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L’ANNESSIONE DEI SUDETI 1939 Nel 1939 Hitler convocò a Berlino il presidente cecoslovacco comunicandogli che l’esercito tedesco era pronto ad invadere la sua nazione e a bombardare la capitale se non avesse acconsentito alla cessione immediata della regione dei Sudeti. Egli fu costretto e accettò: le truppe tedesche invasero però la maggior parte del paese infrangendo quanto stabilito durante la Conferenza di Monaco; in questo modo Hitler prese in giro sia Chamberlain che Daladier senza neppure avvisare Mussolini (che lo aveva difeso) delle sue intenzioni esponendogli i fatto solo una volta compiuti. Le operazioni militari comportarono l’occupazione di Sudeti, Boemia e Moravia: i territori più popolosi, ricchi e sviluppati della Cecoslovacchia che furono annessi alla Germania. La parte di territorio non invasa dalle truppe tedesche e prese il nome di Slovacchia, Le democrazie garanti della pace non intervennero; Chamberlain si rese conto di aver sbagliato e si recò alla Camera di rendere conto del fatto che era stato lui ad aver garantito per Hitler. RAPPORTO GERMANIA E URSS Il più grande nemico dei nazisti era il comunismo; l’Urss nonostante fosse consapevole di ciò decise comunque di stringere un patto con la Germania per evitare l'isolamento in Europa infatti non era riuscita a trovare un accordi con le democrazie occidentali per mancanza di fiducia reciproca. Stalin firmò un accordo con Hitler il 23 agosto 1939, che passò alla storia con il nome di Molotov-Ribbentrop, nato dai cognomi dei due ministri degli esteri. L’accordo prevedeva la non aggressione reciproca con scadenza di 5 anni. (Hitler non lo rispettò) La reazione al livello europeo fu lo sgomento poiché nessuno si aspettava potesse nascere questa alleanza: la giustificazione di Stalin a riguardo spiegò che era stato spinto a firmare quel trattato perché aveva bisogno di tempo per poter organizzare l’esercito per respingere un eventuale attacco tedesco, inoltre puntava ad attendere che Germania e potenze occidentali si distruggessero a vicenda infatti prevedeva che il conflitto sarebbe scoppiato da lì a poco. Tra Germania e Urss c'era anche un accordo geopolitico oltre che un patto di non aggressione e con questo l’Urss si impegnava a non interessarsi nell'Europa centrale e occidentale concentrandosi invece sui paesi baltici (Finlandia, Polonia est, Lettonia, Estonia, Lituania) e Romania. Così la Germania si assicurava la libertà di occupare la Polonia occidentale e poi la Francia come da progetto senza rischiare di trovarsi in guerra su due fronti. RAPPORTO ITALIA-GERMANIA Il 1 novembre 1936 venne firmato l’asse Roma-Berlino come patto d’amicizia che fu trasformato il 22 maggio 1939 nel patto d'acciaio: nel momento in cui fu stipulato l’Italia legò indissolubilmente il proprio destino a quello tedesco perché prevedeva l’alleanza militare non solo di tipo difensivo ma a tutti gli effetti quindi anche offensiva. Il patto d'acciaio venne firmato dal ministro degli esteri dell’epoca: Galeazzo Ciano, contrario a questa alleanza perché non vedeva Hitler di buon occhio ma fu costretto a cedere alla volontà di Mussolini e alla parola di Hitler che assicurava di non entrare in guerra non prima di 2 o 3 anni. Il 27 settembre 1940 il patto d’acciaio diventò il Patto Tripartito dando vita all’asse Roma-Berlino-Tokyo detto anche Roberto. L’Italia anticipò la guerra perché nell'aprile del 1939 occupò il Regno l’Albania costringendo il sovrano Zog ad abbandonare il paese così Vittorio Emanuele II divenne anche Re di Albania. Mussolini iniziò questo conflitto con l'obiettivo di ottenere l’egemonia dell’Adriatico ed estendere i domini italiani verso sud quindi in Grecia. Nel momento in cui Mussolini avviò l’invasione dell’Albania le tensioni tra Italia e potenze democratiche occidentali crebbero esponenzialmente. L’INVASIONE DELLA POLONIA e l’INIZIO DEL