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Pelanda dei suini. Di fronte ci si puliva, ci si vestiva. È un momento di cambiamento mi dice U. Prima c'era la morte. Dei luoghi sconosciuti, per quanto rimangono sconosciuti. Che tempi ci sono. Sei accolto da U, un corpo alto, ma ha una struttura forte. Mi sudano le mani sempre. U, è calda. Ci sono angoli in cui puoi appoggiarti, qualche volta nasconderti. Prenditi una pausa. Che cosa scegli per prenderti una pausa? Dove ti posizioni? U ha una pancia enorme, in cui puoi calarti in silenzio. A volte, mi parla di politica, a volte mi racconta del suo passato. Ci sono delle narrazioni che le danno una forma. Se ti avvicini ad U, respira forte. Aeratori timidi danno il tempo. Disponibilità di ossigeno. Se hai dei passaggi aperti, l'aria entra meglio. Una volta U mi ricordava una pianta affusolata, leggera, però sempre presente. Poi cambiò nuovamente. Ora si abbellisce, si distende dopo tanto dolore. Ospita nuove forme. Ci sono delle forze attrattive e le cose si avvicinano, si condividono. Da lontano U gesticola con le sue mani piccole, e il naso altrettanto piccolo. Ride e gli occhi si piegano, accogliendoti. U sorride. So che ha un angolo oscuro da qualche parte, in cui nessuno va mai. Quali sono i luoghi da esplorare? Ci sono anche delle parti fredde. Dice di fare le cose con il mio tempo. Mi ricordo che ci sono tempi lunghissimi, tra il decidere di aprirsi e il lasciarsi chiusi. Puoi rientrare dentro, avvolgerti. A volte sento che U ha delle resistenze, irrequiete frequenze. U mi dice che lì, nel passato, era già presente. Devi avere più fiducia. Portare movimento di fiducia. U ascolta ed è come una roccia dura, non si muove, se non con le sue parole. Ma rimane fermo lì, inclinato di lato. Non mi guarda mai frontale. Inclinazioni e perdite. Puoi nutriti di U. Mangiare, bere e ri-mangiare Integrare nel proprio corpo uno spazio. U mi riporta al presente. Vedi era già qui, dice, quello che doveva venire. Ha dei piedi aperti, le dita verso l'alto sembrano antenne dritte. Credo possano captare segni, interferenze e passaggio di energie. Odore di plastica e silenzio. U è distratto. Ci sono tappeti colorati e dei fiori. Uno ha un buco. Da quel buco passa tenerezza per una mancanza. È quella mancanza che mi fa pensare a lei. Era un ricordo lontano. U mi porta indietro. Avevi iniziato ad andare con i pensieri lontano, bisbiglia. U oggi sa di legno, e qualcosa mi fa pensare ad un luogo pieno di alghe. Alghe che si attaccano alla pelle, perché umide. Il sole le secca lentamente. Futuro. U, oggi, è una perla dentro un guscio dalle forme ruvide. È rotonda, e le immagini differiscono e si moltiplicano sulla superficie lucida. Puoi appoggiare la schiena ed iniziare a guardarti intorno.