Read Aloud the Text Content
This audio was created by Woord's Text to Speech service by content creators from all around the world.
Text Content or SSML code:
LA SECONDA GUERRA MONDIALE La storia di come è scoppiata la guerra, può essere considerata come la storia di una doppia illusione: Potenze democratiche portavano avanti la politica dell’arrendevolezza pensando di poter concedere a Hitler qualche territorio senza provocare grandi sconvolgimenti a livello mondiale infatti concessero l’Austria, i Sudeti e la Polonia; Hitler, che pensava di potersi riprendere tutto i territori che desiderava per completare il pangermanesimo, trasformando la Germania in una grandissima potenza d’Europa, senza causare la reazione delle potenze europee. Un episodio importante si verificò il 19 novembre del 1927, quando il Ministro degli Esteri inglese, il conte Halifax, si recò a Berlino, dove incontrò personalmente Hitler e tramite il quale gli inglesi espressero simpatia per le conquiste tedesche, facendo capire che le avrebbero accettate con i movimenti pacifici e tempi giusti, apportando delle modifiche ai trattati di Parigi, perché li ritenevano troppo punitivi nei confronti della Germania. Gli inglesi riconoscevano alla Germania un ruolo fondamentale nella politica europea, perché rappresentava il baluardo dell’Europa contro i bolscevichi e il comunismo. Per le grandi potenze democratiche, l’Unione Sovietica di Stalin, rappresentava il paese che doveva essere isolato, quindi non vedevano in maniera negativa il regime nazista fascista, perché lo considerava un utile alleato per combattere il comunismo infatti inizialmente i campi di concentramento tedeschi erano pieni di comunisti. Quando Hitler si trova dinanzi Halifax e che vi era una certa apertura comprende che si poteva fare e raggiungere gli obiettivi voluti anche dal popolo tedesco. COME INIZIA LA SECONDA GUERRA MONDIALE Inizia tutto dall'Anschluss il marzo del 1928. Dopo l’annessione, nonostante i trattati politici, le potenze europee non intervennero per far rispettare i trattati. Pochi giorni dopo Hitler convoca il capo dei nazisti della Cecoslovacchia, che avevano sede nei sudeti e questo capo prendeva ordini dallo stesso Hitler. La strategia era quella di creare disordini, manifestazioni, per creare la relazione del governo ciecoslovacco che avrebbe mandato le forze per ripristinare l’ordine. In questo modo poteva accusare i cecoslovacchi della persecuzione della popolazione tedesca. Gli inglesi considerarono legittime le richieste. L'unico paese che credeva che la Cecoslovacchia doveva essere aiutata era la Russia e nessuno le diede retta. Allora i paesi europei spingevano il governo cecoslovacco a concedere qualcosa a Hitler, ma la situazione non si sbloccava. Allora a settembre del 1938, c’è la conferenza di Monaco dove vengono concessi i territori dei Sudeti, e i cecoslovacchi non erano neanche alla conferenza. Francesi e inglesi pensavano di trovare un super partes, ovvero Mussolini. Lui fa finta di trovare la quadra, ma in realtà non fa altro che sostenere hitler, e quindi si conclude la conferenza. Francesi e inglesi pur di abbassare i toni e il rischio di guerra si fidarono di Mussolini, adottando la politica del’arrendevolezza. CAUSE DI UN LUNGO PERIODO La responsabilità per l’aggressività intrapresa dalla politica nazista, dopo una attenta analisi si può ricondurre alle potenze occidentali e alle basi che posero al termine del primo conflitto mondiale: I trattati di Versailles imponevano delle impossibili riparazioni di guerra e umiliavano la nazione tedesca ponendo le basi per un odio per generazionale; La mutilazione della Germania e la successiva cessione dei territori tedeschi ad altri stati che nacquero in quella circostanza come Polonia, Cecoslovacchia … lo stesso accadde all’Impero Austro Ungarico che venne amputato a favore della Jugoslavia, Ungheria.. La questione di Danzica che era abitata da tedeschi che voleva allearsi con la Germania, ma sempre secondo i trattati era stabilito che dovesse rimanere libera; L'Austria, ex potenza europea, venne ridotta a 8 milioni di abitanti, la maggior parte parlanti la lingua tedesca che volevano entrare a far parte della Germania, ma anche in questo caso i trattati impedivano l'Anschluss, dunque lo stato che ne risultava era poco più grande dell'attuale Lombardia. La Cecoslovacchia nacque mettendo insieme gli stati dei ciechi e degli slovacchi, che sin dai tempi dell’Impero erano abitati da cittadini austriaci che non volevano far parte del nuovo stato e si sentivano tedeschi e discriminati. I trattati di Versailles crearono molte insoddisfazioni e frustrazioni in particolare tra tutte le popolazioni di lingua tedesca, inoltre anche da parte italiana essi non avevano soddisfatto le richieste accordate prima del conflitto cedendo solo Trento e Trieste e contribuendo a diffondere l’idea della vittoria mutilata. La seconda causa principale fu la militarizzazione della società: alcuni paesi tra cui l’Italia e la Germania, che