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Le cinque vie per arrivare a Dio. di San Tommaso D'Aquino dal Libro di Stefano Fontana, "La filosofia cristiana, pagine 37 e 38. Il movimento. Nell’universo è evidente l’esistenza del movimento, non può però esistere alcun movimento senza cause che lo producano. -Mutare per l’aspetto = potenza. -Il mutamento consiste nell’andare verso il fine del movimento stesso = atto. -Muovere vuol dire far passare qualcosa dalla potenza all’atto e questo può essere fatto solo da parte di qualcosa che sia già in atto. - “Una cosa non può muovere se stessa, non è possibile che per lo stesso aspetto sia contemporaneamente in potenza e in atto. - Ora non si può procedere all’infinito passando di causa in causa, perché mancando un primo motore non ci sarebbero nemmeno gli altri. - E’ necessario arrivare a un primo motore, e questo è ciò che tutti riconoscono essere Dio”. La causa efficiente. “Una cosa non può essere causa efficiente di se stessa perché allora dovrebbe esistere prima di se stessa e ciò è impossibile. Se si risale all’indietro alla ricerca della causa efficiente prima, non si può procedere all’infinito perché mancando la prima mancherebbero anche tutte le altre, di cui noi però vediamo gli effetti. Quindi deve esserci una causa efficiente prima, che tutti chiamiamo Dio.” Il contingente e il necessario. molte cose nascono e finiscono, ossia possono essere o non essere, sono le cose contingenti. Esse non esistono sempre perché ciò può non essere prima o dopo non è. Se dunque tutte le cose fossero di questo tipo, ossia tali da poter essere o non essere, ci dovrebbe essere stato un momento in cui non esisteva nulla. Ma in questo caso anche adesso non esisterebbe nulla perché dal nulla non nasce nulla, ma ciò è evidentemente falso. Quindi non è possibile che tutti gli enti siano contingenti, ma ci deve essere qualcosa di necessario e questo è ciò che tutti chiamiamo Dio.” I gradi di perfezione. “Nelle cose troviamo il bene, il vero, il nobile in diversa misura. Il grado maggiore o minore dipende da quanto le cose si accostano a qualcosa di assoluto. Ci deve essere qualcosa di sommamente buono, sommamente vero, sommamente nobile. Ciò che è massimo in un genere è causa di tutte le qualità di quel genere. Quindi c’è qualcosa che è causa delle qualità in diverso grado di tutte le cose e ciò tutti gli uomini chiamano Dio.” L'ordine delle cose. “Tutte le cose, anche quelle inanimate, tendono al loro fine non a caso ma per una predisposizione. Ciò che è privo di intelligenza non tende al fine se non è diretto da un essere intelligente, come la freccia dell’arciere. Vi è quindi un essere intelligente da quale tutte le cose sono ordinate al fine e ciò gli uomini chiamano Dio.” Preambula fidei. (le premesse razionali perché la fede sia ragionevole e umana). “A partire da queste considerazioni sull’esistenza di Dio, la ragione può procedere anche alla conoscenza di alcune caratteristiche di Dio: la semplicità, la perfezione, la bontà, l’infinità, l’immutabilità, l’eternità, l’unità.” (…) Senza di essi la fede cadrebbe nel fideismo e nel volontarismo. - Il fideismo, è la fede come fiducia in Dio, indipendentemente dalla verità dei contenuti relativi: Dio avrebbe potuto rivelarmi anche le verità opposte. - Volontarismo, è che la fede è un atto di volontà immotivato, una scommessa, una scelta fiduciale in Dio, dato che Dio stesso è Volontà Onnipotente non vincolata da nessuna verità ragionevole.”