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9) Festa della bandiera La rievocazione storica più suggestiva del borgo di Morano Calabro è la cosiddetta “Festa della bandiera” che si svolge annualmente nei giorni intorno al 20 Maggio, data della festività liturgica in onore del patrono San Bernardino da Siena. L’evento rievoca la storica battaglia tra saraceni e moranesi, in cui vittoriosa fu la popolazione di Morano, avvenuta probabilmente nel 1096 e tramandata come battaglia di Petrafocu dal nome della contrada in cui si svolse. La tradizione narra che nel combattimento uno dei soldati saraceni, probabilmente un capo di guarnigione, fu fatto prigioniero, in seguito decapitato e la sua testa sanguinante fu portata lungo le strade del borgo come testimonianza dell'avvenuta vittoria sui mori. In un'aria suggestiva e surreale, un ricco corteo di figuranti, insieme ai musici ‘Arma murani’, sfilano per le suggestive strade del centro storico sfoggiando splendidi abiti di nobili e popolani, cuciti secondo i modelli originali di documenti storici ispirati al ‘600 spagnolo per mettere in atto una vera e propria raffigurazione. Spettacoli, mostre, esibizioni di artisti, stand di artigianato ed enogastronomia arricchiscono l'evento che attira ogni anno numerosi turisti. Festività in onore della beata Vergine del Monte Carmelo Il 15 ed il 16 Luglio le strade sono ornate e le campane suonano a festa in onore della beata Vergine del Monte Carmelo e Santa Lucia. La ricorrenza è nota anche come festa dell’emigrante, simbolo del legame indissolubile fra i moranesi residenti in Italia ed all'estero. A tal proposito, nel pomeriggio del 15 Luglio si svolge una cerimonia con una preghiera di affidamento alla vergine recitata in dialetto moranese e in altre lingue del mondo, per esaltare l'immenso amore degli emigrati verso la festa, radicata nella identità della comunità. Oltre alle feste comunali, naturalmente, momenti di vita, canti popolari, piatti tradizionali, mestieri caratteristici, abiti e prodotti tipici, riti religiosi, proverbi dialettali definiscono l'anima di una comunità. Conoscere, valorizzare e tramandare il patrimonio morale da una generazione all'altra, è la testimonianza più vera dell'amore verso le proprie radici ed il proprio futuro. 10) Campotenese Il re Ferdinando IV di Napoli decise di unirsi alla III° coalizione, alleanza militare creata nel 1805 da Gran Bretagna, Impero Austriaco, Impero Russo, Regno di Sicilia e Svezia, allo scopo di sconfiggere Napoleone Bonaparte, divenuto imperatore dei francesi nel 1804. Napoleone dichiarò decaduta la sovranità dei Borboni sul sud Italia, proclamò suo fratello Giuseppe Re di Napoli e di conseguenza la Francia nel febbraio 1806 invase il regno di Napoli. La città cadde il 15 febbraio, a marzo resistevano solo la fortezza di Gaeta e la Calabria. La conquista napoleonica proseguì grazie al generale Reynier, che marciando da Salerno disperse gli avversari e avanzò in direzione Lagonegro. Qui, approfittando del mancato presidio delle alture, colse di sorpresa le armate borboniche, che subirono perdite e furono costrette a ripiegare più a sud. I restanti soldati napoletani si ritirarono prima in Lauria, quindi a Castelluccio, dove si riunirono ad altri battaglioni che confluirono lì. Da Castelluccio tutte le truppe napoletane si ritirarono l'8 marzo tramite la valle di San Martino nel piano di Campotenese, dove il giorno successivo i vari battaglioni borbonici si disposero in più punti. Il tempo era orribile, infatti un denso polverino di neve faceva sì che la visibilità fosse molto limitata. I soldati erano assiderati e affamati, inoltre mancava l'acqua. I cavalli non si reggevano in piedi. Per tutti questi motivi il conte di Damas, al comando di un battaglione di fanteria centrale, aveva deciso di far sgomberare il bacino di Campotenese per ritirarsi a Castrovillari e poter riunirvi le truppe di Minutolo, Rosenheim e Fardella. Ma non si fece in tempo, i francesi attaccarono contro la debolissima avanguardia lasciata all'ingresso della valle di San Martino e la obbligò a ripiegare, e sboccò inseguendola nel piano di Campotenese verso il mezzogiorno del 9 marzo 1806. Le truppe francesi guadagnarono terreno, mentre gli avversari borbonici finirono in ritirata sui monti circostanti. Il giorno 11 marzo Giuseppe Bonaparte era stato incoronato sovrano del Regno di Napoli, ai Borboni rimaneva perciò la sola Sicilia, che grazie alla protezione inglese non poteva venir conquistata dalle armate napoleoniche. Oggi l'altopiano di Campotenese offre tutta la sua bellezza naturalistica ai suoi visitatori, fatta di incantevoli boschi, campi agricoli, masserie familiari, diverse aziende produttrici di latticini e salumi e piccole strutture ricettive, oltre al nuovissimo centro turistico polifunzionale “La catasta’ creato grazie al Parco Nazionale del Pollino. Istituito nel 1988, è dal 2015 geoparco, inserito dall'Unesco tra i siti patrimonio dell'umanità, è la più grande area protetta italiana, ed offre fra Basilicata e Calabria una ineguagliabile ricchezza naturalistica, enogastronomica e culturale, tutta da esplorare fra sentieri, borghi, vie e ciclovie. Ti ringraziamo per l’attenzione e ti invitiamo a scoprire di persona quanto hai ascoltato fin ora, esplora le viuzze del centro storico alla ricerca di Chiese e monumenti! Buon soggiorno a Morano Calabro!