erano insoddisfatte, accettarono le forze interne che favorirono la svolta a destra, diffondendo la nuova ideologia che voleva risolvere le problematiche delle nazioni usando metodi violenti: questo atteggiamento finì per travolgere le democrazie appena costituite. CAUSE DI MEDIO LUNGO PERIODO La crisi del ‘29 travolgerà i paesi europei coinvolgendo soprattutto la Germania, che dipendeva più di tutti dagli investimenti USA per via dei prestiti e questo costituirà un ulteriore incentivo per la svolta a destra. CAUSE DI BREVE PERIODO Le cause di breve periodo furono: l’affermazione del nazismo; l'affermazione del fascismo; la politica espansionistica; la politica di arrendevolezza adottata dalle potenze garanti della pace internazionale Francia e Inghilterra; l’isolamento della Russia da parte di Inghilterra e Francia; la scelta del neutralismo degli USA, all’inizio la destra americana simpatizzava per Fascimo e Nazismo perché erano visti come un antidoto e un freno all'espansione del comunismo; l'alleanza tra Germania e Russia firmata da Hitler e Stalin nel patto di non aggressione della durata di 5 anni detto Molotov-Ribbentrop (prende i nomi dei ministri degli esteri dei rispettivi paesi) Da queste poi partì l’escalation del conflitto e delle tensioni al livello internazionale. Fu Hitler a dar fuoco alle polveri con la sua politica espansionistica perché aveva come obiettivo quello di riscrivere i trattati di Versailles in favore della Germania. Le conquiste tedesche iniziarono dall'Austria e si estesero verso Sudeti, Cecoslovacchia e Polonia. Inizialmente Hitler e Mussolini non si vedevano di buon occhio infatti il Duce aveva mandato delle truppe al confine del Trentino per ostacolare una possibile invasione tedesca durante l’annessione dell’Austria nel 1938. LA PRIMA REAZIONE DI INGHILTERRA E FRANCIA Dopo l’annessione dei Sudeti, Hitler alzò l’asticella facendo intendere che era pronto ad invadere tutti i territori che facevano parte del progetto del pangermanesimo: Chamberlain adottò a quel punto la politica di arrendevolezza in accordo con la Francia perché erano convinti che le mire espansionistiche tedesche si rivolgessero solo ad est e in questo modo avrebbero danneggiato l’URSS dunque vedevano il nazismo come una possibile arma antisovietica. Successivamente però Hitler si rivelò essere ben peggiore dello spettro del comunismo perché l’arrendevolezza delle grandi potenze europee lo incoraggiava ad incrementare la portata delle richieste. Solo Churchill si oppose alla politica di arrendevolezza e quando salì al potere in Inghilterra mise in pratica un progetto antinazista che si può dire abbia salvato l’Europa nel momento in cui Hitler chiese di poter concludere un pace separata con l’Inghilterra dopo la conquista della Francia. In Francia cadde il governo Bloom di sinistra boicottato da banche e imprenditori e formò un nuovo governo liberale e conservatore moderato con a capo Daladier che adottò anch’esso la politica di arrendevolezza nei confronti della Germania favorendo con l’Inghilterra la crescita del nazismo. L’ANNESSIONE DELL’AUSTRIA 1938 L'Austria nel 1938 venne annessa alla Germania grazie al pretesto che nel paese fosse in atto un genocidio nei confronti della popolazione tedesca nazista. Tutto iniziò con le manifestazioni violente portate avanti da nazisti austriaci che costrinsero il governo ad intervenire inviando le forze dell'ordine: ci furono alcuni morti di origine tedesca che manifestavano perché volevano l'Anschluss e vennero presi come pretesto per costringere il governo austriaco a dimettersi. A capo del nuovo governo andò un leader nazista che per placare le rivolte provocate dagli antinzisti austriaci chiese aiuto ad Hitler che inviò direttamente l’esercito. A Vienna ci fu un’accoglienza festosa perché la maggior parte degli austriaci voleva l’annessione alla Germania da questo momento iniziarono le persecuzioni nei confronti degli oppositori. L’ANNESSIONE DEI SUDETI 1939 Nel 1939 Hitler convocò a Berlino il presidente cecoslovacco comunicandogli che l’esercito tedesco era pronto ad invadere la sua nazione e a bombardare la capitale se non avesse acconsentito alla cessione immediata della regione dei Sudeti. Egli fu costretto e accettò: le truppe tedesche invasero però la maggior parte del paese infrangendo quanto stabilito durante la Conferenza di Monaco; in questo modo Hitler prese in giro sia Chamberlain che Daladier senza neppure avvisare Mussolini (che lo aveva difeso) delle sue intenzioni esponendogli i fatto solo una volta compiuti. Le operazioni militari comportarono l’occupazione di Sudeti, Boemia e Moravia: i territori più popolosi, ricchi e sviluppati della Cecoslovacchia che furono annessi alla Germania. La parte di territorio non invasa dalle truppe tedesche e prese il nome di Slovacchia, Le democrazie garanti della pace non intervennero; Chamberlain si rese conto di aver sbagliato e si recò alla Camera di rendere conto del fatto che era stato lui ad aver garantito per Hitler.