piè sospinto sopportando regalmente le sue scappatelle. Poi mio figlio che, devo ammettere non mi è riuscito bene in quanto a vivacità intellettuale e non so se abbia capito che lavoro dovrà fare. Dei miei adorati nipoti, uno ha deciso di lasciare il regno per seguire una star del cinema americano, pensando di mantenere i privilegi di un principe. Come direste voi cari italiani, non ho scritto gioconda sulla fronte e quindi gli ho dato il benservito. Nella vostra lunga attività a servizio della comunità scolastica, avrà ricevuto grandi soddisfazioni dagli studenti e docenti. Per me solo grandi inchini e sorrisi di circostanza e poi critiche ai miei abiti, sempre uguali semplicemente perché la mia carissima sarta Angela Kelly non ha molto estro nel suo lavoro e non aggiunge mai un minimo contrasto di colori. E che dire dei tanti Ministri che ho dovuto sopportare? Tra questi la mia adorata la mia adorata dama di ferro che poi tanto di ferro non è stata perché ho fatto fuori anche lei. Ora devo ammettere di sentirmi sola e spaventata dall’idea che Boris Johnson cominci ad imporre l’IMU sulla mia seconda, terza, quarta, quinta sesta casa e così via. Ora che siete più libera dai vostri impegni, venite a trovarmi quando siete entro i confini del mio impero ormai al tramonto per raccontarmi che cosa significhi vivere una normale ma intensa esistenza come la vostra. Con regale affetto, Lillibet