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Il melograno. Dice Sant'Antonio. Disse Gesù: «Nella casa del Padre mio vi sono molti posti» (Gv 14,2). Ecco la melagrana, nella quale tutti i grani sono entro un'unica corteccia, ma dove tuttavia ogni grano ha la propria celletta. Nella gloria eterna ci sarà una sola casa, un solo denaro (una sola ricompensa), un'unica dimensione di vita; ma ognuno avrà per cosi dire la sua cella, perché anche nell'eternità le «dignità» e gli onori saranno diversi: perché altro è lo splendore del sole, altro lo splendore della luna e altro lo splendore delle stelle. Tuttavia, nonostante la differenza di splendore, uguale sarà in tutti la felicità, perché io godrò tanto della tua felicità quanto della mia, e tu godrai della mia felicità quanto della tua. Facciamo un esempio. Eccoci qui insieme: io ho in mano una rosa. La rosa è mia, però anche tu ti diletti della sua bellezza e godi del suo profumo, proprio come me. Così sarà anche nella vita eterna: la mia gloria sarà il tuo conforto e la tua felicità, e viceversa. E in quella luce, tanto sarà lo splendore dei corpi che io potrò ammirarmi nel tuo volto come in uno specchio, e tu ammirare il tuo volto nel mio: e da questo scaturirà un amore ineffabile. Perciò dice Agostino: Quale sarà l'amore quando ognuno di noi vedrà il suo volto in quello dell'altro come oggi vediamo ognuno il volto dell'altro? In quella luce tutto sarà chiaro e palese, niente sarà nascosto per nessuno, niente sarà oscuro.