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Il campanile è inglobato nella chiesa, accanto al presbiterio, di base quadrata risale al XVI secolo, come attesta un'epigrafe collocata alla base dalla sua sommità riportante il simbolo francescano delle due braccia incrociate intorno alla croce, in data del 1570. Il campanile è alto 40 metri circa, ha una forma barocca e custodisce quattro campane. Nel primo ordine presenta semplici monofore a tutto sesto, mentre il secondo ordine è il più ricco di ornamenti presentando gli angoli arrotondati e abbelliti con elementi a forma di anfore e fregi nella parte alta, con finestre ad arco a tutto sesto e balaustrate. la cuspide anch'essa quadrangolare e smussata, presenta diverse ondulazioni di vaga reminiscenza barocca. Pregevole è la Campana datata 1496, con la caratteristica forma dell'epoca (50 x 50cm) e con un bel timbro argentino. Nella testata si legge la stessa iscrizione già riportata, della campana quattrocentesca della Cattedrale: Onorem Deo et patriae liberationem - Mentem sanctam spontaneam - Johannes Teutonicus fecit in Baro - A.D. MLCCCCXXVI. La campana di dimensioni (69 x 67 cm), è di due secoli meno antica e porta la data MDCCIII. La campana maggiore è quella di San Francesco, del quale è incisa l'immagine con le braccia dischiuse. Misura 80 x 75 cm, e porta la data 1880. L'ultima campanella (38 x36 cm), presenta l'emblema francescano ed è del 1881. La parte più antica del convento è il chiostro che si compone di sette archi a sesto acuto per lato ed ha volte a crociera intonacate. Sulle pareti, nelle lunette, si notano affreschi ispirati alla vita di San Francesco. Nei medaglioni tra le lunette, sono ritratti Santi e Sante dell'ordine francescano. Al centro del chiostro, tra quattro colonne in pietra, vi è una cisterna. La struttura originaria del convento è stata sottoposta a numerosi interventi di ampliamento e trasformazione nel corso del tempo, che l'hanno profondamente modificata. Quello di "S.Maria Vetere"era il convento principe della Provincia dei frati minori Osservanti di San Nicola: per lungo tempo fu sede del ministro provinciale e studio di filosofia. Si ricordano, tra gli altri, i padri lettori Bonaventura Volpone, Filippo di Andria, Bonaventura di Fasano (lo storico), Donato di Turi, Giovanni Grimaldi, Francesco di Andria, Luigi di Maddaloni, Raffaele Miccoli di Andria. In tempi di duro contrasto tra Chiesa e Stato, il governo italiano, con decreto del 7 luglio 1866, sopprimeva gli Ordini religiosi e i conventi, incamerando i loro beni, e concedendo ai frati una tenue pensione. Nel dicembre 1866, furono sfrattati dal convento di Santa Maria Vetere trentacinque frati. Il Comune di Andria venuto in possesso del convento, lo adibiva ad asilo di mendicità. Soppresso il convento, sfrattati i frati, l'amore a S.Francesco non moriva. Nella ricorrenza del settimo centenario della nascita di S. Francesco (1881), i frati minori cominciarono a riorganizzarsi, la chiesa di S.Maria Vetere divenne il luogo di appuntamento dei pochi frati rimasti. Benemerita fu l'opera dei padri andriesi Raffaele Miccoli, Bartolomeo Losito e Nicola Locantore, che, presa in fitto una Casa nelle vicinanze del convento, ogni giorno si recavano alla Chiesa di Santa Maria Vetere per svolgere la loro attività religiosa. Il coraggio di chi non ha nulla da perdere nel 1908, padre Nicola Locantore, non potendo avere dal Comune neanche una parte del convento, fece costruire accanto alla-chiesa un appartamento di sette celle al piano superiore, con una scala al piano terra. Una costruzione che col passare degli anni si rivelò mal organizzata, così fra il 1952 e il 1960 il superiore padre Egidio Costantino fece costruire quattro celle dalla parte del giardino che si affaccia su via padre Savarese. Col passare degli anni e con lo sviluppo della parrocchia, si fece impellente la necessità di rivedete l'intera struttura. Così fra il 1978 e 1981 la comunità dei frati composta da padre Nicola Andreola (Superiore del Convento), padre Vincenzo de Filippis (parroco della Parrocchia) e padre Armando Gravina avviarono i lavori per una ridefinizione complessiva dell'intera struttura conventuale e degli ambienti parrocchiali.