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Castells propone un altro concetto fondamentale per lo studio di internet e dei social media: Mass Self Comunication, comunicazione individuale di massa. Affermazione di un nuovo modello di comunicazione legato a cultura e tecnologia della network society, che si basa su una comunicazione orizzontale che trasforma l’audience in parlance, l’audience cioè il pubblico verso cui è diretta la comunicazione in una logica top down si modifica in parlance ossia in un’audience che non è solo fruitrice di contenuti ma è anche produttrice. Il passaggio da sameness a network individualism, sameness che caratterizzava la società industriale e caratterizzava anche la partecipazione politica, i movimenti ecc. si sostituisce con il network individualism cioè una rete di individui che interagiscono fra loro tra pari su un sistema di comunicazione orizzontale. The Rise of the Network Society è un libro del sociologo spagnolo Manuel Castells pubblicato nel 1996. In quest'opera l'autore delinea uno degli approcci teorico-analitici che hanno provato a interpretare, a livello macrosociologico, i cambiamenti sociali e culturali innescati dall'avvento della rivoluzione digitale. Nella Connective Society troviamo un approccio condiviso da più autori Rainie, Wellman, che si concentra sugli aspetti di online connectivity, che non è più vista come una condizione temporanea ed estemporanea, ma vissuta come uno stato di normalità della vita quotidiana, in una condizione in cui il confine tra essere online e offline diventa sempre più labile. Per questo si parla di un network individualism e cioè non più una connettività dei luoghi, ma una connettività delle persone, cioè non diventa più fondamentale mettere in relazione contesti fisici ma si da sempre più rilevanza alla connessione tra gli individui, tra le persone. Tre trasformazioni che sottendono questo cambiamento: - L’avvento dei social network, che permettono di fare affidamento sui legami deboli proprio dei SNS e attivarli al bisogno; - L’avvento della rete internet, che ha dato agli individui un empowerment comunicativo, che ha permesso la trasformazione da audience a parlance; - L’avvento degli smartphone, che ha reso la tecnologia pervasiva e portatile. Connective Society: Cambia la percezione degli individui rispetto al loro ruolo comunicativo nella società: -prendere la parola online su qualunque tema; - sfruttare la bidirezionalità per comunicare con personaggi noti, Enti o Istituzioni; -engagement politico. Cambia inoltre il modo in cui gli individui guardano e elaborano la propria vita quotidiana: - tutto è comunicabile, diffusione delle tecnologie nella vita di tutti i giorni; - aumento della disintermediazione (piattaforme). Platform society Piattaforme che negli ultimi anni saturano il panorama socio-tecnico del web con funzioni inedite di intermediazione e di costruzione di flussi comunicativi ed informativi strutturati attraverso le logiche degli algoritmi. Piattaforme che costruiscono un nuovo spazio pubblico di comunicazione, intervenendo sulle relazioni sociali modificando i modelli relazionali della spazialità e della fisicità offline e creandone dei nuovi. Es. pratica della condivisione che ha cambiato il concetto della privacy. Sono le loro caratteristiche peculiari (condivisione, following) e non solo gli usi che se ne fanno a renderle relazionali. Modellamento della socialità intorno a strumenti volti alla datificazione. Platform society Piattaforme che favoriscono la traduzione delle forme di relazione tra gli utenti in comportamenti tecnicamente codificati. Le piattaforme – fornendo un servizio di connessione fra utenti si configurano come imprese incentrate sull’estrazione e sull’uso di quella che è la nuova materia prima di questo secolo: i dati. Secondo Boccia Artieri è la struttura stessa delle piattaforme a sostenere un approccio di tipo neoliberista, in quanto: 1) consente di presentare il proprio sé come una collezione di gusti (musicali, letterali, cinematografici ecc.) coerentemente con la riduzione del cittadino a consumatore proprio della logica neoliberista (io sono le pagine che dichiaro di seguire, i post ai quali reagisco positivamente o negativamente, i post che mi piacciono e condivido). 2) offre una rete di contatti (la rete di friendship, followship) finalizzate a ottenere vantaggi relazionali e simbolici in termini di visibilità, popolarità e autopromozione. 