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All’inizio del XX secolo (ventesimo secolo 1900 d.c.) si sviluppò un movimento culturale chiamato futurismo nello specifico Il futurismo nacque ufficialmente il 20 febbraio 1909, con la pubblicazione del <<Manifesto e fondazione del futurismo>> di Filippo Tommaso Marinetti sul Figaro di Parigi. Nel suo insieme, la cultura dei primi anni del ventesimo secolo risulta attraversata da tendenze fortemente innovative, che mettono in discussione i fondamenti unitari e oggettivi su cui si basava il positivismo ottocentesco e scardinano modelli di pensiero e teorie scientifiche radicati da secoli. Il <<Manifesto>> propone la distruzione dei musei, delle biblioteche, delle accademie,esalta l'amore del pericolo, Il coraggio, l'audacia, la ribellione; al bello codificato contrappone il fervore dei cantieri delle Officine, la lotta sono i nuovi miti. A quello citato seguirono il <<manifesto della pittura futurista>> 1910 firmato da Boccioni e il <<manifesto tecnico della letteratura futurista>> 1912 di Marinetti. Fu proprio Marinetti a proporre la disposizione a caso dei sostantivi, l’uso dei verbi all'infinito, l’abolizione degli aggettivi,degli avverbi e della punteggiatura; il discorso doveva snodarsi attraverso l'analogia spontanea. Il programma di Marinetti mirava dunque alla creazione di una poesia essenziale, che traducesse sulla pagina il senso della provvisorietà del reale, della frenesia, del dinamismo e della civiltà industriale. Manifesti e scritti teorici trasferivano in sede artistica Le istanze della nuova borghesia più dinamica e desiderosa di un sovvertimento politico, ma aprivano anche la strada alle avventure coloniali e imperialistiche, che avrebbero gettato l'Italia nella morsa del fascismo.