Download Free Audio of Negli ultimi tempi del Governo pontificio, per ini... - Woord

Read Aloud the Text Content

This audio was created by Woord's Text to Speech service by content creators from all around the world.


Text Content or SSML code:

Negli ultimi tempi del Governo pontificio, per iniziativa principalmente dell'anconetano monsignor Gabriele Ferretti, all'epoca Ministro dei lavori pubblici, e di monsignor Amici, Commissario straordinario delle Legazioni, una notevole somma venne destinata al restauro del tempio, anche se le successive vicende politiche impedirono la costruzione di una scogliera a protezione delle sue fondamenta. Dopo l'annessione delle Marche al Regno d'Italia nel 1860, l'intera località di Portonovo fu acquistata da privati che ridussero la Chiesa a legnaia e magazzino, mentre il cenotafio di San Gaudenzio andò disperso. Preoccupato da questo stato di cose, il prof. Carisio Ciavarini, dal maggio 1876 Ispettore degli scavi e dei monumenti del Regio Commissariato per i Musei e Scavi di Antichità per l'Emilia e le Marche, fece abbattere le case annesse alla Chiesa e volle che la chiave della stessa fosse consegnata alla Guardia di Finanza. Ma il vero benemerito della conservazione di Santa Maria fu l'architetto Giuseppe Sacconi, soprintendente ai monumenti delle Marche e dell'Umbria dal 1891 al 1902, che, entusiasta dell'architettura della chiesa che giudicava "il più completo monumento lombardo che decori le rive adriatiche da Ancona a Brindisi", ideò, sotto la direzione propria e dell’ing. Pisani Dossi, architetto dell’Ufficio regionale dei monumenti, tutti i restauri necessari perché essa ritornasse al suo primitivo splendore. Così nel 1894 si iniziò il primo restauro sistematico del complesso, con il consolidamento delle strutture e la rimozione degli intonaci ottocenteschi dalle pareti: "L’intonaco, onde erano state coperte le malconce pareti, venne tolto via; rimessa in vista l’antica struttura di pietra, fu efficacemente rinsaldata con cemento di pozzolana. Una valida riparazione fu arrecata al tetto e fu interamente racconciata la cupola". Fu anche rafforzata la muraglia di sostegno alla rupe su cui s'innalza la Chiesa, cominciata nel 1883. Il restauro della Chiesa fu ultimato sotto il successivo soprintendente Luigi Serra; essa fu riaperta al culto nel 1934. Nuovi restauri dell’intero complesso furono intrapresi tra il 1988 e il 1995 dalla Soprintendenza ai Beni Culturali di Ancona, mentre nel 2002 furono effettuati scavi archeologici che hanno messo in luce un cimitero medievale e hanno permesso di rintracciare le fondazioni della torre campanaria, nota dai documenti, ma non ancora localizzata e di individuare strutture più tarde intorno alla chiesa, come l’abitazione eremitica. Grazie al serio restauro condotto dal Sacconi nel 1894 ed a quello di quasi un secolo dopo curato dalla Soprintendenza, la Chiesa ha riacquistato la sua splendida veste di millenario testimone dell’opera dell’uomo nel suo cammino di fede.