3) offre proprio come il mercato, un’informazione ampia (talvolta eccessiva) ma mai completa , mai scevra da ambiguità, zone di ambivalenza, possibilità di fraintendimento. Secondo Boyd, i networked publics (spazi pubblici connessi) ovvero a chi si rivolgono le performance, sono definiti da quattro proprietà: • Persistenza: la memoria digitale è persistente e le attività comunicative possono essere fruite anche successivamente al momento in cui sono state performate e per un pubblico diverso da quello per cui sono state pensate e performate; • Ricercabilità: tutte le identità online sono codificate e facilmente rintracciabili secondo criteri di affinità; • Replicabilità: qualunque attività comunicativa sui social network può essere riprodotta e ricondivisa; • Audience invisibili: non è possibile conoscere chi entrerà in contatto con le proprie attività di comunicazione sui social network. Gli effetti dei social media: comprendere le logiche Gli effetti della tecnologizzazione della socialità analizzando le seguenti logiche: Programmabilità – la stretta relazione tra utenti e piattaforme nella co-definizione dei contenuti che circolano sui social media. La capacità di una piattaforma di sollecitare contenuti creativi da parte degli utenti e viceversa gli utenti possono influenzare questi flussi comunicativi. Popolarità – rendono misurabile e desiderabile la popolarità di utenti e contenuti, es. trending topics (argomento di tendenza). Architettura dei social network che favoriscono la continua ricerca di approvazione/adesione ai contenuti proposti. Connettività – i social media sostituiscono la creazione di gruppi modellati su utenti e piattaforme (es. gruppi su cui potresti essere interessato) Datafication – capacità della rete internet e delle piattaforme in particolare di trasformare praticamente ogni aspetto del mondo in dati: - dati che sono diventati l’elemento centrale del modello economico delle piattaforme; - Aspetti non solo commerciali ed economici, ma anche legati alla sorveglianza di utenti e contenuti (mass self surveillance). MODULO 1 Lezione 4 Il sociologo bielorusso Eugeny Morozov è uno dei maggiori critici di Internet e dei social network. La sua critica si struttura attorno al concetto di soluzionismo, un'ideologia che legittima la ricerca perpetua del miglioramento e che riqualifica tutte le situazioni sociali, per quanto complesse, come problemi chiaramente definiti, per cui esiste una soluzione ben precisa e computabile, e come processi trasparenti facilmente ottimizzabili se si dispone dei giusti algoritmi. L'ideologia del soluzionismo è influenzata dall'internet-centrismo, ovvero la teoria per cui tutti gli ambiti dell'esistenza, per migliorare, devono modellarsi sulle caratteristiche della Rete. Il crowdsourcing è una richiesta di idee, opinioni, suggerimenti rivolte agli utenti di Internet da un’azienda o da un privato per la realizzazione di un progetto o della soluzione di un problema. Un esempio di crowdsourcing prima dell'avvento di Internet è la realizzazione della Sydney Opera House. Nel 1955 fu lanciata una open call a cui risposero ben 233 architetti da 32 paesi del mondo. IL TEMA DELLA PRIVACY I social media degli albori erano statici, in quanto basati sul profilo, quindi la questione della privacy era affidata alle impostazioni di visibilità del profilo utente. Per quanto riguarda i social media attuali, basati sul contenuto, è possibile gestire la privacy di ogni singolo post. In altre parole, il confine tra pubblico e privato è associabile al contenuto ed è definito in base alla distinzione tra audience indifferenziata e audience specifica. Applicata alla rete, la privacy può essere interpretata in diversi modi. In particolare, la privacy di rete è relativa alle relazioni intrattenute sui social media con gli utenti con cui si ha reciprocità. La privacy di diffusione relativa ai contenuti su cui si può esercitare un controllo e che raggiunge pubblici predefiniti su base di affinità. La privacy di flusso relativa alle comunicazioni basate su flussi uno-a-uno, rispetto a quelli many to many. Oltre a questi aspetti un altro elemento fondamentale relativo alla privacy è quello delle tracce lasciate dagli utenti in rete a seguito delle loro attività (es. Facebook e Beacon), social media che permettono di connettersi con audience multiple su piani sociali online differenti che non è né pubblico né privato. La definizione di privacy come "diritto ad essere lasciati in pace" risale al 1890, data in cui ebbe, appunto, origine il diritto alla privacy ad opera di Samuel Warren e Louis D. Brandeis. Applicata alla attività di comunicazione sui social media, la privacy si distingue in: • Social privacy, che è riferita alla identità dell'utente in rete e riguarda i processi di costruzione di sé online; fa riferimento all'area delle relazioni interpersonali che l'utente intrattiene con gli altri utenti; • Institutional o informational privacy, che è riferita alla relazione tra l'utente e le istituzioni, pubbliche e private, con cui si relaziona online.