CONFLITTO Il 1939 fu l’anno d’inizio della seconda guerra mondiale che alcuni considerano come un proseguimento della prima, che però a differenza coinvolse nazioni in tutto il globo espandendosi in tutti i continenti. La nazione che seppur coinvolta nel conflitto non subì danni nel proprio territorio furono gli USA. La guerra provocò circa 80 milioni di morti e tra le nazioni quella che subì più perdite fu l’Urss con 20 milioni di vittime tra di civili e soldati. Nel 1939 Hitler volle riconquistare il territorio del corridoio di Danzica perché la maggior parte degli abitanti di quelle regioni era tedesca. Danzica era stata concessa alla Polonia nei trattati di Versailles per consentire al neonato stato l’accesso al Mar Baltico. La Danzica era inoltre un porto militare strategico e secondo i trattati doveva rimanere sotto il controllo della Società delle Nazioni anche se in pratica era controllata dalla Polonia. A capo del regime autoritario che governava la Polonia all’epoca vi erano i militari; inoltre nel momento in cui era stata smembrata la Cecoslovacchia, la Polonia aveva acquisito alcuni dei suoi territori. Il governo polacco era convinto di aver instaurato con la Germania un rapporto di amicizia e si illudeva che Hitler non l’avrebbe attaccata. Queste convinzioni erano alimentate dal fatto che in diverse circostanze Hitler aveva assicurato che non avrebbe dichiarato guerra. A Danzica erano presenti molti cittadini tedeschi e anche un forte partito nazista che organizzava disordini e attntati nel terrotorio imitando le azioni dei nazisti nei Sudeti e in Austria costringendo il governo polacco a prendere provvedimenti che vennero usati da Hitler che li presentò all’opinione pubblica come persecuzioni in atto nei confronti dei tedeschi, l’altro pretesto usato per invadere la nazione fu l’attacco alla stazione radio di Gleiwitz. Hitler aveva necessità di trovare una giustificazione plausibile per attaccare la Polonia senza rischiare una rivolta internazionale contro la Germania e dare in pasto alla stessa opinione pubblica tedesca. Creò quindi l’incidente di Gleiwitz cioè un fantomatico attacco ad una stazione radio tedesca il 31 agosto 1939 del quale accusò i militari polacchi anche se i veri attori di questa messinscena furono le SS stesse travestite soldati polacchi. L’invasione ufficiale della Polonia in risposta all'attacco alla stazione radio iniziò con l’aeronautica tedesca e la Wehrmacht e le forze armate di difesa tedesche che varcarono i confini polacchi l’1 settembre 1939. L’errore di Hitler in questo caso fu l’aver sopravvalutato il limite della politica di arrendevolezza internazionale, infatti non credeva che Francia e Inghilterra sarebbero intervenute al fianco della Polonia, perché nelle situazioni precedenti aveva già messo alla prova la loro pazienza e tutto lasciava sperare in una continuità della loro politica accondiscendente nei confronti delle sue richieste. Il 3 settembre Francia e Inghilterra dichiararono guerra alla Germania; l’Italia aveva dichiarato la non belligeranza il primo settembre giustificandosi sostenendo di essere impreparata ad affrontare una guerra inoltre non solo l’opinione pubblica era contraria ma anche la corona e una parte dei gerarchi fascisti stessi perché si erano resi conto dell’imbroglio di Hitler del Patto d’Acciaio. La guerra terminò nel giro di 20 giorni, costringendo alla resa l’esercito polacco che non aveva mezzi per resistere alla potenza bellica tedesca in quanto utilizzava armamenti risalenti alla prima guerra mondiale. La Germania aveva stretto un’alleanza con la Russia che aveva promesso di rimanere neutrale durante questo conflitto in cambio della divisione della Polonia in due zone d’influenza. Dopo l’occupazione, per 6 mesi vi fu un congelamento delle operazioni militari chiamato “drole de guerre” che significa strana guerra, questo stallo precedette lo scontro tra Germania e Francia.